CEFALONIA LA RELAZIONE DI P. PAOLETTI AL CONVEGNO DI PARMA

I SUOI COMPLIMENTI (SI FA PER DIRE) ALLO SCRIVENTE

Il 2 e 3 marzo 2007 si è tenuto a Parma il Convegno “Cefalonia Settembre 1943: lo sterminio della divisione Acqui una pagina di Storia da raccontare” , a mio parere nato già morto per l’ostinazione degli organizzatori a non volersi piegare all’evidenza della realtà in merito al ‘presunto’ ed INESISTENTE STERMINIO a loro più volte da me inutilmente comunicata.
Uno dei relatori fu Paolo Paoletti che nella sua farneticante relazione tutta incentrata su folli accuse di tradimento al gen. Gandin, attaccò in modo bilioso ed al limite della decenza anche dei partecipi della vicenda degni del massimo rispetto come Padre Romualdo Formato da lui additato come un prete ‘al soldo’ del nemico e anche il sottoscritto ‘reo’ di aver ‘ridotto’ a meno di 2.000 il numero dei Caduti di Cefalonia non perché ciò risulta da Documenti rinvenuti nell’Archivio Storico dello Stato Maggiore ma solo per capriccio di natura ovviamente ‘revisionistica’: dal che la qualifica appioppatami di ‘negazionista’ ed altri ‘complimenti’ di vario genere che, per la loro insensatezza si ritorcono contro di lui dipingendolo per quello che è: un astioso e quasi paranoico sostenitore di un’assurda tesi che con Cefalonia ha poco a che fare e molto, invece, con le diffamazioni -care alla Sinistra- del nostro Esercito come il vilipendio del gen. Gandin da lui compiuto dimostra senza che, purtroppo, le FFAA facciano nulla per controbatterlo.
La lettura nel suo intervento dei complimenti a me riservati* mi ha suggerito pertanto le OSSERVAZIONI che seguono:

Nella sua Relazione Paoletti critica le mie ricerche sui dati numerici dei Caduti scrivendo che la mia sicurezza in merito deriva dal fatto di aver copiato “l’unico elenco dei Caduti esistente, compilato negli anni ’70 dall’Associazione Nazionale Superstiti Reduci e Familiari di Caduti Divisione ‘Acqui’ – Sezione Regionale del Lazio. Esso è contenuto in una pubblicazione dal titolo “Onore ai caduti”….dove figurano i nomi dei Caduti della div. “Acqui” nelle isole Jonie, dopo l’8 settembre 1943, con l’ausilio dei dati che le Autorità Militari gli fornirono” e il virgolettato da lui usato fa ritenere che egli abbia riportato il periodo in questione testualmente dal mio libro ‘I Caduti di Cefalonia: fine di un Mito’ (che cita nella nota): ma non è così.

L’insegnante di tedesco Paolo Paoletti, un tempo qualificato come “professore” ma forse a causa delle mie precisazioni ridimensionato nel ruolo di semplice “ricercatore” (naturalmente di quel che a lui aggrada ma non del resto) ha infatti riportato nel virgolettato una frase che io non ho scritto e ciò è ancor più condannabile in quanto egli ricevette a suo tempo il mio libro che certamente avrà letto, magari digrignando i denti per la rabbia di aver trovato in esso la solenne smentita dei suoi ‘farneticanti’ assiomi riassumibili nei due dogmi che seguono e cioè che: 1) a Cefalonia vi fu un eccidio esteso ‘ANCHE’ della Truppa a differenza di quanto avvenne a Corfù; 2) la colpa fu del gen. Gandin il quale comunicò ai tedeschi che i suoi uomini non volevano cedere le armi con ciò provocando la furia tedesca contro di loro che dette luogo ad un ‘eccidio’ da lui definito ‘CICLOPICO’ e quantificato nel suo primo libro (I TRADITI I CEFALONIA) in 10.500 assassinati (su 11.500 membri della divisione !) salvo il successivo ‘ridimensionamento’ a circa 4.000 di cui egli parla –con faccia di bronzo questa sì ciclopica !- anche nella Relazione in oggetto.

Inoltre egli mi accusa di aver dato per ‘morti’ a Cefalonia due Finanzieri che, da notizie da lui assunte, non furono uccisi dai tedeschi ma successivamente dai partigiani greci e ciò conferma se mai ce ne fosse bisogno che i Morti a Cefalonia -per mano tedesca- furono due in meno e che Paoletti nella sua foia di sterminio totale non ha tenuto conto dell’avvertenza di cui a pag. 71 del mio libro: “Si terrà conto in sede di ristampa o nuova edizione di eventuali segnalazioni che perverranno per correzioni o integrazioni” adoperando la notizia da lui avuta per irridere alle mie ricerche e ciò la dice lunga sulla sua obiettività.

Ma non basta. Se Paoletti fosse stato in buona fede avrebbe dovuto riportare -magari virgolettato- almeno un accenno all’iter delle mie ricerche conseguenti AD UN NUOVO DOCUMENTO DI FONDAMENTALE IMPORTANZA che è alla base di esse come si legge a pagina 30 del mio libro (I CADUTI DI CEFALONIA: FINE DI UN MITO) e che, a causa dei suoi NON CASUALI silenzi, provvedo io a riportare: “Abbiamo infatti rinvenuto presso l’Archivio Storico dello Stato maggiore dell’esercito –nel Fondo L/3, cartella S. P. (Studi Particolari) 256/13 Albo d’Oro- un documento intitolato “Documentazione completa relativa ai Caduti e Dispersi nel corso del Secondo Conflitto Mondiale, inquadrati nella Divisione Acqui e relativi Reparti di supporto”.

Se egli anziché tacere l’esistenza di questo Documento ne avesse tenuto presenti le risultanze avrebbe fatto una miglior figura che, tra l’altro, gli avrebbe evitato di mostrarsi come un ‘mercante di morte’ che qualifica come ‘negazionista’ chi, come lo scrivente è l’unico fino ad oggi ad essersi dedicato ad una ricerca ragionevole e non campata in aria sul delicato argomento.

Di un cosa però gli sono grato. cioè di aver messo involontariamente in discussione il titolo stesso del Convegno dedicato allo ‘STERMINIO DELLA ACQUI’ scrivendo nella relazione che a proposito dei Caduti “in fin dei conti non è neppure importante stabilirne l’esatto numero”.
Ma come !! Fino a ieri lui e gli altri contatori di ‘balle’ ci hanno parlato di 10.500 morti, di CICLOPICO STERMINIO quale non si era più visto dalle ‘epoche precolombiane’ (parole sue) ed ora candidamente confessa che il numero dei Caduti è un particolare secondario.

Mi fermo qui per non soggiacere all’impulso di usare il turpiloquio e, per meglio chiarire come stanno le cose allego un mio articolo pubblicato nel web consigliandone vivamente la lettura all’insegnante di tedesco Paoletti ed ai suoi ‘compagni di merende’ anche se forse l’avrà letto ma per mantenere il punto non lo dirà a nessuno.
http://www.italiaestera.net/modules.php?name=News&file=brevi&sid=3726

MASSIMO FILIPPINI

* La pagina della relazione che mi riguarda:

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