Site icon archivio di politicamentecorretto.com

Nel 2008 Silvio Berlusconi visiterà  l’Argentina?

L'annuncio dal sen. Caselli nella cerimonia del 62º della Repubblica Italiana.

Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, farebbe una visita nell'America Latina l'anno venturo e tra le destinazioni principali ci sarebbe l'Argentina. Questo almeno stando a quanto annnciato domenica sera al Teatro Coliseo dal senatore Esteban Caselli, durante la tradizionale manifestazione per celebrare la Festa della Repubblica.

Il viaggio di Berlusconi, è stato annunciato dal senatore del PdL nel suo discorso davanti al pubblico nel teatro Coliseo, radunato come ogni anno per l'anniversario della Repubblca Italiana. Oltre a Caselli hanno parlato l'ambasciatore d'Italia a Buenos Aires, Stefano Ronca, il console generale Giancarlo Curcio e la presidente pro tempore del Comites di Buenos Aires Graziella Laino. E`stato letto inoltre un messaggio del deputato Ricardo Merlo.

In mattinata si era svolta la cerimonia davanti al mausoleo a Manuel Belgrano, padre della Patria dell'Argentina di origine ligure, in celebrazione della Giornata dell'Immigrante Italiano in Argentina. Nell'occasione, oltre a Ronca e a Caselli, ha parlato la presidente della FEDIBA, Pina Mainieri, che ha messo in risalto l'importanza della presenza italiana in Argentina e il determinante contributo data da essa alla crescita del Paese.

Nell'omaggio a Belgrano, la dott.ssa Mainieri, ha voluto ricordare anche il sacrificio di milioni di emigrati italiani che lasciando l'Italia hanno contribuito a sostenerla.

Nel pomeriggio, al teatro Coliseo, come da tradizione, la manifestazione è iniziata con gli inni nazionali, interpretati dal Coro della Dante Alighieri di San Isidro, creato tre anni fa. Maestro di cerimonie è stato Giancarlo Zambon, che poi ha presentato le autorità presenti: l'Ambasciatore d'Italia Stefano Ronca, il console generale Giancarlo Maria Curcio, il senatore Esteban Caselli, la presidente pro-tempore del Comites di Buenos Aires Graziella Laino e la presidente della FEDIBA Pina Mainieri.

Quindi ha letto un saluto, inviato dall'on. Ricardo Merlo, assente dalla manifestazione perché impegnato a Roma coi lavori parlamentari. Nel suo messaggio il deputato Merlo ha sottolineato il significato del 2 Giugno e della Costituzione della Repubblica i cui valori hanno ispirato l'Italia nella ripresa post-bellica. Merlo ha riaffermato inoltre il suo impegno a continuare a lavorare sulle problematiche che interessano la nostra comunità, tra cui la cittadinanza, e l'assistenza, così come in genere in favore dei diritti dei cittadini, particolarmente quelli più deboli e per la promozione della cultura e della lingua italiana. Dopo i discorsi è iniziato lo spettacolo artistico, al quale hanno partecipato il cantante Odolino Faccio e il suo gruppo, Gianni Summa e il Gruppo Folklorisitco Italiano dell'ing. Chialchia.

Il primo discorso è stato quello dell'Ambaciatore Stefano Ronca.

Nel suo discorso l'ambasciatore d'Italia in Argentina, ha ricordato la coincidenza dell'anniversario della Repubblica Italiana, con il 60º della Costituzione Italiana, votata a fine 1947 ed entrata in vigore il 1º gennaio 1948. L'Ambasciatore ha ricordato quanto previsto dalla Magna Carta in difesa dei diritti delle persone in una società democratica fondata sul lavoro ed ha sottolineato che essa è servita alla rinascita e allo sviluppo dell'Italia, fino a portare il Paese nella cerchia dei più sviluppati del mondo.

