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Il "nostro" Dario Fo

Scritto da Movimento RadicalSocialista

Un Dario Fo in grandissima forma, nel giorno del suo 82° compleanno, intervistato dal portavoce del MRS Fabio Greggio e da Silvia Terribili. Il tutto per i microfoni di Radio Onda Italiana, la trasmissione in italiano dell'emittente olandese Radio Salto. “A casa tua ti ho visto lavorare come un matto… alla tua veneranda età!”, ha scherzato Fabio Greggio, che conosce personalmente Dario e Franca Rame: “E' vero – ha risposto Fo ridendo – Ho tanto da fare e idee molto chiare. Sono pieno di progetti. Il lavoro mi dà energia ed equilibrio”. Piuttosto è la politica – e la sinistra attuale – quello che deprime Dario Fo: “Ma a votare bisogna andarci lo stesso!”
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«I reazionari a votare ci vanno tutti, quindi dobbiamo andarci anche noi. Non sono d'accordo con chi predica l'astensionismo. Bisogna fare argine. Anche se ammetto di essere molto perplesso. Gli esempi che sta dando la sinistra attuale sono estremamente confusi, e mancano di coraggio.
Lo sa bene Franca, che dalla sua avventura parlamentare ha riportato un'esperienza molto deludente e sofferta. Ora, a parte il fatto che ho visto con i miei occhi il degrado della politica nell'aula del Senato, con gli insulti, le gazzarre e perfino gli sputi, ma quello che mi interessa è sottolineare le mancanze di chi dovrebbe superare questa politica degradata, e cioè la sinistra. Che invece vedo assente sulle questioni fondamentali.
A Vicenza, e anche questo l'ho visto coi miei occhi, ha mollato del tutto la battaglia contro le basi militari americane; in Parlamento ha votato per l'acquisto degli aerei da guerra più sofisticati, e poi è perfettamente inutile parlare di governi di pace: questo vuol dire prepararsi alla guerra, non alla pace!
E sull'ambiente? Questo è un argomento che oggi mi interessa moltissimo. Mi sto occupando della fine dell'era del petrolio. Andiamo verso un black-out pazzesco. Ci si accorgerà di colpo di essere arrivati al capolinea, e la sinistra tace, non c'è consapevolezza, non c'è quella svolta culturale che sarebbe necessaria. Insomma non si parla di quegli argomenti di cui si dovrebbe parlare! E' una sinistra incosciente, immersa in una deriva profonda!
Un'altra cosa dimenticata è il conflitto d'interesse di Berlusconi, che doveva essere già stato risolto. E' inammissibile che il padrone di tutti i mezzi di comunicazione si candidi per la quinta volta a guidare il paese. E' una cosa che non è eguali in Europa e nel mondo. Io quando sono all'estero e mi chiedono di spiegare questa roba, balbetto, non trovo gli argomenti… e divento triste. Dobbiamo tornare in piazza contro questa disinformazione, questa distruzione di ogni idea e di ogni immaginazione.
Eravamo il popolo della fantasia e della creatività, adesso andiamo tutti come orbi dietro a un cieco, che ci guida in un burrone. Servirebbe una rivolta morale, ma guidata dalla ragione, non solo dallo sdegno. E' solo la ragione che ci può aiutare ad abbattere questa cultura del potere e dell'ignoranza. Le televisioni commerciali ottundono la ragione, e stanno distruggendo anche la nostra lingua. Da parte della gente non c'è più la possibilità di capire quel che sta succedendo, non ci sono gli strumenti per prendere coscienza. E' una situazione orrenda.
Quello che è successo al G8 di Genova è mostruoso, con le violenze e le torture. Perché non si parla dei mandanti? I mandanti ci sono. Fini per esempio è uno di loro. Ma la prova generale è stata Napoli, con i pestaggi e le torture, e allora al potere c'era il centrosinistra! Si fa di tutto per nascondere e coprire le illegalità, ed anche quando vengono a galla, si cerca di perdere tempo per far finire tutto nel dimenticatoio, senza che nessuno paghi davvero.
Sono passati 40 anni dal '68. Il Sessantotto non è fallito; è stato insabbiato, fatto sprofondare poco alla volta dalla reazione abile del potere. Ma non è fallito. E' stata anzi la stagione più alta vissuta dall'Italia negli ultimi secoli: la contestazione studentesca è stata importantissima, e straordinaria l'unità con gli operai. Ecco, la classe operaia l'hanno fatta sparire.
Qui a Milano era la classe più progressiva e intraprendente, e oggi sentiamo molto la sua mancanza. Ai dibattiti che tenevamo nella palazzina liberty c'era una presenza massicia di operai. Adesso non si discute più. L'Italia dorme, e dorme la sua borghesia, anche quella milanese che un tempo era all'avanguardia.
L'Alitalia? Chi ha rovinato sia Alitalia che Malpensa è stato a suo tempo il governo Berlusconi: basta controllare come il titolo è crollato in borsa in quegli anni! E deleterio è stato anche il potere lombardo, da Bossi a Formigoni.
Il mio teatro sta andando bene, meglio delle previsioni in questa situazione così brutta sul piano culturale! Adesso sto scrivendo un testo sulle fosche prospettive energetiche e ambientali: si chiamerà L'apocalisse rimandata, e lo voglio anche recitare. Diamoci da fare, tutti insieme, per scuotere questo nostro paese, e ridargli un po' di razionalità e dignità. Grazie Fabio, grazie Silvia. Ciao a tutti gli ascoltatori!».

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