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Pina Mainieri si è presentata a San Martà­n. Ha spiegato perché questa volta ha detto sì

La presidente della FEDIBA, dirigente che gode della massima fiducia del sen. Pallaro, ha ricordato di aver sempre partecipato alle campagne elettorali dell’Associazionismo “che ha vinto tutte le elezioni”, senza però candidarsi. Questa volta ha ceduto alle pressioni dei dirigenti dell’AISA. “Siamo Associazionismo, abbiamo ricevuto una ricca eredità, dobbiamo mantenerla e diffonderla e tramandarla alle nuove generazioni”. Pallaro ha spiegato l’accordo di due anni fa con Prodi e ha detto: “La nostra forza è nell’unione”. “Abbiamo portato i giovani nella politica Argentina, nei Comites e alla Camera: come possono dire che non diamo spazio ai giovani?”
Giuseppina Mainieri ha presentato la sua candidatura alla Camera nella lista dell’AISA, durante una riunione che si è tenuta venerdì scorso a San Martín. In realtá Pina Mainieri non ha bisogno di essere presentata. Presidente della FEDIBA, la Federazione delle Associazioni italiane della Circoscrizione Consolare di Buenos Aires, questa medica è la principale operatrice politica del sen. Pallaro, pur se ha sempre voluto mantenersi lontana dai giochi politici. La dirigente accompagna il senatore da oltre venti anni nelle numerose azioni intraprese dall'associazionismo in sostegno della collettivitá italiana dell'Argentina.
La dott.ssa Mainieri però, non è soltanto la persona della quale maggiormente si fida Pallaro. In Pina – come la conoscono tutti quanti in un modo o nell'altro partecipano alla vita della nostra comunitá – riconoscono la dirigente che meglio conosce, anche nei dettagli, la vita delle Associazioni. E inoltre riconoscono in lei una grande passione per l'Associazionismo, priva di altri interessi. Infatti, fino ad oggi la dott.ssa Mainieri non aveva mai accettato una candidatura né nelle liste dei Comites, né come consigliere del CGIE e nemmeno per candidarsi alle precedenti elezioni politiche, volendo mantenere separati i piani della attività all'interno della struttura dell'Associazionismo, da quello dell'attivitá politica necessaria quando si fa parte di un organo di rappresentanza come sono, appunto, quelli creati dallo Stato Italiano per dialogare con gli italiani all'estero.
Proprio a questa posizione e alle ragioni che l'hanno portata ad accettare la candidatura nella lista dell'AISA, ha dedicato l'apertura del suo intervento durante la sua presentazione venerdí scorso. Una decisione motivata nel ritiro della candidatura di Alfonso Grassi e nella pressante opera di convincimento fatta da Pallaro e da altri dirigenti per farla cambiare atteggiamento. “Hai due ore di tempo per decidere”, le hanno detto, anche perché i tempi erano stretti.
“Sono una rappresentante nettamente associativa”, ha detto. Come ha ricordato durante il comizio che l'AISA ha organizzato venerdí scorso presso la piú che centenaria Societá Italiana locale, Pina Mainieri conosce le associazioni fin da piccola, quando accompagnava suo padre da poco emigrato in Argentina nelle riunioni di un'altra associazione centenaria: la Nazionale Italiana, fondata nel 1861.
Mainieri ringrazia sempre, ancora oggi, i grandi dirigenti della collettivitá, i numerosi presidenti e membri dei Direttivi di esse, per quanto le hanno insegnato, per l'amore che le hanno trasmesso per quelle creazioni della presenza italiana in Argentina, che sono le nostre associazioni. Mainieri ha sottolineato che non aveva mai voluto essere candidata, ma che aveva sempre lavorato per le varie elezioni alle quali ha partecipato l'Associazionismo, “che abbiamo sempre vinto”. “
E' lo stesso lavorare fuori o dentro alla lista, l'importante é l'impegno perché amiamo quel che stiamo facendo”.
Quindi ha sottolineato la sua coincidenza con l'editoriale della TRIBUNA ITALIANA della settimana scorsa. Ha ricordato gli anni '70, l'attivitá in seno alla FEDITALIA, la nascita della FEDIBA e il confronto con le associazioni nazionali dell'emigrazione, la ricerca dell’unione e dei consensi e l'importante attività della delegazione della comunità italiana in Argentina durante la I Conferenza Nazionale dell'Emigrazione.
Ricordando inoltre che la Soc. Italiana di San Martin era sempre stata attiva protagonista della vita della FEDIBA, ha reso omaggio al compianto Dante Acqualagna, a suo tempo segretario della FEDIBA e agli altri dirigenti del sodalizio che si sono prodigati nell'attivitá della Federazione. “Il nostro ambito è l'Associazionismo, è una ricca ereditá che abbiamo ricevuto, abbiamo l'obbligo di curarlo e di diffonderlo e di tramandarlo alle nuove generazioni.”
La dott.ssa Mainieri ha poi spiegato che Pallaro non voleva ricandidarsi, ma che i principali dirigenti dell'Associazionismo avevano insistito perché “egli è il nostro portabandiera”. Mainieri ha invitato quindi i dirigenti presenti a impegnarsi per tornare a vincere questa nuova tornata elettorale: “Cosí come due anni fa l'AISA ha conquistato la maggioranza dei voti, anche questa volta dobbiamo impegnarci, lavorando tutti uniti perché il senatore Pallaro venga rieletto”.
