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In merito all’articolo "Sfruttiamo l’energia solare"

prof. Ernesto Pedrocchi

Ordinario di Energetica
Facoltà di Ing. Industriale
Politecnico di Milano

1- L'AIE, l'istituzione più qualificata e prestigiosa per le previsioni energetiche, è molto scettica sulle prospettive dell'energia da fonti rinnovabili come si può ben vedere dall'allegato istogramma

1- Parlare di eccessiva necessità di finaziamenti pubblici per il nucleare tenuto conto della assoluta necessità di incentivare fortemente il solare fotovoltaico, è almeno ridicolo. Ovviamente gli incentivi gravano sul contribuente e come tali sono finanziamenti pubblici.

2- La scarsità delle riserve di combustibili nucleari non corrisponde al vero.
L'incidenza del costo dell'uranio sul costo dell'energia prodotta è dell'ordine del 5% e ci si può pertanto permettere anche un significativo aumento del suo costo senza che venga particolarmente penalizzato il costo dell'energia prodotta. Con l'aumento del costo dell'uranio le riserve recuperabili ovviamente aumentano. Rispetto ai fabbisogni modesti di uranio nei reattori le disponibilità in natura sono elevate.
Attualmente si sfrutta non più dell'1% dell'uranio estratto, ma con la tecnologia dei reattori autofertilizzanti, che non sono una chimera perchè alcuni prototipi sono già in funzione e si tratta di una tecnologia molto studiata , si può arrivare a uno sfruttamento ben superiore, oltre il 50%.
Inoltre anche il torio, che è più abbondante dell'uranio sulla terra, ha proprietà autofertilizzanti. A buon ragione si può ritenere che la fonte nucleare è praticamente una fonte di energia inesauribile.

3- il PSI, uno dei maggiori e più prestigiosi centri di studio dei rischi connessi con le attività umane, ha recentemente pubblicato i seguenti dati relativi ai decessi collegati alla produzione di energia relativi al periodo 1970-1992. I decessi per unità di energia prodotta sono stati :
-petrolio 418 decessi/TWy, carbone 342, gas naturale 85, idroelettrico 883, nucleare 8 .

4- Quindici centrali nucleari, ipotizzate da 1000MW ciascuna producono in un anno circa 100TWh di energia elettrica, L'area compresa entro tutto il grande raccordo anulare di Roma (un cerchio di circa 15km di diametro) , supposta un'insolazione annua di circa 1500kWh/am2 possono produrre, tenuto conto dell'iclinazione che bisogna dare ai pannelli per avere quella resa, non più di 200 TWh di energia termica che, ben che vada, danno 20TWh elettrici; questa energia è inoltre non programmabile e non è certamente facile ed economico prevederne un accumulo (gli impianti tipo solare termodinamico non hanno avuto in tutto il mondo alcun successo). Nel caso solare è quindi necessario prevedere centrali tradizionali di riserva.

5- Il problema delle scorie è un pretesto ricorrente, ma un'analisi attenta, qui non dettagliabile, dimostra che, specialmente con i sistemi di riprocessamento del combustibile esaurito ora molto perseguito, è un falso problema, sia per la quantità della produzione di scorie sia per la facilità del loro controllo.

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