di M.G
Opsis: dal greco antico, visione, punto di vista. Dall’italiano contemporaneo, progetto musicale nobile e ambizioso. Sei i protagonisti, guidati da Francesco Longo, di Galatina, provincia di Lecce, ma da anni residente ad Atene che ha avuto l’idea, quasi la necessità di tradurre Fabrizio De Andrè in greco. Arduo il compito, soprattutto perché non è certo un autore come tanti altri, De Andrè, che annovera un posto di tutto rispetto nello scenario tanto musicale quanto letterario italiano, con quella urgenza e necessità di musica e parole che va di pari passo con l’urgenza di operatività e di azione sociale.
E così, con tutte le difficoltà che si possono facilmente immaginare, canzoni indimenticabili come “Amico fragile”, “Creuza de ma”, “La bomba in testa”, “Nella mia ora di libertà”, “Sogno n.2”, “La canzone del padre”, “Un malato di cuore”, “Khorakhanè”, “Sidun”, “Canzone per l’estate” e la “Cattiva Strada” si possono finalmente ascoltare e capire in lingua greca.
Appartenente alla numerosa comunità italo-ellenica di Atene, Francesco Longo desiderava che i suoi tre figli, cresciuti in Grecia con una lingua diversa dalla sua, avessero l’opportunità di capire appieno il significato del pensiero sociale di Fabrizio De Andrè, scrupoloso osservatore degli eventi che negli ultimi quarant’anni hanno caratterizzato i cambiamenti socio-politici dell’Italia.
Tra gli intenti nobili del progetto che più stanno a cuore al gruppo, vi è soprattutto la sensibilizzazione nei confronti del disagio mentale, della schizofrenia e della depressione e a questo impegno è legato anche il loro esordio, lo scorso ottobre, presso il teatro “Dionisios Aeropagitis” di Atene, al termine di un convegno internazionale sulla schizofrenia. E mentre si lavora alacremente alla produzione discografica, Dori Ghezzi e la fondazione De Andrè collaborano moralmente all’iniziativa, gratificando il progetto con il proprio patrocinio.
Il progetto musicale “Opsis”, insieme al fondatore Francesco Longo, voce e buzuki, vede protagonisti anche Emanuele Coluccia, virtuoso del sax, Francesco Congedo contrabbassista, Pasquale D’Intino, medico e appassionato chitarrista, anch’egli residente ad Atene, Flavio Giannandrea, percussionista e Francolino Viva, liuto e chitarra, tutti salentini che, non tralasciando di esprimere ognuno la propria sensibilità musicale, in una chiave musicale che rispetta le partiture originali, propongono in greco l’opera del grande e indimenticabile cantautore, poeta e artista genovese.