Tribuna elettorale rivolta all’ elezioni nelle circoscrizioni estere

Tribuna elettorale rivolta all’ elezioni nelle circoscrizioni estere.

Mercoredi’ Rai Uno ore 9 AM ( ora inglese )

Pronto per uscire, quando ho preso il telecomando e mi sono trovato per puro caso su Rai Uno. Non credevo ai miei occhi, ma le mie orecchie mi hanno subito smentito. C’era il direttore Badaloni con la sua tribuna elettorale 2008. Vorrei fare una premessa, di solito controllo il teletex il giorno prima sulla pagina 503 del televideo Rai ( sono molto selettivo e meticoloso su cosa ascoltare sulla Rai ) e dava si Elezioni politiche 2008, ma nessun voce che il programma sarebbe stato rivolto ai candidati all’ estero. Adesso senza entrare in polemica con la trasmissione o con lo stesso Badaloni che reputo e rispetto. Ma trasmettere la tribuna alle 9 di mattino, quanti italiani all’ estero l’ abbiano realmente ascoltata ? Probabilmente i pensionati gli invalidi o i “ fannulloni come me ! Ma benedetta Rai, tutti sappiamo che la maggioranza degli italiani all’ estero di seconda e terza generazione a quella specifica ora lavorano. Che ben vengano le tribune rivolte all’estero, anzi da me auspicate una miriade di volte ma facciamo in modo di mandarle in onda ad un ora piu’ consona e quindi di sera dopo le ore lavorative. Altrimenti ci troveremo in una situazione, ove la casalinga italiana in madre patria ne sapra’ piu’ di noi. su come si vota all’ estero. Non vorrei entrare nello specifico dei vari programmi dei 5 candidati partecipi e detto francamente, importa poco. Sono tutti simili, perche’ le istanze sono sempre le stesse : rendere le reti consolari piu’ efficienti, istituire delle scuole all’ estero, integrare le due culture, sussidi alle vecchie generazioni e indigenti ect, ect Ma cari connazionali c’e anche il problema della informazione che’ mio malgrado continua ad essere a chiazze di leopardo e circoscritta. Ancora una volta “ indebitamente “ si e’ fatto riferimento alla detassazione del rinnovo del passaporto per gli italiani all’ estero, dimenticando che c’e’ gia una legge che lo prevede. Nello specifico esenzione per gli indigenti e missionari, basterebbe che ogni singolo consolato la facesse rispettare. Detto cio’ mi congratulo con il Direttore per la trasmissione e…a buon rendere. Speriamo solo che incrementi in primis l’ interesse da parte degli italiani all’ estero all’ italianita’ ma sopratutto incrementi l’ afflusso al voto ancora troppo basso in Europa Ovviamente ai presenti interessava pochino quest’ultima istanza. A loro interessava esporre il loro programma ed accaparrarsi qualche voto in piu’ Ma a quelli come me che conoscono l’ immenso universo migratorio ma di politica ne masticano poco pur conoscendo un minimo di matematica sanno esattamente che tra 10 / 20 anni si continuera’ a parlare delle stesse problematiche: “ in quale pozzo i politici andranno ad attingere per ottenere il denaro necessario per il risanamento? Questo dovrebbe essere il quesito di base che ogni singolo elettore dovrebbe porsi prima di recarsi o non recarsi al voto. E solo allora tutti i pidocchi vengano al pettine. O i nodi ? Va be’ … qualcosa comparira’ sul pettine..

Veramennte un idea non del tutto ortodossa ce l’ avrei :
( 1 ) Abolire le circoscrizioni estere e i Cgie e tutte le altre poltrone create per l’ occasione, non hanno prodotto i frutti desiderati. Integrazione e non “ riserve indiane “
( 2 ) Finiamola di ingannare i cittadini all’ estero che sia stato Tremaglia a garantire il voto all’ estero . Perche’ in oltre 60 anni di Rpubblica Italiana in base alla Costituzione nessuno ha mai proibito al cittadino italiano di essere elettore passivo e attivo. Nessuno vietera’ ai tanti Picchi o Razzi di candidarsi al parlamento Italiano anche dall’ estero. Estendere il voto attivo /passivo via posta anche al resto delle elezioni .
( 3 ) valorizzare di piu’ con poteri decisionali e piu’ fondi i COMIT ES ( comitati dei cittadini italiani all’ estero) Questi sono gli unici enti istituzionali dopo i consolati ad avere un diretto rapporto con i cittadini.
E infine investire il resto del “ malloppo “ recuparato alle reti consolari e scuole

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