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Incontro PD Germania a Berlino

“Abbiamo seminato per fare un PD forte, unico e vivace”

“Con le primarie e durante la campagna elettorale abbiamo arato, oggi a Berlino abbiamo seminato per far crescere in Germania un Partito Democratico forte, unito e vivace”. Con queste parole l’On. Laura Garavini ha salutato gli oltre 50 partecipanti al termine del primo incontro del nascente PD Germania a Berlino. Al lato dell’incontro si è radunato anche il gruppo PD giovani che si è appellato al nascente partito di prevedere risorse e garantire rappresentanza ai giovani nel PD in Germania.
“Questi due giorni sono serviti per analizzare il voto, ma soprattutto per una discussione aperta su come costruire insieme il PD nel paese più importante per l’emigrazione italiana in Europa. Sarebbe bello se il clima costruttivo di questa discussione fra nuovi simpatizzanti, ex-ds ed ex-margherita da tutta la Germania fungesse da esempio per la nascita di tantissimi circoli PD”, ha detto Laura Garavini rivolgendosi alla conclusione dei lavori con una battuta scherzosa ai partecipanti: “Adesso andate e molteplicatevi!”
I democratici presenti a Berlino si sono dati appuntamento per fine settembre/ inizio ottobre a Stoccarda – a poco meno di un’anno dalle primarie – per creare insieme a tutti gli altri promotori di circoli un coordinamento nazionale protempore. “Nei prossimi mesi vogliamo radicare ancora di più il PD sul territorio, deve essere un partito che cresce dal basso. È una sfida che richiede tutte le nostre forze ed è un processo che deve essere apertissimo anche a tutti quelli che a Berlino non potevano essere presenti”, ha sottolineato Laura Garavini.
“Non abbiate paura del confronto e del dialogo, anche se duro. Non abbiate paura delle idee e delle identità diverse”. È stato l’appello alle democratiche e ai democratici riuniti a Berlino da parte di Eugenio Marino, del Dipartimento PD Italiani nel mondo, responsabile per lo Statuto della circoscrizione estero. Nella sua analisi di voto (testo completo su http://eugeniomarino.blogspot.com/) ha nominato come possibili cause della sconfitta del PD in Germania il fatto “che erano già deboli in passato sia i DS che la Margherita: cioè le due forze principali del PD”. Inoltre secondo Marino in Germania “manca sia un associazionismo forte, organizzato e radicato come in Svizzera, sia un rapporto sano e proficuo con quello esistente”.
Nella discussione sul voto e il futuro del Partito Democratico in Germania Silvestro Gurrieri, presidente del PD di Wolfsburg, ha puntato sull’importante lavoro di base da fare che secondo lui sarà fondamentale per creare un PD vincente in Germania. “I circoli devono essere curati e ci devono essere persone che portano avanti delle iniziative e sono in grado di coninvolgere altri”, ha detto Gurrieri. Analizzando il voto il presidente di Wolfsburg ha ribadito che la sconfitta in Germania non è stata così brutale come sembra a prima vista. Il risultato del PD non può essere paragonato al risultato dell’Unione due anni fa dato che “nel 2006 abbiamo corso con altri che ora non fanno parte del PD”. Secondo Gurrieri c’è bisogno per il PD di un’integrazione sul territorio fatta con i partiti tedeschi, ma dopo la fase di costruzione che permette al PD di trovare una proprio identità.
Diodoro Cocca, del PD di Kassel, ha definito l’incontro di Berlino un’importante occasione di incontro e discussione per le diverse realtà territoriali del nascente PD in Germania. Analizzando il quadro politico in Italia Cocca si è espresso preoccupato dalle prime mosse del Governo Berlusconi: “Si capisce già dall’approccio del nuovo esecutivo che procurà danni all’Italia. Mi aspetto che tra 3 o 4 mesi vedremo quale errore hanno fatto gli italiani”.
