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Stop all’uso dei telefonini durante il voto

Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge che introduce una norma per evitare i voti di scambio: in vista delle elezioni di aprile entrerà in vigore il divieto di portare , nei seggi elettorali, i cellulari dotati di dispositivi fotografici.
Lo ha annunciato il ministro dell'Interno Giuliano Amato in conferenza stampa a Palazzo Chigi: «Da tempo c'è un reato di voto di scambio che si consuma attraverso la prova fornita all'esterno del voto che ho dato e ciò mi fa avere un compenso. Le tecnologie hanno aggiornato le modalità attraverso le quali si fornisce la prova del voto”
Di solito, questa prova viene fornita attraverso una foto scattata con il telefonino ed inviata al potente di turno che monitora la situazione.
Secondo la disposizione del governo l’apparecchiatura fotografica dovrà essere depositata in un apposito cesto e nel caso di infrazioni scattera’ una forte contravvenzione .
Tuttavia sembra difficile garantire la corretta applicazione del decreto, in quanto non sarà facile impedire l’accesso nella cabina elettorale con il proprio cellulare a meno di installare dei congegni elettronici che ne rivelino la presenza o addirittura attraverso perquisizioni .
Il fenomeno dello scambio dei voti caratterizza da decenni la nostra storia politica. La tentazione di corrompere con poche lire la massa ha spinto ad inventare sempre nuove soluzioni al passo con i tempi.

Oggi al mercato nero dei voti si parla di cinquanta euro di compenso per ogni scheda elettorale fotografata che attesti la conferma del voto.
Il valore del voto di scambio sembra inesorabilmente in discesa; un tempo i politici offrivano “posti di lavoro” negli uffici pubblici, nella sanità, nei comuni. I meno abbienti erano dispensati con bollette e generi alimentari pagati per diversi mesi.
Leggendaria la figura dell’armatore Achille Lauro che per essere eletto sindaco di Napoli regalava scatole di pasta e la scarpa sinistra di un modello nuovo che sarebbe stata ricongiunta alla destra solo dopo l’avvenuta vittoria elettorale.
Come detto, anche oggi il mercato del voto è fortemente presente soprattutto nei comuni a nord di Napoli:Melito, Sant’Antimo e Quarto, soprattutto dove è piu’ alta la presenza della criminalità organizzata.
I ben informati parlano di un vero e proprio patto elettorale tra i candidati di alcune liste con l’ ”Alleanza per Secondigliano”, clan della camorra che spadroneggia nel napoletano e cerca di realizzare affari nel ciclo del cemento e che controlla quasi tutti i traffici illeciti della città:contrabbando,estorsioni, traffico di stupefacenti

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