Ronca ha detto che anche l'Argentina, quando ha deciso di regolare la sua vita secondo la Costituzione, con il rispetto dei diritti umani che ha portato il Paese ad ottenere un seggio nella Commissione per i Diritti Umani dell'Onu, anche grazie all'appoggio dell'Italia, si è avviata verso la strada dello sviluppo economico e sociale.

L'Ambasciatore d'Italia ha poi ricordato la coincidenza del 62º anniversario della Repubblica Italiana con il 90º di Vittorio Veneto, che segnò, con il ritorno di Trento e Trieste, la definitiva Unione dell'Italia e la partecipazione di oltre 20mila emigrati italiani in Argentina, che allora partirono volontari per partecipare a quell'ultima guerra di Unità.

Ha poi definito l'Argentina una nazione giovane ma di radici antiche, proprio per la numerosa e determinante presenza italiana in questa terra, che anche oggi si manifesta in molteplici campi. Ha poi nominato alcune delle imprese italiane stabilite in Argentina, ha ricordato i numerosi imprenditori che continuano a venire in Argentina per investire, entusiasmati dal Paese.”I successi dell'Argentina sono anche i nostri successi”, ha detto l'Ambasciatore, ricordando che quest'anno si riunirà la Commissione tecnica-mista italiano-argentina, dalla quale potranno scaturire nuove iniziative. Ha annunciato alcuni ambiziosi progetti con cui l'Italia aderirà al Bicentenario dell'Argentina, a cominciare dalla visita dell'Orchestra del Teatro alla Scala che sarà diretta dal maestro argentino Baremboin.

E, come esempio di collaborazione esemplare e unica per la sua portata in campo scientifico, ha ricordato il progetto SIASGE fra l'Agenzia Spaziale Italiana e la CONAE dell'Argentina, un sistema costituito da dieci satelliti per lo studio dell'ambiente e la prevenzione dei disastri ambientali.

Quindi ha sottolineato l'importante partecipazione degli italiani in Argentina al recente voto politico italiano, ha detto che le istituzioni italiane in Argentina sono al servizio della collettività e ha elogiato il Console generale Giancarlo Curcio per il lavoro esemplare che sta facendo. Infine ha rivolto un invito ai giovani discendenti a impegnarsi, a conoscere la realtà italiana, la sua cultura, anche leggendo in italiano e guardando cinema e tv in italiano ed ha ricordato che quattro vincitori su dieci, del recente concorso sulla Costituzione italiana, tra i giovani di origine italiana al mondo, sono argentini.

Graziella Laino

Da parte sua Graziella Laino, presidente pro tempore del Comites di Buenos Aires, dopo aver ricordato il significato della ricorrenza che è stata celebrata, ha detto che con lo sguardo aperto ai valori della Costituzione gli italiani all'estero, dopo una lunga battaglia hanno conquistato il diritto di voto all'estero ed ha ricordato l'importante partecipazione avuta dai Comites in tale battaglia. Ha quindi ribadito, in tale ottica, l'impegno dei Comites di continuare a impegnarsi in favore dei diritti dei connazionali, nella ricerca delle soluzioni delle loro problematiche e nel far rispettare i loro diritti.

Ha chiesto quindi che i valori della Costituzione siano insegnati alle nuove generazioni, perché si sentano fieri delle proprie origini, invitandoli alla partecipazione. Ha ribadito infine che il Comites è la casa di tutti gli italiani, porgendo il saluto di tutto il Comites.

Estaban Caselli

Il sen. Esteban Caselli, che ha salutato il pubblico come “Carissimi fratelli e sorelle”, ha iniziato il suo intervento porgendo un saluto a nome del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi “che mi ha chiesto di rappresentarlo davanti a questa platea e di trasmettere il suo più sentito apprezzamento verso la nostra comunità e questo Paese”, ricordando che è stata la comunità che ha maggiormente partecipato alle ultime elezioni politiche, dimostrando con questo la volontà di mantenere un forte legame con la Madrepatria.

