A dire il vero, questa è una espressione che inquieta. Come tutte quelle definizioni nebulose, appannate, scure, insomma, poco chiare. Eppure lo scopo di un governo cosiddetto “ombra” è quello di fare chiarezza procedendo per una strada parallela a quella percorsa dal governo “alla luce” se non addirittura opposta. E’ il governo tutto sommato del “noi faremmo questo, ci comporteremmo così”, cercando di mostrare la propria capacità a governare e a governare meglio.
Dopo aver perso tutto, capra e cavoli governo di Roma ed elezioni politiche, il PD guidato da un condottiero sconfitto raccoglie quanto è rimasto della voglia e delle speranze della campagna elettorale. Se questa era una battaglia allora si riproverà, ma se questa sconfitta elettorale era la guerra, allora non c’è che da cambiare esercito e condottiero. Il Veltroni “Carnera” ha sottovalutato talmente tanto la forza di Silvio Berlusconi, da boxare a braccia basse. Il diretto ricevuto al volto è stato quindi da KO. I sostenitori del Walter innovatore quindi, si accontenteranno di un governo ombra che non serve a niente nel dubbio di aver creduto in una fandonia e con il risultato di aver espulso dal Parlamento italiano la sinistra radicale.
Nell’anniversario dell’assassinio di Aldo Moro, quando le Brigate Rosse si sentirono tradite dal PCI in fumus di compromesso storico con la DC, quello che viene da pensare è ad una recrudescenza di fenomeni extra parlamentari che nessuno deve potersi augurare. Silvio Berlusconi ha vinto con la sua posizione di forza e di coerenza anticomunista scacciando di fatto la sinistra dalle Camere quindi nulla quaestio. Veltroni dunque, sarebbe responsabile anche di questo. Non c’è niente da fare, la storia, a parte i tentativi di revisionismo ormai divenuti una prassi, scandirà passo per passo il momento storico e politico attuale ed i suoi sviluppi futuri.
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P.S. Dall’on. Massimo D’Alema, escluso di rango, avremo la migliore e più acerrima opposizione al governo ombra di Walter Veltroni. Non c’è che stare alla finestra.