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CEFALONIA: “ UNA MENZOGNA RIPETUTA TRE VOLTE DIVENTA VERITA’ “f.to Goebbels

A proposito di ‘memoria condivisa’ o ‘comune’ e delle conseguenti polemiche è emblematico quanto avviene, in relazione a tale argomento, sul tema di Cefalonia come risulta dal sito della Provincia di Cremona (http://www.welfarecremona.it/wmview.php?ArtID=9116) in cui, a proposito di un progettato Viaggio a Cefalonia di una delegazione della Provincia (di SINISTRA) –che sarà pagato con i fondi della Regione Lombardia (di DESTRA)- si leggono, concentrate in appena due righe, le inesattezze (o piuttosto le consapevoli menzogne) che seguono: “Nel corso della conferenza stampa Ilde Bottoli (l’esperta di Cefalonia, ndr) ha ricordato come quest’anno anche la manifestazione del 25 Aprile sia dedicata in particolare a Cefalonia dove caddero migliaia di militari italiani della Divisione Acqui che decisero di non arrendersi alle truppe tedesche”, le quali non fanno altro che reiterare i consueti ‘leit motiv’ dell’immane sterminio (anche se mascherato –per non incorrere in facili critiche- sotto il generico riferimento a ‘migliaia’ di morti) smentito dai Documenti Ufficiali da me rinvenuti (v. mio libro I Caduti di Cefalonia. Fine di un Mito) e soprattutto l’autentico controsenso, logico prima ancora che storico, dei soldati “che decisero di non arrendersi’ “MOTU PROPRIO” e non perché arrivò l’”ORDINE DI RESISTERE” inviato dal Comando Supremo al gen. Gandin.
A questo scempio della realtà risolventesi in un oltraggio non più accettabile alla verità storica fa riscontro poi il connubio altrettanto incredibile (o ridicolo ?) di un aiuto economico offerto dalla Regione Lombardia tramite l’assessore alla Cultura Rossoni (CENTRO DESTRA) il quale si dichiara addirittura “entusiasta” di SOVVENZIONARE l’escursione navale a Cefalonia organizzata dalla Provincia di Cremona (CENTRO SINISTRA) come si legge nello stralcio riportato: “ Il Presidente Torchio ha ringraziato il Comitato e in particolare la professoressa Bottoli per l’insostituibile impegno nell’organizzazione del Progetto che è giunto alla tredicesima edizione ma ha voluto ringraziare la regione Lombardia che, grazie all’ assessore Rossoni, ha compiuto un atto di grande attenzione verso la nostra iniziativa e offrendo un sostegno economico senza il quale sarebbe stato molto difficile organizzare il viaggio. Poi ha sottolineato il grande lavoro storico scientifico fatto da tanti studenti e da tanti insegnanti, un lavoro che ha toccato tutta la provincia.
L’Assessore regionale Rossoni ha detto di essere lui a ringraziare: di fronte a un’iniziativa di questa portata che ha visto una partecipazione vera e che nasce dal basso, la regione non poteva rimanere insensibile”.

Di fronte a questo mix di cultura (o asineria ?) coinvolgente ideologie opposte e contrabbandato come operazione ‘CULTURALE’ nonché pagato con i soldi della collettività si può ben dire che finalmente ci troviamo in presenza di una ‘memoria condivisa’ contraddistinta però da un unico denominatore: quello dell’ignoranza storica che accomuna entrambi gli schieramenti dominanti in Italia.
'Rebus sic stantibus' l’unico rimedio sarebbe quello di chiudere gli assessorati alla cultura siano essi regionali, provinciali o comunali che da quanto s’è visto servono solo ad aumentare l’ignoranza popolare, destinando i fondi a loro disposizione ad opere socialmente utili anzichè –come nel caso di specie- a viaggetti che, oltretutto, con le falsità dette in loco e magari accompagnate dal canto di ‘Bella Ciao’ -che non c’entra niente con Cefalonia- oltraggeranno chi –come il Padre dello scrivente- laggiù ci ha lasciato la pelle.

PS. Come ulteriore esempio dell'”Asineria bipartisan” esistente su Cefalonia si legge nel MANIFESTO UNITARIO dell'ANPI per il 25 Aprile 2008, riportato dall' UNITA' del 23 corrente, il riferimento ad 'eccidi come a Cefalonia, di soldati che rifiutarono di consegnarsi ai tedeschi' e ciò conferma pienamente la validità del detto attribuito al Ministro della Propaganda del III° Reich Goebbels (v. foto) secondo cui “Una menzogna ripetuta tre volte, diventa verità”.

Non aggiungo altro: ho già detto troppo.

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