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I VESCOVI CI INDICANO LA RETTA VIA PROPORZIONALE PER LE MIGLIORI ISTITUZIONI?

La Conferenza Episcopale Toscana fa sapere per che 'Sarebbe auspicabile restituire agli elettori la possibilita' di selezionare all'interno della lista prescelta quei candidati che danno piena garanzia di serieta', competenza, amore al bene comune, anziche' doversi limitare a ratificare nomine gia' decise'.
Un'uscita estemporanea che la dice lunga sulla funzione che il braccio politico del Vaticano in Italia intende svolgere in questa legislatura. Le “vecchie e care” preferenze che tanto hanno fatto la fortuna della partitocrazia italiana, sono auspicate come il toccasana, si' che le parrocchie potranno ritornare a svolgere la funzione di veicolare i “santini” che tutti i candidati in lizza hanno stampato e diffuso per anni, e si' che in ogni lista l'apparato della chiesa vaticana possa determinare in modo incisivo chi dovrebbe essere eletto o meno.
Tutti dicono di volere la riforma elettorale, ma sulla sua realizzazione nutro diversi dubbi, soprattutto perche' la nuova maggioranza si e' disegnata proprio grazie a questo tanto vituperato sistema di nomine dei partiti piuttosto che di scelta degli elettori, e perche' si dovrebbe cambiare visto che la stabilita' e il potere raggiunto sono quelli desiderati?
Io auspico, e mi impegnero' in tal senso, che se riforma elettorale ci dovra' essere, che sia nel rispetto della volonta' dell'elettore e della governabilita' del Paese, e mi risulta che l'unico sistema efficace in questo senso sia quello americano dell'uninominale secca con consultazioni primarie normate per legge e non dagli apparati dei partiti a loro immagine e somiglianza. Ma soprattutto auspico che non ci siano vie di mezzo, o ritorni al passato, che consentano a poteri separati come quello vaticano di avere il proprio drappello di condizionamento e indirizzo all'interno degli eletti.

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