Le sfide che attendono il governo di Silvio Berlusconi farebbero tremare i polsi a chiunque. E il futuro premier ne è ben consapevole. Ma non è agevole neppure esercitare il mestiere dell'opposizione. Non condivido le preoccupazioni espresse da qualcuno sulla scomparsa della rappresentanza parlamentare della sinistra antagonista e comunista. Considero tutto questo un progresso per il Paese perché da oggi l'Italia assomiglia di più a un Paese normale.
Per Veltroni, però, non mancheranno i problemi. Non è facile modulare l'opposizione a un governo chiamato a rimettere in piedi l'economia dell'Italia dopo due anni di devastazione del governo Prodi. Veltroni sarà tentato di coprire tutte le opzioni possibili, incarnando quindi anche l'opposizione sociale, o sceglierà un'opposizione costruttiva? Non è una questione di poco conto per un partito che è stato investito di funzioni di “governo” stando all'opposizione.
Più eccentrica appare la posizione dell'Udc. Il voto ha confermato l'irrilevanza politica di un partito il cui ruolo si esaltava nella Cdl in funzione correttiva e di stimolo. Correndo da solo l'Udc si è condannato a una testimonianza sterile e a un ruolo politico residuale. Rispetto a François Bayrou, Casini ha avuto la fortuna di una competizione a un solo turno