Il premier Silvio Berlusconi si è rivolto al Parlamento, e quindi al Paese, con la concretezza e la lungimiranza di uno statista. Messa in soffitta la verbosità inconcludente di altre stagioni, Berlusconi ha elencato i punti essenziali che saranno al centro dell'azione di governo: la fine dell'emergenza rifiuti, l'abolizione dell'Ici, la sicurezza per restituire libertà ai cittadini, la detassazione dell'Ici. Cose concrete, possibili e a portata di mano.
Ma Berlusconi si è rivolto all'opposizione con un riconoscimento del suo ruolo che segna uno spartiacque nella storia della Repubblica. Non si è limitato a tendere una mano. Ha fatto di più, chiamando l'opposizione a svolgere il ruolo di una forza che concorre alla governabilità dell'Italia. Il tutto alla luce del sole, senza sotterfugi o ammiccamenti. Un discorso che indica al Parlamento e al Paese l'apertura di un nuovo orizzonte e la fine di una troppo lunga stagione di veleni e di paralisi