Si è detto particolarmente felice e commosso per la sua prima presentazione al Coliseo davanti alla collettività dopo essere stato eletto, ringraziando quanti lo hanno eletto e assicurando anche a quanti non lo hanno fatto “che rappresenterà sempre tutti gli italiani all'estero con la dignità e il rispetto che meritano”.

Poi cominciando a parlare in spagnolo, ha ribadito che avrebbe rappresentato tutti gli italiani del Sudamerica, continente che è cresciuto anche grazie al lavoro degli italiani.

Quindi “cogliendo l'occasione della celebrazione della Festa Nazionale – ha detto – voglio rivolgere un invito a tutti i candidato che si sono presentati alle elezioni ma che non sono stati eletti, voglio tendere la mia mano, per lavorare insieme. Qui non ci sono nè vincitori nè vinti. Lavoreremo insieme per il bene de nostri fratelli italiani che hanno riposto la loro fiducia per cui da questo pulpito della comunità italiana rivolgo un invito alla senatrice Giai, ai deputati Angeli e Merlo agli ex candidati Sangregorio, Pintabona, Ventimiglia e altri candidati, perché tutti partecipino nel lavorare per il bene di tutti gli italiani che risiedono in questa terra benedetta”.

Ricordando l'apertura di Berlusconi al dialogo con l'opposizione per rilanciare l'Italia, il sen. Caselli, ha detto che il premier ha dato istruzioni a tutti i senatori perché anche loro lavorino con tutte le parti, al di là delle posizioni politiche, in favore dell'Italia e degli italiani, sia residenti in Patria che all'estero.

Caselli ha detto che prima di ritornare in Argentina era stato chiamato da Berlusconi “il quale mi ha detto che vuole venire in Sudamerica e specialmente vuole cominciare dalla Repubblica Argentina per riunirsi con tutti voi”.

“Sudamerica, una parte di questo continente è stata tragicamente dimenticata da altri governi”, ha detto Caselli. “Cogliamo questa occasione, questa apertura per lavorare insieme all'Ambasciatore e al Console generale in favore della nostra cara nazione. E sviluppiamo una nuova relazione privilegiata tra l'Italia e l'Argentina, su basi moderne che tengano conto della nostra forte presenza in questo Paese”.

Caselli ha poi detto di essere stato nominato presidente del PdL in Sudamerica e che aveva nominato Eugenio Sangregorio e Carmelo Pintabona vicepresidenti. Quest'ultimo era stato candidato del PdL alla Camera nelle ultime elezioni, mentre anche Sangregorio era stato candidato a Montecitorio ma per l'Udc.

Poi in riferimento all'assistenza sanitaria, ha detto che “siamo rimasti d'accordo con l'Ambasciatore perché sia convocata la Swiss Medical “para apretarle un poco las clavijas”, perché rispetti il contratto firmato”, mentre in un secondo momento si potrà pensare all'Ospedale Italiano.

Giancarlo Curcio

Quindi ha parlato il console generale Giancarlo Maria Curcio il quale ha ricordato anch'egli le coincidenze con il 60º della Costituzione e il 90º dell'Unità, che si concretò con sacrifici immani, anche da parte degli italiani che ritornarono in Italia, ai quali ha reso omaggio pochi giorni fa nel Sacrario della Reduci.

Ha rilevato che la ricorrenza del 2 Giugno porta ad una serena riflessione per ricordare che l'Italia nell'ultimo dopoguerra si diede una carta costituzionale che ha consentito all'Italia uno sviluppo in ogni campo, che ci ha consentito di raggiungere posizioni di rilievo tra le nazioni più avanzate del mondo. “Ma non dobbiamo dimenticare che questo risultato straordinario- ha detto Curcio – impensabile allora è stato possibile grazie anche all'apporto di milioni di connazionali che per scelta o per necessità sono andati in Paesi lontani per cercare una fortuna che l'Italia non poteva dare. Questi nostri connazionali, con il loro lavoro, con il loro ingegno, con le loro capacità si sono inseriti con successo nei Paesi che li hanno accolti, si sono talmente adoperati per dare una vita dignitosa alle loro famiglie, contribuendo in modo determinante con le loro rimesse. A loro il nostro omaggio e dello Stato Italiano, e della Nazione Argentina che ha voluto rendere omaggio, solo alla nostra comunità, con la Giornata dell'Immigrante Italiano.

