Site icon archivio di politicamentecorretto.com

DELL’UTRI: CONTRO DI ME INVENZIONI STRUMENTALI

“Sono tutte invenzioni strumentali. Apprendo tutto dai giornali ed è una cosa barbara”. Così Marcello Dell’Utri ha commentato la solita, puntuale fuga di notizie alla viglia del voto in merito all’inchiesta della Procura di Reggio Calabria su presunti tentativi di brogli elettorali nelle circoscrizioni all’estero, in America Latina.
Dell’Utri, che non ha ricevuto nessun provvedimento dalla magistratura di Reggio Calabria, ha ribadito su alcuni quotidiani di essere estraneo alla vicenda.

In un’intervista alla ’Repubblica’ Dell’Utri sottolinea di non conoscere l’uomo di affari Aldo Micciche’ “neppure fisicamente, non l’ho mai visto. Certo, so chi è, era un amministratore della Dc negli anni 60-70, poi si è trasferito in Venezuela con la famiglia e adesso lì fa l’imprenditore. Lui si occupa di energia, di forniture di petrolio, e se ricordo bene, io ho fatto da tramite per metterlo in contatto con una societa’ russa che io concosco e che ha sede anche in Italia…Mi ha chiamato lui, due o tre volte, qualche mese fa, ora non ricordo con esattezza e mi ha detto: ’Ti interessa se mi metto ad organizzare il voto degli italiani che vivono in Sudamerica?’ Io gli ho risposto ’Si va bene’ e gli ho detto di mettersi in contatto con Barbara Contini, il nostro rappresentante per gli italiani all’estero. Tutto qui Il discorso è finito li’”
Sui presunti contatti tra l’affarista Aldo Micciche’ e la cosca dei Piromalli Dell’Utri spiega alla ’Repubblica’: “Ma figuriamoci, io non avevo minimamente idea e tantomeno di questi. Li ho appresi leggendo i giornali. In nessuna occasione lui mi ha detto di conoscere i Piromalli e nemmeno mi ha spiegato come intendeva organizzare questo voto degli italiani residenti in Sudamerica per convogliarlo verso la nostra lista”. “Gli ho indicato il nome della Contini, ripeto perche’ e’ cosi’ che fanno tutti i partiti ma è una cosa banalissima e soprattutto non c’è assolutamente niente di illegale”.

Sui presunti tentativi di brogli in cambio di 200mila euro, Dell’Utri commenta in un’intervista al Corriere della Sera: “E’ una volgare insinuazione, una conclusione gratuita di cui nulla so. E poi chi avrebbe garantito il buon esito di un simile commercio? E’ un’evidente boutade elettorale. Una vicenda poco chiara. E non voglio aggiungere altro. Il fatto che poi venga fuori il mio nome gratuitamente e’ una vergogna. Non mi piace questa storia”.

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Exit mobile version