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Un appello contro il decreto Prodi che autorizza la termodistruzione delle ecoballe campane

di Alex Zanotelli, Gerardo Marotta, Alberto Lucarelli, Guido Donadone, Raffaele Raimondi, Ugo Mattei, Consiglia Salvio, Adriano Bustreo, Pierangelo Marchi, Giorgio Ghezzi

La termodistruzione dei diritti fondamentali

E’ con orrore che apprendiamo della decisione del Presidente del Consiglio Romano Prodi sulle ecoballe della Campania : almeno 7 milioni di tonnellate (che di eco non hanno nulla , ma sono solo rifiuti tal quali ) , accatastate in buona parte a Giugliano. Si tratta dell’ordinanza n. 3657 del 20 febbraio 2008 : “ Disposizioni urgenti per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania .” La disposizione che lascia più stupefatti è quella contenuta nell’art. 4 : “ Per accelerare le iniziative finalizzate al superamento dello stato di emergenza , in particolare per consentire la messa in esercizio in tempi rapidi dell’ impianto di termodistruzione di Acerra è autorizzato il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti contraddistinti dai codici Cer 191212 ,190501 e 190503 ( rispettivamente le ecoballe campane, la frazione organica non stabilizzata , ossia l’ex fos, e il compost fuori specifica ) presso detto impianto , assicurando comunque il rispetto dei livelli delle emissioni inquinanti già fissati nel provvedimento di autorizzazione .”Ciò vuol dire che le ecoballe di rifiuti prodotti dai Cdr campani , che non rispondono ai requisiti richiesti dalla normativa, potranno essere bruciate nell’ inceneritore di Acerra .( Una realtà ,questa di Acerra , che per la prima volta il governo chiama TERMODISTRUZIONE ! )
Questa decisione , che è contraria al diritto comunitario e alla giurisprudenza ordinaria e contabile, è di una gravità estrema.
Come mai , a governo scaduto , Prodi emana questa nefasta ordinanza a breve distanza da un’altra altrettanto grave che reintroduceva , in barba alle decisioni del Parlamento, il Cip/ 6 per i tre nuovi inceneritori della Campania ?
E’ evidente che alla base di tale provvedimento vi siano logiche finanziarie e contrattuali, perché consentirà agli aspiranti gestori dell’impianto di Acerra di tenere in piedi la tariffa , rendendo più appetibile la partecipazione alla gara. Dal punto di vista finanziario ,l’impianto di Acerra si sosterrà , oltre che con i contributi Cip /6, con i rifiuti semplicemente triturati , compattati , selezionati, piuttosto che con Cdr di qualità o con Cdr semplici . L’ obiettivo sarà quello di non fare andare deserta la gara , triturando così i diritti dei cittadini , andando a minare il bene sacro dell’umanità : la vita stessa.
Questa ordinanza che permetterebbe all’inceneritore di Acerra di bruciare rifiuti tal quali in un territorio, che è già chiamato il Triangolo della morte , è un crimine contro l’ umanità perché comprometterebbe la salute dei cittadini , già gravemente minata.
A questa logica del profitto noi diciamo no, perché antepone gli interessi di POCHI alla salute di Tutti.
Chiediamo che questa ordinanza venga immediatamente ritirata. Siamo pronti ad impugnarla davanti alle corti europee e nazionali.
In questo momento di campagna elettorale ,chiediamo a tutti i candidati premier di esprimersi su questa ordinanza di vitale importanza.
E’ questione di vita o di morte per tutti.(Il diaologo)

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