di Dario Ghezzi
Caro Direttore Viglia, ho letto il suo editoriale sulla squadra dei deputati eletti all’estero. Sono d’accordo con lei sulla opportunità di nominare un vice ministro scelto tra quanti siano stati eletti all’estero. Ciò ha un significato decisivo nelle relazioni internazionali soprattutto perché, con maggiore cognizione di causa potrà affrontare i problemi di noi italiani all’estero per conoscenza personale. Il vice ministro uscente, senatore Franco Danieli, per quanto si fosse sforzato, ha dato una impressione troppo distaccata della sua funzione. Probabilmente troppo gerarchizzata, tecnocratica e non certo adeguata alle realtà italiane all’estero. Senza contare la poca presenza sui luoghi di maggiore presenza italiana. E’ necessario scegliere un soggetto giovane che possa meglio allacciare contatti con le comunità all’estero, è quello che occorre.
Leggo dal suo editoriale che la Barbara Contini sarà destinata ad altri incarichi forse più “prestigiosi” come dice lei. Allora, il prossimo governo Berlusconi, tenga in conto una attenzione particolare nella scelta in considerazione soprattutto della provenienza. Che non si commetta l’errore che ha commesso il centrosinistra nominando Danieli che non era un residente all’estero. Ne vale il futuro di tutti noi.