Per il nascente PD in Germania “è necessario uno sforzo unitario”, ha detto Matteo Neri del PD ad Amburgo dove il Partito Democratico ha raggiunto uno dei risultati migliori in terra tedesca. In generale, secondo Neri, il risultato del voto in Germania è stato deludente “perché non ha prevalso lo spirito unitario”. Il PD in Germania secondo Neri, che è anche componente del Comites Amburgo, deve spingere sul tema della formazione. Il 50 per cento dei ragazzi italiani in Germania frequenta solo le Hauptschulen, “sono marginalizzati non solo rispetto ai tedeschi ma anche rispetto a tutti gli altri stranieri”, ha detto Neri. Per il futuro coordinamento nazionale del PD in Germania ha augurato un dialogo fra tutti i delegati per la Costituente dall’estero e un “accordo bipartisan”. Secondo Neri un riscatto del PD dipende dalle democratiche e dai democratici stessi: “Berlusconi è battibile. Parliamo con la gente e tra 5 anni saremo là”.
Michele Cristalli di Friburgo, delegato per la Costituente e candidato del Partito Democratico nella Circoscrizione Estero per la Camera, ha spiegato la sconfitta del PD in Germania anche con le promesse fatte durante la campagna elettorale di due anni fa e poi non mantenute. “Non ammetto la scusante che ci sono stati solo due anni”, ha detto Cristalli, “il passaporto si paga o no? La Rai me la codificano o no?”. Secondo il delegato PD non è vero che “non ci sia più l’associazionismo” che invece conserva il suo peso.
Domenico De Palma del PD di Stoccarda ha auspicato una grande apertura nella fase costituente del Partito Democratico in Germania. “Vogliamo procedere a creare un coordinamento aperto a tutti”, ha sottolineato De Palma, “voglio un PD con una grande percentuale di persone che non sono appartenute nè ai DS nè alla Margherita”. Sul voto della Germania secondo De Palma pesa ancora il fatto di andare a votare in Italia.
“La pecca fondamentale del PD è la mancanza di un’identità organica. Il programma è stato raffazzonato ma a monte non si sa bene cosa ci sia”, ha criticato Claudio Tocchi del gruppo del PD giovani. Secondo lui il PD può essere “un doppio canale di import-export di idee per essere anche una spinta per una nuova comunità fra italiani”. Il PD all’estero sarà molto utile se, specialmente in Germania attraverso il contatto con l’SPD, sarà in grado di “suggerire delle risposte per Roma”.
Gennaro Sposato, responsabile della comunicazione per la campagna elettorale in Europa, ha detto che “il salto che abbiamo fatto costituendo un partito nuovo è una risposta alle difficoltà del passato”. Costruire un partito nuovo vuol dire secondo Sposato mettersi in discussione anche sulle strutture oltre che sui temi. “Dobbiamo porci la domanda sul senso del perché creare il PD all´estero perché non è scontato. Dobbiamo riflettere su qual è la forza di questo approccio”, ha ribadito Sposato.
Un PD che sta al fianco dei più deboli è il concetto che ha presentato Berardo Ciccocelli del PD di Offenbach. Se si parla di identità del nascente PD un punto cardine secondo Ciccocelli deve essere proprio una politica che fa attenzione ai precari ed agli anziani, alle donne e ai giovani. Enrica Bosse del PD di Berlino ha chiesto al Partito Democratico anche un nuovo modo di fare politica. Ascoltare la gente, parlare con la gente e fare politica non per il partito ma per la gente è la strada che il PD deve perseguire. Il PD deve occuparsi del mondo del lavoro, offrire delle iniziative concrete per i connazionali disoccupati o precari ha ribadito Gianfranco Ceccanei, il vice del PD di Berlino.
Francesco Serra ha proposto una struttura del PD basato non solo su circoli politici ma anche tematici “altrimenti restiamo un partito senza identità”. Il PD può riavvicinare la gente alla politica perché esprime un approccio di dialogo. Concretamente ha proposto per il PD Germania di creare forme di discussioni aperte, “per esempio un blog, che permetta di parlare con tantissime persone”.

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