A tutti questi connazionali e ai loro sacrifici ho pensato quando ho assunto l'incarico di Console generale in questa che è la più numerosa comunità italiana all'estero, tanto che sarebbe la decima città italiana se fossimo in Italia. Assumendo l'impegno di restituire loro una dignità e un rispetto che erano precedentemente venuti meno.

A testimoniare tale impegno, ha fatto notare il Console generale, le 75mila pratiche fatte l'anno scorso e le 40mila fatte nei primi cinque mesi del corrente anno, con un organico minore, merito della grande disponibilità dimostrata dal personale e di un accurato sistema organizzativo che consente di spostare il personale in base alle necessità dei diversi uffici.

Il Console Generale ha poi ribadito l'impegno ad azzerare le oltre 40mila pratiche di cittadinanza presentate a suo tempo e che “dicevano che era un problema che non poteva essere risolto. Noi invece abbiamo iniziato a risolverlo e sono già state risolte 8mila domande, dal 1º gennaio di quest'anno”, ha detto, cioè da quando il Consolato ha cominciato a convocare i gruppi familiari che avevano fatto richiesta di cittadinanza.

Ha poi ricordato l'impegno in favore degli anziani indigenti, per i quali è stato da poco avviato il piano che prevede il pagamento di un assegno di solidarietà.

Il dott. Curcio ha anche annunciato che sarà riaperto il viceconsolato di San Isidro e che quello di Tres de Febrero, comprenderà i “partidos” di San Martin e San Miguel, per il servizio ai connazionali residenti in quei luoghi.

“Il nostro lavoro è difficile ma non impossibile e potrò farlo se potrò contare sul vostro appoggio”, ha detto, concludendo il suo intervento.

E' seguito lo spettacolo, seguito con entusiasmo dal pubblico che occupava completamente la platea e il primo piano. Molto applaudito specialmente il giovane cantante Odolino Alejandro Faccio, che ha interpetato numerose canzoni popolari di varie epoche, specialmente moderne.

Come è ormai tradizionale,all'ingresso è stata distribuita la rivista Italpress, diretta da Dante Ruscica. Come ogni edizione, tutte molto curate, anche questa offre un argomento di particolare rilevanza e di importanza significativa. In questa edizione si tratta del 90º anniversario di Vittorio Veneto, con particolare riferimento alla partecipazione degli italiani emigrati in Argentina e di alcuni loro discendenti, che parteciparono alla Grande Guerra. Un articolo anche alla loro memoria, custodita nel Sacrario dei Caduti, nella sede dell'Associazione Reduci Ex Combattenti di Buenos Aires.

In serata il Console generale Giancarlo Curcio e la gentile consorte hanno offerto un ricevimento nel Circolo Italiano.

Tra i presenti l'Ambasciatore Ronca, il sen. Caselli, i consoli Nicola Occhipinti ed Elena Clemente, funzionari dell'Ambasciata e del Consolato, consiglieri del Comites, esponenti delle associazioni, imprenditori e giornalisti.

Ieri a mezzogiorno in Ambasciata si è svolto il ricevimento ufficiale che ogni anno viene offerto per la Festa della Repubblica, presenti esponenti del governo argentino, rappresentanti diplomatici dei Paesi accreditati presso il governo argentino, esponenti del mondo culturale, economico e politico argentino e della collettività italiana in Argentina.

Exit mobile version