A TREMAGLIA LA GUIDA DEGLI ELETTI ALL’ESTERO

di Massimo Federici

“La scelta di Mirko Tremaglia è obbligata dalla riconoscenza di aver fatto un lavoro improbo portando il paese ad accettare una realtà, la presenza italiana all’estero, attraverso l’approvazione della legge che istituiva la circoscrizione estero”

Il governo futuro del paese non terrà in alcuna considerazione gli italiani all’estero. Né Berlusconi, né Bossi, hanno mai avuto troppe simpatie per loro. Cominciò proprio il futuro Presidente del Consiglio, allora Presidente del Consiglio, col dire che se non pagavano le tasse, non potevano pretendere di avere voce in capitolo in Italia. Ha continuato sulla stessa lunghezza d’onda la Lega Nord Padania dichiarando a gran voce che il voto all’estero andrebbe addirittura abolito. Paradossalmente gli italiani all’estero avrebbero potuto avere un qualche futuro con un governo di centrosinistra piuttosto che con il futuro governo guidato da Berlusconi. Così come stanno le cose non c’è proprio da stare allegri. Il futuro non è roseo e, per gli italiani all’estero, è nero. Anzi, questo è l’inizio della fine di questa storia voluta a tutti i costi da Mirko Tremaglia. Con la modifica della Costituzione Mirko Tremaglia ha dimostrato di essersi battuto strenuamente per le comunità all’estero. Chi era riuscito prima di lui a modificare la Costituzione per ben due volte? Ha speso una vita, tutta la sua vita. Già, Tremaglia è l’unico che potrebbe fare la “resistenza” a difesa degli italiani e degli eletti all’estero. Solo Tremaglia potrebbe garantire che la legge non sarà intaccata da modifiche o addirittura abolizioni. Con Umberto Bossi al Ministero delle Riforme staremo freschi. Con la presenza della Lega tanto forte e tanto necessaria alla sopravvivenza governativa, gli italiani all’estero non avranno nessuna possibilità di vedere approvato alcun provvedimento che proponga stanziamenti di sorta.
La scelta di Mirko Tremaglia è obbligata in primis dalla riconoscenza di aver fatto un lavoro improbo portando il paese ad accettare una realtà, la presenza italiana all’estero attraverso l’approvazione della legge che istituiva la circoscrizione estero, in secundis, è l’unica personalità abbastanza competente da poter tenere le fila della questione. La sua esperienza occorre ed è necessaria più che mai proprio con questo governo di destra e servirà da baluardo da attacchi intestini che arriveranno prima o poi contro gli eletti all’estero.
E’ interesse di tutti, dunque, perorare la candidatura di Mirko Tremaglia al Ministero per gli italiani nel mondo. A tutti, compreso gli eletti del Partito Democratico, ne vale della loro sopravvivenza nel futuro prossimo. Il fatto che Gianfranco Fini lasci la guida di Alleanza Nazionale poi, rappresenterà il prodromo della fine del partito e della sua forza intrinseca. A quel punto nessuno potrà più garantire nulla. Un governo ostaggio della Lega sarà immobile nei fatti delle nostre comunità all’estero, sordo alle loro istanze, impermeabile alle proteste.
Solo uno come Tremaglia potrebbe avere i numeri ed il coraggio per poter difendere gli italiani all’estero in questo momento e con il prossimo governo. Non facciamoci nessuna illusione, chiunque altro sarebbe fuori luogo, contro ogni logica. E’ una questione di opportunità politica di grande importanza.

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