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«No all’intesa dello Stato con i musulmani italiani»

AMATO SALUTA LA NUOVA “FEDERAZIONE” E STIFFONI RIBADISCE LE POSIZIONI DELLA LEGA

«No all’intesa tra lo Stato italiano e le organizzazioni musulmane per una futura federazione che acceda all’8 per mille». Lo afferma il senatore della Lega Piergiorgio Stiffoni a proposito del “percorso” per arrivare ad una federazione islamica unitaria in Italia, illustrato ieri al Viminale. Stiffoni definisce poi «figlia della affrettata consulta istituita dal ministro Pisanu» la nascita della federazione stessa e conclude affermando che «il ministro Amato cerca di imbrigliare il futuro governo, ma non ci riuscirà. I musulmani vedono l’Italia come terra di conquista e oltretutto non hanno e non possono avere una gerarchia consolidata. Per questo, bloccheremo l’accordo sul nascere».
L’iniziativa della “federazione” è nata da centri religiosi, associazioni culturali e comunità musulmane. Ad un anno dall’approvazione della “Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione” i “musulmani italiani” si porrebbero l’obiettivo di unire «i musulmani che vivono in Italia oggi dispersi in tanti rivoli, gruppi, strutture di cui non sempre si conoscono dimensioni ed attività».
A giudizio dei promotori sarebbe infatti «un obiettivo di interesse generale» la formazione di una «aggregazione islamica moderata e pluralista, che accetti la laicità dello Stato e divenga protagonista del dialogo interreligioso».
Naturalmente il ministro dell’Interno Giuliano Amato ha salutato la dichiarazione di intenti giudicandola «l’alba di un bel giorno per quanto riguarda il rapporto tra lo Stato e le religioni. Si tratta di un documento importante che apre un percorso in termini molto nitidi e chiari nel riprendere temi e principi ispiratori della “Carta dei valori” e nel prospettare l’arrivo ad un Islam italiano che si riconosca nei principi della Costituzione» con la prospettiva di «dar vita ad una configurazione unitaria in attesa del riconoscimento da parte dello Stato».
Dalla Confederazione rimane esclusa l’Ucoii, che ora si dice però disponibile a firmare la “Carta dei valori” e ritiene «sbagliato escludere la nostra organizzazione dalla Federazione dell’Islam italiano promossa dal Viminale». Questo il commento di Ezzedin el-Zerfi, Imam di Firenze e portavoce dell’Unione delle Comunità islamiche in Italia.
«Anche noi come Ucoii – ha detto – attraverso il presidente Nour Dachan abbiamo collaborato alla realizzazione della Carta dei Valori».(www.lapadania.com)

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