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IL RACCONTO ROMANZATO DI UNA NEONATA A MONTECITORIO

ALICE NELLA CAMERA DELLE MERAVIGLIE

Intervento dell'on Donatella Poretti, parlamentare radicale-Rnp, segretaria della Commissione Affari Sociali, candidata al Senato (Puglia) per il Partito Democratico

E' pubblicato sul mio sito Internet il racconto su mia figlia Alice che, appena nata, e' entrata con me a Montecitorio all'inizio della legislatura or ora conclusa. Una vicenda che non ha precedenti nella storia parlamentare. Una sorta di favola amara sul funzionamento di una delle piu' autorevoli istituzioni legislative italiane, vista e vissuta con gli occhi di una bimba.
Qui il file con l'intero racconto:

A seguire alcuni stralci delle prime battute del racconto:

C'era una volta un Palazzo fatto di specchi, corridoi e stucchi. Ci abitavano un re e una regina, direte voi, piccoli amici… invece no! Era il Parlamento italiano, si chiamava Montecitorio e lo frequentavano persone famose e importanti.
Era il Regno di Politica!
Sui suoi tappeti erano passati re, duci e perfino papi.
……..
Tra la tappezzeria e gli angolini segreti si aggirava, apparentemente sempre indaffarato, un topolino che nel corso della sua lunga vita ne aveva viste di tutti i colori. Oramai gli abitanti del Palazzo non facevano piu' caso a lui, era divenuto un'istituzione nell'istituzione, tant'e' che lo avevano soprannominato Montecitopo. E cosi' chi voleva sapere una curiosita', avere l'indicazione di una scorciatoia, conoscere il passaggio segreto da un salone ad un altro, chiedeva a Montecitopo. …….
Un giorno di primavera l'aria era frizzante e c'era il sole. Dentro il Palazzo c'era l'aria condizionata e la luce artificiale, ma non era una giornata come le altre e il nostro Montecitopo dovette ricredersi: quel giorno qualcosa di nuovo avvenne! Era il 28 aprile del 2006, ed era prevista la cerimonia per l'avvio della nuova legislatura, la XV, quando cioe' si insediavano i nuovi abitanti del Palazzo. Fatto sta che quel giorno, anche il nostro topolino si era messo la livrea migliore e i guanti bianchi. Le scarpe erano belle lucide e i baffetti impomatati. Improvvisamente incrocio' con lo sguardo un dettaglio che attiro' la sua
attenzione. “Non e' possibile!”, ripete' tra se' e se' piu' volte, si stropiccio' gli occhi per essere sicuro di cio' che vedeva, si tiro' i baffi per esser certo di essere sveglio. Infine, si arrese all'evidenza: in Transatlantico c'era una neonata!
Alice in seguito senti' piu' volte dalla bocca di Montecitopo questo racconto, e ogni volta c'era un dettaglio in piu', un colore, un volto, un suono, ma il fatto era sempre lo stesso:
un'onorevole deputata aveva in collo con se' la sua piccola bambina. Adagiata su un marsupio rosso, la piccola Alice dormiva tranquillamente dondolando le gambette e le manine mentre la mamma passeggiava nel salone. Era vestita di rosa, come sempre, il vestito aveva le maniche a palloncino e la balza bianca era ricamata con perline che disegnavano fiori. Due babbucce di lana ai piedini. Accanto a se' la nonna.
Tre donne, tre generazioni.
Alice aveva quarantaquattro giorni ed era troppo piccola per capire cosa stava succedendo, solo in seguito seppe che per il solo fatto di aver dormito in collo alla mamma era divenuta famosa…
……………….

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