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…purché si faccia qualcosa di veramente concreto per gli italiani nel mondo

Intervista al Senatore Basilio Giordano PDL America Settentrionale e Centrale

La prima volta da Senatore. Prima esperienza istituzionale?

Si è la mia prima esperienza politica in Italia. Ho avuto altre avventure politiche locali a Montreal a livello Minucipale e poi anche a livello federale. Questa italiana è la mia prima esperienza.

A voler essere banali, che impressione le ha fatto il Palazzo?

Del Palazzo devo dire che è bellissimo. Me lo immaginavo più grande però invece è come una bomboniera. Prima d’oggi vi ero entrato attraverso le telecamere della televisione già dai tempi del bianco e nero quando evidentemente ero più giovane. Vedendolo oggi da addetto ai lavori tra tutti i miei colleghi senatori emoziona non posso negarlo.

Di cosa si è occupato sino ad oggi?

Sono giornalista ed editore. Faccio questo mestiere da un quarto di secolo. Da trentuno anni abito a Montreal ma i contatti con l’Italia non li ho mai persi poiché sistematicamente, almeno due volte l’anno, sono sempre ritornato. Poi facendo il giornalista di un giornale italiano in Canada, Il Cittadino Canadese, ho seguito, anche se da molto lontano, con interesse ed approfondimenti la vita quotidiana italiana politica e sociale.

Secondo lei, i connazionali che lei rappresenta, sentono la necessità, l’utilità degli eletti all’estero, siamo sinceri, oppure viceversa c’è una sorta di qualunquismo nei loro riguardi come per dire “ma a cosa servono”?

No. In Canada soprattutto dove io vivo esiste una emigrazione molto più recente e molto più attiva ed attenta nelle cose italiane di altre realtà per esempio quelle degli Stati Uniti che seguono un po’ meno. Noi abbiamo in Canada intorno ai 150.000 connazionali aventi diritto al voto. A Montreal poi non ne parliamo, abbiamo avuto il tasso di partecipazione più alto al mondo forse secondi solo a Buenos Aires, con il 52% di votanti. Questo dimostra che abbiamo lavorato bene e la nostra gente segue. La percentuale del 52% di gente che è andata a votare esclude il qualunquismo considerando anche tutte le difficoltà e le condizioni alle quali devono sottostare i nostri connazionali. E’ vero che esiste anche una parte della nostra comunità che non fa vita comunitaria italiana ma credo sia anche abbastanza fisiologica, né più e né meno di quanto avviene anche in Italia.

E’ disposto a fare opposizione nell’ambito del Pdl stesso se gli italiani all’estero fossero trascurati?

Diciamo che mi batterò affinché questo non avvenga perché la nostra gente che vive all’estero e che mi ha mandato a Roma a rappresentarla merita attenzione e rispetto.

Come giudica l’ipotesi di una bicamerale proposta da Mirko Tremaglia per gli italiani all’estero?

Sono disponibile ad ogni forma di dialogo con tutti i colleghi parlamentari purché si faccia qualcosa di veramente concreto per gli italiani nel mondo.

Come commenta la formazione del nuovo governo, chi preferirebbe come vice ministro per gli italiani all’estero?

E’ un governo forte, coeso ed autorevole che sicuramente governerà per i prossimi cinque anni. Per quanto riguarda il responsabile degli italiani all’estero non spetta a me fare dei nomi. Per questo dovremo aspettare lunedì prossimo (12 maggio) con le decisioni del Presidente Berlusconi.

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