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Il rimborso elettorale come nuova forma di finanziamento ai partiti

I Partiti politici ogni anni si spartiscono, a seconda dei voti ricevuti, circa 50 milioni di euro, come rimborso per le spese elettorali.
Addirittura dal febbraio 2006 , a seguito di una piccola modifica, il rimborso sarebbe stato erogato anche in caso di scioglimento delle Camere. In sostanza, i partiti che siederanno nuovamente in Parlamento prenderanno un doppio rimborso.
A spartirsi la torta sono i Partiti che hanno raggiunto almeno l’1% dei consensi. I maggiori fruitori degli introiti sono il Pdl con 160 milioni, mentre la lista di Boselli è rimasta a bocca asciutta per soli 8 mila voti e ha dovuto rinunciare a 2.128.319 euro.
Perde molto la Sinistra Arcobaleno che passa dai 56 milioni del 2006 ai 13 del 2008.
La Destra di Storace, pur non essendo entrata in Parlamento, si “consola” con quasi 10 milioni di euro, grazie al 2,4% ottenuto alla Camera ed al 2% al Senato.
Il “rimborso elettorale” non è nient’altro che una forma , anche poco mascherata, di finanziamento ai Partiti che “mani pulite” ed il successivo referendum avevano abolito.
Nonostante la volontà del 90% dei votanti ,nel 1996, veniva approvata una legge che reintroduceva il finanziamento pubblico dei partiti attraverso la possibilità per i contribuenti di devolvere il «quattro per mille» dell’Irpef .

E’ del 99, invece, l’introduzione del “rimborso elettorale” che si attestava sulle 800 lire per ogni voto, ogni anno.
Con l’Euro, dal 2002, sotto il Governo Berlusconi la cifra è salita ad 1 euro , approfittando dei rincari dei prezzi.
Il trucco risiede nel fatto che il rimborso non viene calcolato prendendo in considerazione gli effettivi votanti , ma il numero dei cittadini aventi diritto, creando così un incremento di qualche milione di euro.
Secondo Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo fondare un partito e presentarsi alle elezioni è così divenuto un affare e citano il caso di Carlo Fatuzzo che fondò il partito dei pensionati investendo 16 mila euro per la campagna , alle ultime europee, incassando quasi 3 milioni di euro!

Inoltre, mentre in precedenza il rimborso veniva interrotto nel caso di nuove elezioni, l’attuale Presidente del Consiglio , nel febbraio del 2006, ha modificato la norma in questo modo:”In caso di scioglimento della Camere l'erogazione del rimborso è comunque effettuata”.
Questo provvedimento genera un incremento dei fondi ai partiti superiore ai cento milioni di euro , e secondo l’Onorevole Silvana Mura dell’Italia dei valori : “spingerebbe i partiti a guadagnare dalle crisi di Governo ed ad essere incentivati dalle fine anticipata della legislatura”

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