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Lettera aperta al Sen. Vittorio Pessina

Melo Cicala,
Cittadino italiano residente a Washington D.C., U.S.A.

30 marzo 2008,

Gent.mo Senatore,

Nonostante fossi stato tanto travagliato dalle controversie che hanno impegnato le nostre menti in tempi recenti, ho appena imbucato il plico contenente il mio voto. Ho esercitato questo mio diritto civico pur essendo stato forzato a scegliere fra candidati
che, pur validi, non sarebbero stati la mia prima scelta; ma un vecchio detto anglosassone recita “dont cut your nose to spite your face” e quindi sono rimasto in linea perche' non sono mai stato (ne lo vorro' essere) parte di quei nostri concittadini che il cavaliere caratterizza “coglioni”. Ma Lei durante il Suo intervento alla Tribuna Elettorale di RAI Internazionale del 25 marzo questa distinzioine non l'ha nemmeno fatta, ci ha trattati come tali con le sue tante balle, dandoci ad intendere fischi per fiaschi. Mi riferisco alle candidature del PDL per la circoscrizione America Settentrionale e Centrale, per le quale Lei, rispondendo ad un partecipante al dibattito, si e' pronunciato testualmente come segue:…:tutti i candidati del Pdl per il Centro e Nord America sono stati selezionati con grande cura e attenzione e in rappresentanza di tutte le zone del Centro e Nord America, in modo tale che tutti gli italiani che popolano questo vasto territorio possano essere degnamente rappresentati.
Vede, caro signore senatore, sono calcoli ed osservazioni semplici, i dati sono dati, e non occorre un summit di super manager, scienziati nucleari, efficiency experts, od
un alaboratore di dati, basta un semplice foglio di carta, un lapis e si comincia:

NUMERO UNO – (Escludendo il Canada, che ha un un suo rappresentante) gli
Stati Uniti sono composti da Undici Circoscrizioni Consolari con altrettanti Comites,
per un totale, secondo i dati delle elezioni del 2006 -( mi permetto di arrotondare le cifre al doppio zero per facilitare i calcoli, dato che siamo a livello approssimativo) di piu o meno 200.000 aventi diritto al voto. Di questi 80.000, (o il 40%) nella sola circoscrizione NewYork/Connecticut, senza un rappresentante. I candidati selezionati con grande cura e attenzione e in rappresentanza di tutte le zone, come dice Lei, provengovo dalle circoscrizioni dei Comites di Houston, Miami, Philadelphia e Newark, che coprono
la bellezza del gran totale di 15 Stati su 50, piu' il District of Columbia, Washington D.C. – Secondo Lei 15 su 51 rappresenta tutte le zone? Secondo me, meno di un terzo del territorio degli Stati Uniti e' rappresentato – e siamo solo all'area geografica. Ora veniamo ai numeri degli aventi diritto al voto:

NUMERO DUE – Le circoscrizioni sopracitate, da cui provengono le scelte dei candidati selezionati dal summit, dal “think tank” che ha condotte le ricerche, esaminati i dossiers, sentiti i pareri…ecc ecc
rispecchiano la presenza in quelle aree di 53.000 dei 200.000 aventi diritto al voto, cioe' appena appena il 26% (VENTISEI CENTO), e l'altro 74%, da chi e' rappresentato?. Vuole ancora imbonirci con il suo ….”in modo tale che gli italiani che popolano questo vasto territorio possano essere degnamente rappresentati?
Secondo me ci vorrebbe una bella faccia tosta, poi, quando a questo si aggiunge:

NUMERO TRE – che l'ellettorato femminile e' stato totalmente ignorato?

E dire che al vertice dei cervelli che hanno portato a questa scelta c'e' proprio una supermanager.
Tutto questo non ci porta certo ad una conclusione indicativa che i parametri da Lei predicati risultino tanto alla realta' dei fatti. In romanesco direbbero; “ammappete che
grande cura ed attenzione, t' immaggini che ne sarebbe stato che nun se fossero impegnati meno de tanto?
Mi consenta ora di citarLa ancora una volta per il Suo intervento sulla decisione
dell'esclusione alla candidatura dell'on.le Ferrigno. Dal tono e dall'autorevolezza del suo intervento ne concludo che Lei sia stato parte dei “decision makers”.
Lei ha sintetizzato come segue…”che la scelta di sostituirlo e' nata da un comportamento durante questi anni che non e' stato corrispondente alle politiche del partito….e tant'e' vero che poi per il fatto che lui abbia cambiato il proprio partito nel giro di 24 ore dimostra anche una incoerenza politica da parte di questo signore (che per Lei non ha nome)
per il quale non intendo spendere piu' altre parole…esatto…(sic) infatti quindi sarebbe tutto un fiato sprecato…
Alla faccia della cortesia professionale fra palamentari! per nulla dire di semplice
galateo e gentilezza d'espressione.

Comportamento durante questi anni? A questo signore (che per Lei non ha nome)
non gli e' mai stato comunicato “un warning?” “Comportamento non corrispondente alle politiche del partito?” Quale?
Bisogna saperlo, oltre 10.000 che gl'hanno espressa la loro fiducia ed eletto lo vogliono saperlo. Ha forse tenuto in considerazione, dopo aver messo per primo l'interesse della patria, i desideri e bisogni dell'elettorato in fronte ai diktat del partito? Non sarebbe questo forse il vero senso di una democrazia?
E secondo Lei l'accusato non da il diritto di sapere di cosa sia accusato e chi lo accusa e poi aspettarsi una punizione che rispecchi l'entita' della manchevolezza?
Per finire, l'UDC ed il PDL non sarebbero tutt'uno anche oggi se avesseso consentito all'abbandono del simbolo, e se questo fosse successo, Ferrigno non sarebbe stato escluso lo stesso? Smettiamola di prenderci in giro.
L'onesta' intellettuale non e' mai stata nociva per nessuno.
La pretendiamo.
Nel frattempo speriamo nella 'grande riforma” che togliera' ai ras dei partiti questo potere di fare e sfare con la vita dei concittadini, che porra' nei cittadini il potere che gli da di diritto la costituzione, come si deve in una democrazia.
Con i miei distinti ossequi,

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