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ITALIA MONDIALE FUORI DALLA FINALE

Decidono i rigori, anche i tempi supplementari sono finiti sullo 0 a 0. La battaglia durissima
fra Italia e Spagna inchiodate sullo zero a zero alla fine del tempo regolamentare. Donadoni
al 3` dei supplementari ha mandato in campo Del Piero al posto di Aquilani.

Due gli episodi chiave nel Secondo tempo. Al 60` l`Italia fa gridare al gol quando in area si
spagnola si accende una mischia furibonda con Toni che difende la palla per due volte, la
palla finisce a Camoranesi che spara a botta sicura da due passi ma Casillas riesce
miracolosamente a deviare con il piede. Peccato.
Al 36` invece era stata la Spagna a rendersi pericolosa con una gran bottadi Senna.
Buffon para ma non trattiene, il pallone caranbola a colpisce il palo,
poi il portiere abbranca la sfera.
Nel secondo tempo Donadoni manda in campo Mauro Camoranesi al posto di Perrotta e
Di Natale al posto di Cassano. Al 59` esce Iniseta ed entra Cazorla, Fàbregas
sostituisce Xavi. All`84` esce Torres ed entra Guiza.

Euro 2008 quarti finale

Primo tempo Inizio prudente delle due squadre, ma dopo i primi minuti la partita ha
iniziato a salire di tono con poche occasioni ma molti rovesciamenti di fronte.
Cassano gioca molte palle in avanti, i “rossi” pericolosi quando attaccano sulle
fasce. All`11` Inista è ammonito per un fallo su Grosso. Al 18` cross di Ambrosini,
Perrotta incorna in area ma Casillas non ha problemi. Al 22` bel cross in area di
Ambrosini, Toni scatta bene ma non aggancia davanti al portiere: palla appena un
pò lunga… Al 23` De Rossi atterra Villa: punizione da 25 metri: Villa spara rasoterra
ma Buffon para. Al 30` ammonito Ambrosini per fallo su Senna.

La Spagna aumenta la pressione e al 31` Silva tira poco fuori dall`area: palla verso
l`angolo basso della porta di Buffon che para in tuffo. Replica l`Italia, “Il Bambino”Cassano spinge
avanti, salta gli avversari crossa dalla sinistra per Toni in area che incorna bene ma la
palla rimpalla sulla testa di un difensore.

Gli spagnoli replicano al 37` con il solito Silva, sempre agilissimo e pericoloso:
l`attaccante spara una gran botta appena fuori dall`area, il diagonale spira il
palo di destra di Buffon: pericolo. E poco dopo sempre Silva fa gridare qualcuno
(gli spagnoli) al rigore, messo giù al limite dell`area da un intervento di Grosso.
Ma l`arbitro Fandel lascia correre… per fortuna.

Il primo tempo si chiude dunque sullo zero a zero. L`Italia tatticamente è riuscita a
frenare la Spagna che però ha spinto in avanti più degli azzurri lanciata da Torres e
Villa. Problemi invece in avanti, soprattutto perché sono mancate sulla destra le
incursioni in avanti di Grosso pressato dagli spagnoli e Cassano impegnato (troppo)
sulla fascia sinistra. Risultato: poche palle giocabili per Toni, spesso troppo isolato
davanti.

Tifo infuocato Vienna è stata invasa dai tifosi italiani e da quelli spagnoli. La polizia
prevede una serata molto più pacifica di quella segnata da violenti incidenti fra
tifoserie rivali dopo la partita Croazia-Turchia vinta dai turchi. Come indicato dal
portavoce della polizia viennese Walter Hladik, si prevede l`afflusso di 20.000-30.000 fan
italiani e circa 12.00 spagnoli. In tutto saranno mobilitati 2.200 poliziotti (contro 4.600 per Croazia-Turchia), fra cui qualche decina provenienti da Italia e Spagna. I supporter
spagnoli sono arrivati con l`aereo, quelli italiani per lo più con auto e pullman.
Tifo infuocato, anche per le temperature africane a Vienna, dentro e fuori lo stadio
Ernst Happel prima dell`inizio della partita Spagna-Italia: tifoserie coloratissime e a
tutto decibel per il centro di Vienna, nella metropolitana e nell`area del Prater attorno
allo stadio, e dentro. I supporter spagnoli, numericamente inferiori (12.000 in tutta la città
secondo dati della polizia) si distinguono per urlare di più: “Domingo 1 Pavarotti 0”, dice
un tifoso convinto della vittoria della Spagna. Gli italiani (fino 20.000-30.000) si esibiscono
e si sentono di meno nella folla. “Ohiò, ohiò Luca Toni segna per noi”, intona un gruppo di
fan italici, continuando la sfida sul piano canoro.

Cappelli cilindrici altissimi, con i colori del tricolore sopra, sono il feticcio più in voga fra gli
italiani, con molto azzurro e bandiere verde, bianco, rosso. Qualcuno si è travestito da
centurione romano, volendo forse sottolineare la millenaria superiorità dell`Impero romano.
Fra gli spagnoli è l`ora del rosso profondo: rosso ovunque con richiami gialli e bandiere rosso,
giallo, rosse dalla testa ai piedi. Mancano i tori, ma in assenza, moltissimi indossano delle
parrucche nero pece che raffigurano la testa del toro. “Spagna, Spagna”, cantano come
un inno scaramantico.”Olé Olé, banderas banderas (bandiere)”. Vinceremo l`Italia, ora o
mai piu”, si fa coraggio uno.
In tribuna vip c`é Re Juan Carlos con la regina Sophia. Per l`Italia è presente
il ministro della Difesa Ignazio La Russa.

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