di Redazione Lombardi nel Mondo
Sangalli: “Preservare l'identità italiana con scuole e cultura”
Gianfranco Sangalli è un cittadino italiano nato a Lima, Perú, nel 1961. Il
suo sito internet ci spiega nel dettaglio le origini della sua famiglia: i
Sangalli furono ascritti al Consiglio dei Nobili di Bergamo nel 1584. Il
bisnonno Antonio, nella Guerra di Indipendenza, combatté alle vittoriose
battaglie di Solferino e San Martino; il nonno Emilio era parente di Santa
Vincenza Gerosa. Ha frequentato le scuole in Perù, fino a diventare docente
universitario. Dal 1998, vive e lavora in Spagna come consulente e
imprenditore. Il suo sito è www.gianfrancosangalli.info . Si candida al
Senato per La Destra nella Circoscrizione Europa.
1) Per quale ragione, a suo giudizio, gli elettori italiani residenti
all'estero dovrebbero nella sua circoscrizione scrivere il suo nome sulla
scheda elettorale?
Per ragioni varie. Prima di tutto perché non appartengo alla Casta
oligarchica della politica italiana, non sono un politico di mestiere,
assuefatto agli intrallazzi ed interessi del Potere; quindi, non
condizionato né inquinato dal Sistema, e per questo più libero di agire solo
a rappresentanza dei legittimi interessi degli italiani in Europa (e anche
in Patria poiché, è bene ricordarlo, il parlamentare rappresenta l'intera
Nazione). Poi, anche perché sono davvero uno di loro, forse più di qualcuno
giacché nato all' estero ed italiano di seconda generazione, nato in seno ad
una famiglia che seppe preservare e tramandare le proprie tradizioni ed
identità italiane; questa è, a mio avviso, ulteriore garanzia per svolgere
un lavoro libero dai vizi della Casta politica italiana. Per ultimo (sì,
ultimo, perché in un' Italia e Mondo allo sfacelo, per me le ragioni morali
contano di più), perché professionalmente qualificato.
2) Quali sono le ragioni che l'hanno spinta a scegliere la forza politica
con la quale è in lista per il parlamento italiano?
Al di sopra di qualsiasi altra considerazione, nell' osservare stupito la
generale corsa verso il “Centro” politico, e cioè verso il vuoto dottrinario
e morale, la mia scelta è stata determinata inanzi tutto dall' intima
necessità di restare coerente con me stesso, col mio ormai più che
ventennale percorso politico; credente a principi e valori permanenti e
trascendenti, non sono mai stato di sinistra e neanche mi ritengo
rappresentato da un PdL che si proclama moderato e liberale (quando invece
la situazione di generale scadimento morale e materiale esige soluzioni
ardite e non meramente impostate ad un economicismo non bolscevico nelle
premesse, ma sì nelle conseguenze di estremo materialismo edonismo
relativismo). Poi, ho ritenuto di individuare nella coalizione “La
Destra-Fiamma Tricolore” un soggetto politico che si richiama a principi e
valori che, come Dio Patria Famiglia, per me non solo sono fondamentali ma
fondanti sia della Società civile sia dello Stato, se vogliono essere
efficacemente volti all' attuazione del Bene Comune. Dunque, questa forza
politica per me rappresenta l'ultima sponda a difesa dei principi e dei
valori tradizionali il cui progressivo abbandono negli ultimi 60 anni è
causa della maggior parte dei mali della società odierna.
3) Se sarà eletto, quale sarà il suo primo atto da senatore?
Sarà un atto di carattere interno: proporre/promuovere un comitato
parlamentare trasversale che raggruppi tutti i parlamentari eletti nella
Circoscrizione Estero.
4) Come giudica i due anni di attività parlamentare dei Senatori e Deputati
italiani eletti nelle circorscrizioni estero durante la legislatura uscente?
Il mio giudizio non può essere troppo positivo, in quanto è evidente che,
chi di più chi di meno, sono tranquillamente entrati nel giuoco della
politica diciamo “metropolitana” non risultando affatto che siano diventati
vere tribune delle istanze più care agli italiani all' estero. Al di là
della mia disapprovazione della sua decisione di sostenere il
Centrosinistra, forse l' unica eccezione sia stata quella del Senatore
Pallaro, che disponendo di risorse economiche personali di una certa entità
si è dato da fare con l'ufficio da lui aperto in Argentina.
5) Quali sono, secondo lei, i bisogni più urgenti degli italiani all'estero
nella circoscrizione che intende rappresentare e che il parlamento dovrebbe
affrontare con maggiore urgenza?
Io non parlerei di “bisogni più urgenti degli italiani all'estero” perché
non ritengo sia il caso di farne qui della casistica. Le nostre collettività
all' estero devono essere viste come tessuti sociali vivi che vanno
rafforzati, rinsaldati, nell' insieme della loro plurima dimensione
(culturale-sociale-economica) attraverso interventi legislativi organici.
