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Nigrizia: i ‘fondi avvoltoio’ speculano sul debito africano

Campagna di Jubilee 2000 contro i 'vulture funds'

“Ci sono dei fondi speculativi specializzati nel trarre vantaggi dalle miserie. Hanno messo sotto tiro numerosi stati africani, comprando i loro debiti da creditori pubblici e privati. Chi non paga finisce in tribunale. E le sentenze danno ragione ai 'fondi avvoltoi'”: lo riporta un editoriale di Nigrizia fimato da Fr. Mis.

Un rapporto della Banca mondiale del 2007 segnala che sono in corso 46 contenziosi contro 11 paesi indebitati, per un totale di più di 2 miliardi di dollari. Tranne il Nicaragua, l’Honduras e la Guyana, gli altri paesi sono tutti dell’Africa subsahariana: Congo Brazzaville e Rd Congo sono oggetto di 16 denunce (8 ciascuno); seguono Camerun (7), Uganda (6), Sierra Leone (5), Zambia (3), Etiopia (1) Sao-Tomé (1). Ad oggi sono state emesse sei sentenze contro Rd Congo, Camerun, Congo-Brazzaville, Nicaragua, Sierra Leone e Zambia. I 26 creditori, che avevano riacquistato 427 milioni di dollari di debito, hanno incassato un miliardo.

La specialità di questi “fondi avvoltoio” (in inglese, 'vulture funds') è spolpare chi è già ridotto a pelle e ossa, e trarne lauti guadagni. Per questo li chiamano “fondi avvolti”. Si tratta di fondi speculativi che riacquistano, a basso prezzo, i debiti dei paesi in via di sviluppo da creditori pubblici o privati. Dopo di che vanno a chiedere al paese debitore, in maniera del tutto legale – ed è qui il problema –, il rimborso del credito iniziale aumentato degli interessi di mora. E quando il paese non può pagare, il “fondi avvoltoi” tentano di prendersi il denaro proveniente dai finanziatori pubblici o qualche risorsa primaria (petrolio in primis) del debitore- segnala l'articolista.

Tra gli esempi citati da Nigrizia vi sono quelli che riguardano il Congo-Brazzaville, lo Zambia e la Repubblica democratica del Congo. Il 31 maggio 2007, il tribunale di ultima istanza di Bruxelles, su denuncia del fondo Usa Kensington International, con sede alla Isole Cayman, ha fatto sequestrare 10,3 milioni di dollari, cioè il montante di un prestito belga al Congo-Brazzaville destinato a finanziare la costruzione di una centrale termica. Questo credito e altri per un ammontare di circa 3 milioni di dollari erano stati riacquistati da Kensington per appena 1,8 milioni.

Un altro esempio. Nel febbraio 2007, lo Zambia era stato condannato da un giudice del Regno Unito a pagare 17 milioni di dollari al fondo Donegal International Ltd, con sede alle Isole Vergini britanniche, controllato da Debt Advisory International, fondo creato dall’avvocato Michael Sheehan, specialista del debito e già consulente del Fondo monetario internazionale. Nel 1999, questo avvocato aveva riacquistato per 3,2 milioni di dollari un debito di 30 milioni dovuto da Lusaka alla Romania, corrispondente a un acquisto di trattori nel 1979 per un valore di 15 milioni di dollari più gli interessi di mora.

Anche la Repubblica democratica del Congo si trova in una situazione molto critica: è debitrice di 452,5 milioni di dollari a dei “fondi avvoltoi”. Un solo fondo, l’Elliott Associates L.P., del miliardario americano Paul Singer, vicino a George Bush e finanziatore dell’ultima campagna presidenziale con 1,2 milioni di dollari, reclama 400 milioni di dollari.

“Tutto ciò oltre a porre il problema della responsabilità dei singoli stati nell’essersi messi nella situazione di contrattare tali debiti, chiede anche risposte alla comunità internazionale. Lo scorso febbraio, Gorge W. Bush, ha promesso di intervenire contro questi abusi. Ma anche a Parigi e a Londra si sta valutando come rispondere a questa minaccia. E il governo belga ha elaborato una legge ad hoc e conta di attivarsi perché sia adottata una legislazione europea in materia. Bruxelles vorrebbe anche far pressione su Fondo monetario internazionale e Banca mondiale perché sia elaborato uno strumento giuridico che renda le ristrutturazioni e le remissioni di debiti vincolanti per i creditori, e che sgravi i paesi poveri e fortemente indebitati – a certe condizioni e per una certa durata – dai loro obblighi verso i creditori” – conclude l'editoriale di Nigrizia.

La campagna per la cancellazione del debito 'Jubilee 2000' ha ripetutamente denunciato le azioni speculative dei “vulture funds” cosi come hanno fatto diverse Ong internazionali tra cui Oxfam(unimondo.org)

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