Sen. Mauro Del Vecchio
Più efficace valutare in sede Nato l'aumento impegno in area occidentale
Si torna a parlare dell'impiego dei militari italiani in Afghanistan ed il Governo ribadisce, attraverso autorevoli rappresentanti, l'intenzione di dare maggiore flessibilità all'intervento delle unità nazionali, superando anche le attuali limitazioni territoriali d'impiego (impiego nelle aree di resposnabilità italiana).
A riguardo, osservo che l'intervento al di fuori delle aree di responsabilità affidate all'Italia è già previsto in casi d'emergenza ed a seguito di specifica richiesta da parte della Nato. Certamente, è possibile contrarre ancora i tempi di risposta a tali richieste dell'Alleanza, individuando peraltro l'Autorità politica che dovrà assumere la decisione.
Natura completamente diversa rivestirebbe l'ipotizzato schieramento permanente di reparti italiani esternamente alle citate aree di responsabilità. Credo che tale ipotesi vada approfondita con grande cautela, soprattutto in sede parlamentare, considerato che l'impiego avverrebbe presumibilmente alle dipendenze di comandanti non italiani.
Va sottolineato ancora una volta, inoltre, che l'Italia ha sempre posto il massimo impegno a favore della missione in Afghanistan, è risultata costantemente tra i più forti contributori di forze (quarto contributore) ed ha attualmente la responsabilità di due delle cinque regioni in cui si articola il Paese (Regione occidentale e Regione della Capitale) che rivestono grande importanza strategica.
Nell'ambito dei colloqui con le altre nazioni della Nato – alcune delle quali mantengono limitazioni d'impiego analoghe a quelle italiane – credo pertanto che possa essere più opportunamente evidenziata da parte dell'Italia la possibilità di contribuire al successo dell'operazione aumentando l'impegno nella Regione occidentale, allorchè cederà la responsabilità della Regione della Capitale, assicurando in quell'area l'efficace processo di stabilizzazione democratica.