Prima di tutto occorre garantire l'adeguata preservazione dell'identità
italiana, per cui il consolidamento/potenziamento della rete scolastica
italiana in Europa ed una più omogenea -nei contenuti- attività degli
Istituti Italiani di Cultura, nonché il maggior coinvolgimento delle Regioni
nell' avvicinare soprattutto i giovani alle proprie radici, sono
indispensabili. Poi, bisogna rendere dappertutto più agevoli le pratiche
consolari, per cui una riforma dei Consolati volta ad assicurarne
l'efficienza è urgente; qui ci vuole un opera di ammodernamento sia
“mentale” sia materiale che, per esempio, tramite la “telematizzazione”
consenta ai nostri connazionali di entrare in diretto rapporto con l'
Amministrazione in Italia, riducendo al massimo il ruolo d' intermediazione
degli addetti consolari. Infine, in materia economica, per esempio,
promuovere meccanismi di coordinamento efficace tra ICE, Camere di Commercio
e organi regionali preposti alla promozione del Made in Italy onde evitare
l' attuale dispersione degli interventi. E tante altre cose che qui non c'è
spazio per esporre.
6) Qual è oggi il suo rapporto con la Lombardia e con l'Italia in generale?
Con la Lombardia e con l'Italia in generale ho un rapporto culturale,
imprenditoriale, politico e familiare che non esito a definire vivo e sempre
vivificante per chi si trova all' estero.
Redazione Lombardi nel Mondo
De Santis: “Una nuova immagine per gli italiani all'estero”
Donato De Santis è un giovane professionista dell'arte culinaria italiana ed
apprezzato conduttore di programmi televisivi di cucina in tutto il Sud
America. E' nato a Milano nel 1964 e in Italia è avvenuta la propria
formazione in ambito gastronomico. Dopo aver lavorato in vari ristoranti nel
mondo, dal 2000 si è trasferito a Buenos Aires, riscuotendo da subito grandi
consensi per la professionalità sviluppata. Il suo sito è www.dadonato.com .
Si candida al Senato per l'Unione di Centro nella Circoscrizione America
Meridionale.
1) Per quale ragione, a suo giudizio, gli elettori italiani residenti
all'estero dovrebbero nella sua circoscrizione scrivere il suo nome sulla
scheda elettorale?
Credo si possa presentare in queste prime legislature nelle quali si
coinvolge l'italiano che vive all'estero, una nuova immagine, un cambio
nella maniera di fare politica, giovanile, innovatrice e creativa. Per
questo il mio lemma e' : CON VOI, PER VOI.
2) Quali sono le ragioni che l'hanno spinta a scegliere la forza politica
con la quale è in lista per il parlamento italiano?
Perché rispecchia a fondo la mia personalità, il rispetto per il valore
umano e per la famiglia
3) Se sarà eletto, quale sarà il suo primo atto da Senatore?
Come primo atto difenderò il diritto al voto per gli Italiani all'estero e
di tutto ciò che concerne l'essere Italiani a tutti gli effetti
4) Come giudica i due anni di attività parlamentare dei Senatori e Deputati
italiani eletti nelle circorscrizioni estero durante la legislatura uscente?
Effimeri in quanto ai pochi risultati e agli interventi inoltrati
riguardanti appunto questa circoscrizione. Pur avendo avuto a disposizione
la meta del periodo legislativo, non sono stati capaci di fare un solo
blocco e di conseguenza creare la forza necessaria per difendere gli
interessi comuni degli italiani all' estero.
5) Quali sono, secondo lei, i bisogni più urgenti degli italiani all'estero
nella circoscrizione che intende rappresentare e che il parlamento dovrebbe
affrontare con maggiore urgenza?
Innanzitutto che sia i politici che il cittadino residente in Italia
conoscano la realtà di chi vive all'estero (specialmente la circoscrizione
america meridionale) e d'altro canto scoprire le disponibilità di risorse
alternative specialmente utili in questo momento al nostro paese. Di
conseguenza il valore economico culturale come veri ambasciatori
6) Qual è oggi il suo rapporto con la Lombardia e con l'Italia in generale?
Continuo il costante sforzo di diffusione storico-culturale attraverso le
informazioni inoltrate nelle trasmissioni televisive che trasmetto con
contenuto anche eno-gastronomico (cosa che ripeto anche con il resto delle
altre regioni) Recupero e sottolineo la grande capacità motrice della
regione in quanto al contributo allo sviluppo della economia italiana
attraverso le sue industrie, prima e non ultima quella della moda come
centro mondiale della stessa.
www.lombardinelmondo.org