Dopo ha parlato l'altro candidato a deputato della lista dell'AISA Santo Ianni, il quale ha manifestato che la nostra comunità attende ancora il giorno in cui gli sará riconosciuta almeno una parte dei diritti che ha. E parlando dell'attivitá di Pallaro al Senato, ha detto che il presidente della FEDITALIA aveva iniziato il suo lavoro e che aveva ottenuto alcuni importanti risultati, ma che la crisi aveva interrotto quel lavoro. “Ad ogni modo – ha detto Ianni – la strada é giá tracciata, é stata aperta da Pallaro e ora sará piú facile il nostro lavoro, anche se c'é tanto ancora da fare”.
Da parte sua Pallaro ha iniziato il suo intervento raccontando che “quando a Roma parlo delle nostre associazioni, rimangono di stucco, non riescono a capire che l'Associazionismo sia riuscito a mandare a Roma un senatore e un deputato, eletti in una lista indipendente come la nostra.” Quindi ha raccontato che pochi giorni dopo le elezioni passate, era stato invitato da Prodi che voleva sapere se era disposto a sostenere il governo. Ho spiegato che la nostra comunitá aveva delle necessitá, delle proposte annunciate nella campagna elettorale e che se il governo era disponibile a lavorare su quelle proposte, avremmo dato il nostro appoggio. Le richieste erano l'aumento dei fondi per l'assistenza (che sono stati quadruplicati) e su questo Prodi disse che era possibile; il finanziamento per un piano di assistenza sanitaria per circa quindicimila connazionali anziani indigenti di tutto il Sud America e anche questo é stato accettato dal governo; che aumentasse il personale nei Consolati, perché non era possibile che un Paese civile come l'Italia non potesse dare servizi ai suoi cittadini, facendoli aspettare anni per una pratica e anche su questo il governo si é impegnato e ha stanziato i fondi per aumentare di 230 unità il personale in tutti i consolati del mondo; inoltre abbiamo spiegato le richieste che riguardano il riconoscimento della cittadinanza per finire con odiose discriminazioni nei confronti delle donne e anche in favore di quelli che erano stati costretti a rinunciarvi per ragioni di lavoro e anche su questo Prodi si é dimostrato disponibile e, infatti, le riforme si stavano trattando in Parlamento fino a quando é scoppiata la crisi”.
Pallaro ha sottolineato che si tratta di iniziative per le quali sono stati stanziati i fondi,”perché é inutile presentare progetti se poi non si assegnano i fondi nella Finanziaria e questi si ottengono con il consenso del governo, altrimenti hai solo una montagna di carte che non servono a niente”. Pallaro ha ribadito l'importanza dell'indipendenza della lista dell'AISA, “perché quando vieni eletto in una lista di partito, quella sedia non é tua, é del partito e devi fare quel che ti dice il partito”. Il senatore ha quindi detto che non pensava di ricandidarsi, perché “ho tanto da fare e sono soddisfatto di quanto ho giá fatto per la collettivitá. Ma hanno insistito, e se ho dubitato è stato perché non volevo la divisione della collettivitá”.” Con la FEDITALIA, ha spiegato quindi Pallaro, abbiamo portato tanti giovani alla politica argentina, gli abbiamo detto che era ora di impegnarsi, di finirla con il ‘no te metás’”.
Il presidente della FEDITALIA ha ricordato i 17 congressi di giovani, la partecipazione di giovani nelle liste dell'Associazionismo nelle elezioni dei Comites (“tra l’altro quando ho vinto le elezioni del Comites, ho fatto un passo a fianco per lasciare il posto a un giovane alla presidenza del Comites”) e poi nella lista dell'AISA per la Camera. Come possono dire che non diamo spazio ai giovani?” si é chiesto per poi avvertire: “Bisogna stare attenti per non fare il gioco delle divisioni, che vogliono a Roma. La nostra forza é nell'unione”. “Quando uno parla male della collettivitá o di un italiano sui giornali, reca discredito a tutta la collettivitá. Alla FEDITALIA abbiamo sempre avuto grande contegno, pudore, a non metterci con gente che non ha niente in comune con noi”. “Sono un padre di famiglia – ha detto ancora il senatore – e capisco gli atteggiamenti di alcuni giovani, ma cerchiamo di non danneggiare le strutture dell'Associazionismo”.
“Votate, votateci, ha chiuso, votate noi o votate altri, ma comunque votate perché il voto é il frutto di lunghe battaglie di tanta gente e perché col voto dimostriamo quanti siamo e che vogliamo mantenere il dialogo con l'Italia. Quella busta – ha detto ancora – va stretta al cuore e sarebbe triste vedere un mercanteggio del voto. I “punteros” non devono avere gioco con noi, perché quello che abbiamo è stato conquistato con decine di anni di lavoro e di sacrifici. Ognuno di noi dev'essere garante perché non succedano cose che non devono succedere”, ha concluso Pallaro tra gli applausi.
In precedenza avevano parlato il presidente della Societá Italiana di San Martin Gino Lo Presti per dare il benvenuto e la seconda vicepresidente della FEDITALIA Nélida Claps, che ha manifestato la sua soddisfazione “perché finalmente siamo riusciti a convinere Pina a candidarsi.” La prof. Claps ha sottolineato infine che le associazioni “sono la nostra famiglia, la storia che ci unisce e che ci accompagna e che anche nel futuro ci saranno tante cose da fare lavorando in seno alle associazioni”.

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