On. Luciano Dussin vicecapogruppo della Lega Nord a Montecitorio
La prima volta che Luciano Dussin è diventato vicecapogruppo della Lega Nord a Montecitorio è stato durante la XIV legislatura. Della Camera si può dire che Dussin conosca ogni remoto angolo e anche tutti i meccanismi della sua burocrazia ma della politica non ha mai fatto un mestiere. Deputato per due lustri, dal 1996 fino al 2006, Dussin, quarantanove anni compiuti da poco, originario di Castelfranco Veneto, è stato anche membro dell’ufficio di presidenza dal 2001 fino al 2006. Il parlamentare del Carroccio è cresciuto politicamente masticando riforme in tutte le salse. Revisione della seconda parte della Costituzione, Devolution, legge sull’immigrazione, Federalismo: tutti i passaggi legislativi li ha vissuti in prima persona essendo membro della commissione Affari Costituzionale, luogo che, con molta probabilità, tornerà a frequentare nei prossimi cinque anni.
Attualmente è anche componente della giunta per il regolamento. Negli ultimi due anni, però, si è preso una pausa dai Palazzi. «È stato un periodo utile – dice – ed è servito anche a toccare con mano senza le interruzioni legate agli impegni parlamentari quelle che sono le esigenze del territorio». Né Dussin ha mai abbandonato il suo lavoro come titolare di autoscuole. «Certo, quando sono impegnato – sottolinea il parlamentare – delego ad altri ma comunque non ho mai pensato di abbandonare perché il lavoro è importante. Noi della Lega non campiamo di politica ma delle nostre personali attività».
Dussin, è soddisfatto dell’incarico di vicepresidente vicario?
«Certamente sì. Il nostro è un gruppo unito e non ci sarà nessun problema. Siamo una truppa parlamentare convinta, decisa e consapevole delle responsabilità e delle richieste che ci giungono dai cittadini elettori. Da noi si aspettano un impegno puntuale e anche risposte veloci su molti temi».
Di cosa vi occuperete appena la Camera, con la definizione delle commissioni parlamentari, diventerà operativa a tutti gli effetti?
«Noi siamo un gruppo lanciato a tutta velocità sul Federalismo, anche quello fiscale, per la realizzazione delle opere pubbliche, delle infrastrutture che il Nord attende da troppo tempo».
Insomma il pensiero è sempre rivolto alla Padania, anche da Roma?
«Assolutamente sì. Noi dobbiamo dar vita alle aspettative del Nord che deve uscire da una congiuntura economica frutto anche degli eventi internazionali. Servono misure urgenti pure in questo campo».(La Padania)