CONVERSIONE DI MAGDI ALLAM

FRANCO NARDUCCI INVITA ALL’EQUILIBRIO E SI APPELLA ALLA DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’UOMO.

“L’Art.3 della Costituzione della Repubblica Italiana afferma che -Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali-.” Così Franco Narducci, capolista per il Partito Democratico nella ripartizione Europa, ha commentato le polemiche mediatiche sul battesimo di Magdi Allam, aggiungendo:” L’Art.2 premette che “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo” e tra questi diritti c’è la libertà di religione. Anche la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unire il 10 dicembre 1940 afferma, all’Art.18 , che – Ogni individuo ha il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti.- Tale libertà in Italia è garantita, e lo dimostra l’altissimo numero di cristiani che diventano musulmani; perché allora tanto clamore su un musulmano che diventa cristiano? Si intende forse la libertà di conversione a senso unico? Che un presbitero (quale Benedetto XVI è) battezzi un catecumeno è una azione degna del massimo rispetto, ma inerente alla religione. E alla libertà di religione.”.
“Una politica laica “ aggiunge Narducci” non può, e non deve, incamminarsi per strade che non le sono proprie, e che riguardano la sfera interiore della persona umana, dove nessuno Stato ha il diritto di entrare. Questo principio è stato incorporato anche nella Costituzione dell’Unione Europea, e da tale principio non si deve derogare, mai.”
“Così come in Italia il rispetto per l’art.18 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo è indiscusso, deve esserlo in qualunque Stato membro dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, e dove sia presente una comunità italiana.”
“Anche per questo” ha concluso Narducci “è irrinunciabile la creazione di strutture per la diffusione della lingua e della cultura italiane, e un congruo investimento nella realizzazione di nuovi canali di comunicazione verso i Paesi dove siano presenti comunità italiane”.

WWW.FRANCONARDUCCI.COM

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