Firma dell’accordo tra Rai e Radio Vaticana

PD – Franco Narducci: ha espresso il suo apprezzamento per la firma, in data odierna, dell’importante accordo di collaborazione tra la RAI e la Radio Vaticana sottolineando che bisogna procedere al “rafforzamento della presenza di un servizio pubblico radiofonico in italiano nei principali Paesi dell’Europa”.

Franco Narducci, presidente Unaie, capolista del Pd nella circoscrizione Estero – ripartizione Europa, ha espresso il suo apprezzamento per la firma in data odierna dell’importante accordo di collaborazione tra la RAI e la Radio Vaticana per la sperimentazione di nuovi sistemi digitali per la diffusione dei segnali radiofonici con tecnologia DRM (Digital Radio Mondiale, nuovo standard mondiale non proprietario riconosciuto dall'ITU International Telecommunication Union e dall'ETSI European Telecommunications Standards Institute).
L’accordo permettera' di verificare la copertura delle emissioni in modulazione digitale DRM di RAI e Radio Vaticana a Roma e in provincia. In tale contesto, Franco Narducci ha dichiarato che: ''Le specifiche competenze acquisite dal servizio pubblico radiotelevisivo nel campo del broadcasting digitale, e in particolare del DRM che permette un netto miglioramento della qualita' di ricezione nelle trasmissioni radiofoniche, anche a lunga distanza, alla cui crescita l’Unaie e' particolarmente interessata, offrono finalmente la possibilità di ridare vita al mezzo radiofonico presso le comunità italiane all’estero. Quindi il mio impegno politico – ha proseguito Narducci – sara' rivolto a sviluppare un contesto normativo nazionale che favorisca le trasmissioni radiofoniche digitali internazionali e il rafforzamento della presenza di un servizio pubblico radiofonico in italiano nei principali Paesi dell’Europa, per favorire il processo di diffusione della cultura italiana nel contesto europeo e internazionale, per la diffusione dei diritti dell’uomo nella libertà. “. “In questo contesto – ha proseguito il Presidente Unaie – appare importante che il governo italiano, verso gli altri Paesi dell’Europa, curi la divulgazione dei valori affermati nella Costituzione Italiana, ben radicati nella bimillenaria storia del nostro Paese. I politici – ha concluso Narducci -sono eticamente obbligati a promuovere questo processo che richiede una conoscenza profonda delle radici culturali della nostra società per poter sviluppare il valore centrale dell’uomo e delle sue libertà nella costruzione di una Europa dei popoli”.

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