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Un operaio di 32 anni muore allo stabilimento Marcegaglia

In data 20 maggio un altro infortunio mortale nello stabilimento Marcegaglia di Casalmaggiore (Cremona), dove, nel corso del primo turno di lavoro, è morto un lavoratore di 32 anni, che lascia la moglie e due bambini.
Il sindacato ha definito l’incidente un «evento sconcertante», sottolineando che «il coordinamento, le Rsu e i lavoratori della Marcegaglia sono da sempre impegnati sui temi della sicurezza, perchè negli anni passati nel gruppo vi sono stati altri infortuni».

Questo impegno, tuttavia, non è ancora sufficiente: «i carichi di lavoro, la fatica del lavoro, la fretta del lavoro e l’organizzazione del lavoro devono essere a misura d’uomo, non contro l’uomo».
Sull’accaduto è intervenuta anche Emma Marcegaglia, presidente della Confindustria, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo l’incontro tra il ministro Tremonti e le parti sociali: «E’ per me un giorno molto triste, ha detto Emma Marcegalia, in una azienda del mio gruppo c’è stato un incidente mortale, una tragedia, che ha coinvolto un giovane. Alla famiglia della vittima – ha aggiunto – va tutta la mia solidarietà e qui riaffermo, sia da presidente di Confindustria sia da imprenditrice, che il nostro impegno sulla sicurezza nei posti di lavoro sarà fortissimo».

Cara Presidente, tutto giusto, ma qua scontiamo 1334 morti all’anno, alla data odierna per l’esattezza 409 morti, 409.852 infortuni, 10.246 invalidi per incurie e per deficienze strutturali. Non Le è venuto in mente che sarebbe stato più etico ed elegante annunciare azioni preventive e misure da adottare subito? Per esempio bisognerebbe procedere contro quei “padroncini” per i quali la sicurezza sul lavoro è un costo da evitare, con l'effetto spesso le “morti bianche” sono omicidi veri e propri. – L'Associazione R.E.D.S. e la red de L'ADL

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