CONTRACCEZIONE E PROCREAZIONE RESPONSABILE

BENE LA CAMPAGNA DELLA PUGLIA. ORA ATTENZIONE AL DATO IMPRESSIONANTE DELL'OBIEZIONE DI COSCIENZA

parlamentare radicale-Rnp, segretaria della Commissione Affari Sociali, candidata al Senato (Puglia) per il Partito Democratico

Complimenti alla Regione Puglia, un plauso all'assessore alla Sanita' che ha deciso di andare nell'unica direzione utile per la procreazione cosciente e responsabile, ossia quella di promuovere la contraccezione, unica vera moratoria per l'aborto.
La giunta regionale ha deciso ieri che i medici dei consultori in Puglia potranno distribuire anticoncezionali gratis alle ragazze, alle donne con basso reddito e con esenzione del pagamento del ticket, alle extracomunitarie, alle neo comunitarie e alle donne che hanno partorito da poco tempo. Peccato che malgrado richieste fatte in questo senso dai consultori, la pillola del giorno dopo non sara' distribuita.
In questa campagna piu' ampia sulla salute della donna, ci permettiamo di segnalare un problema che occorre mettere al centro dell'attenzione: il dato dell'obiezione di coscienza sull'aborto. A fronte di una media nazionale per i ginecologi del 58,7%, l'obiezione di coscienza registra picchi massimi in Veneto (76,1%), Marche (78,4%), Lazio (77,7%), e purtroppo il dato della Puglia e' tra i piu' elevati, pari al 76,8%.
Situazioni che per la donna significano un calvario: la ricerca di un medico non obiettore comporta allungamento dei tempi, interlocutori non sempre disponibili, donne che devono emigrare da una regione all'altra e, sopratutto tra le immigrate, il possibile ricorso all'aborto clandestino. La questione dell’obiezione di coscienza e' particolarmente delicata negli ospedali, essendo l’unico posto in cui e' possibile praticare le IVG, poiche' per la procedura la donna oltre che al consultorio puo' rivolgersi a qualunque medico di fiducia.
Per evitare che i pochi medici non obiettori si facciano carico di tutte le interruzioni di gravidanza occorre:
– garantire personale “non obiettore” negli ospedali in misura sufficiente, evitando che debbano occuparsi forzatamente solo delle IVG;
– prevedere la possibilita' di ricorso all'aborto farmacologico con la RU486;
– praticare l'interruzione volontaria di gravidanza in intramoenia, anche in strutture sanitarie private convenzionate, prevedendo una tariffazione analoga a quella del DRG;
– programmazione regionale degli ospedali in cui debbono effettuarsi le IVG, garantendo aggiornamento scientifico e qualificazione professionale del personale;
– prevedere che ogni forma di colloquio per un ulteriore approfondimento con personale estraneo al servizio, volontari o personale obiettore, sia attivato su richiesta della donna o per decisione del medico, ma non sia imposto coattivamente.

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