UDC-USA
San Diego, California
I media italiani hanno riportato le decisioni del DNC, l’organo esecutivo e di controllo del Democratic Party, che avranno un rilievo nella fase finale delle primarie fra i due candidati, che ufficialmente termineranno la settimana prossima.
Ma, seguendo i resoconti dei principali quotidiani e telegiornali nazionali, ho notato che non e’ stata afferrata, spiegata e illustrata alla gente in Italia (a proposito?) l’importanza veramente storica della riunione dei 30 membri del Comitato, che “in diretta televisiva in tutto il Paese” (la CNN per esempio ha mandato in onda l'intero evento, e senza pubblicita’!) hanno dibattuto le loro personali opinioni e hanno votato pubblicamente per alzata di mano le mozioni!
Non nascondo, da emigrante e uomo politico italiano negli Stati Uniti, che ho provato ammirazione e invidia per un sistema di checks and bounds che onora il cittadino, rendendolo partecipe delle decisioni che lo riguardano. Nella sala oltre ai responsabili del partito e tutti i media americani, c’era un pubblico numeroso, a stretto contatto di gomito con i delegati, che tifava, applaudiva e veniva riportato all’ordine dai due chair-leaders, quando l’entusiasmo si faceva troppo rumoroso.
Posso onestamente confessare che in quarant’anni esatti in cui conosco gli Stati Uniti, non ho mai visto un esempio cosi’ fulgido di “democrazia in diretta TV”!
Il mio modesto intento di politico delle “colonie” (si sarebbe detto un tempo, ma che il Governo Berlusconi ha riportato d'attualita', ignorando o quasi il nostro lavoro di rappresentanza e di collegamento di milioni di italiani all'estero con la Madre Patria) a contatto con una democrazia che sa’ rinnovarsi sempre, e’che esempi come quelli che ha dato ieri pubblicamente il Democratic Party, venissero veramente conosciuti in Italia e non raccontati come un’altra “americanata”, o peggio ancora, ignorati per il valore intrinseco di novita' che rappresentano.
Se si parla dopo il 13 aprile di rinnovamento, di svolta, di una nuova atmosfera politica fra i partiti, ebbene iniziamo a realizzare cose semplici per la gente, che non hanno bisogno di leggi e regolamenti per essere attuate.
Invece dei soliti talk shows politici, la RAI e gli altri networks comincino anche a trasmettere dirette delle assemblee parlamentari, delle commissioni, delle riunione dei direttivi dei partiti e di tutto quello scibile politico che il pubblico italiano non ha mai potuto vedere, conoscere e quindi giudicare direttamente come negli Stati Uniti, dove addirittura ci sono due canali televisivi C-Span 1 e 2, che 24 ore su 24 mandano in onda tutta la politica ufficiale americana!
Il Democratic National Committee ha dato il 31 maggio 2008 un fulgido esempio del rispetto delle regole in democrazia, lavando i propri panni sporchi di fronte al Paese e senza paura della concorrenza repubblicana, che rimarra’ una pietra miliare della storia politica di questo Paese.
Spero, da innamorato e fervente difensore della democrazia con la D maiuscola, che anche in Italia si arrivi finalmente, dopo sessant'anni dalla promulgazione della Carta Costituzionale, nata dalla resistenza al fascismo, voluta e sudata dai nostri padri (che domani si celebra per consuetudine e molta poca convinzione se, come i media riportano in queste ore, un italiano su tre non conosce questa ricorrenza), a una svolta decisiva nel rapporto politica-cittadino, in cui l'operato della prima diventi veramente trasparente, come avviene negli Stati Uniti, nel rispetto dei diritti dei secondi, che devono poter conoscere e quindi giudicare tutti gli atti dei loro rappresentanti eletti, altrimenti la “casta” in Italia, diventa veramente una realta' settaria, isolata dal corpo sociale della Nazione!
Questo e' il cambiamento del rapporto democratico che il Paese ha bisogno fra il cittadino e le “sue” istituzioni per ridare fiducia e speranza alla gente in questo momento difficile, drammatico, assurdo che sta' attraversando il Paese.
