di Pietro Schirru
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(Sydney, 9.3.08) – L’8 marzo ha radici lontane. Nasce dal movimento internazionale socialista delle donne. Era il 1907: Clara Zetkin, dirigente del movimento operaio tedesco organizza con Rosa Luxemburg (teorica della rivoluzione marxista che fondo’ il partito socialista polacco e il partito comunista tedesco) la prima conferenza internazionale della donna.
Ma la data simbolo e’ legata all’incendio divampato in un opificio (Cotons) di Chicago nel 1908, occupato nel corso di uno sciopero da 129 operai tessili che morirono, tutte, bruciate vive.
Nel 1910 a Copenaghen, in ccasione di un nuovo incontro internazionale della donna si propone l’istituzione di una GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA, anche in ricordo dei fatti di Chicago.
Successivamente la giornata comincio’ ad essere celebrata in varie parti del mondo e anche in Italia durante e dopo la prima guerra mondiale (1914-1918). La tradizione, in Italia viene interrotta, dal fascismo. La celebrazione riprende durante la lotta di liberazione nazionale come giornata di mobilitazione delle donne contro la guerra, l’occupazione tedesca e per le rivendicazioni dei diritti femminili. Nascono i gruppi di difesa della donna collegati al CNL (Comitato di Liberazione Nazionale) che daranno origine all’UDI (Unione Donne Italiane).
Nel 1946 l’UDI prepara il primo 8 marzo nell’Italia libera, proponendo di farne una giornata per il riconoscimento dei diritti sociali e politici delle donne. Sceglie la mimosa come simbolo della giornata.
Nel 1977 l’UNESCO proclama l’9 marzo giornata internazionale della donna.
Occorre precisare che queste note sono state da me riprese servendomi di notizie pubblicate su Internet. Ma erano importanti, in Australia, per dare ai nostri lettori qualche dettaglio di come sia nato questo importante appuntamento che celebra la donna ma ricorda anche tutte le ingiustizie perpetrate nei confronti delle donne.
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E veniamo ai dettagli di come viene ricordata tra la collettivita’ italiana in Australia questa importante ricorrenza: il centenario della Giornata della Donna.
Tra le molteplici manifestazioni svoltesi in varie citta’ australiane, vorrei focalizzare l’attenzione su due avvenimenti che hanno in comune le donne e la Sardegna e specificatamente Nadia Gallico Spano che nel 1946 faceva parte della Costituente della Repubblica Italiana e, tornando indietro di oltre sette secoli, Eleonora d’Arborea ultima sovrana in Sardegna e promulgatrice della Carta de Logu, una legislazione risalente al medioevo contrassegnata da norme che fissavavano e stabilivano diritti e dignita’ alle donne in una misura antesignana rispetto a tutti gli aspetti legislativi dell’epoca.
Venerdi’ scorso, a Sydney presso l’Istituto Italiano di Cultura, e’ stato presentato il lbro di Nadia Gallico Spano, Mabruk (sottitolo: Ricordi in un’inguaribile ottimista). E’ una bellissima autobiografia di questa donna eccezionale originaria di Tunisi, consorte del dirigente comunista e senatore Velio Spano. Nadia Gallico Spano fu una delle 21 donne elette nell’Assemblea Costituente che sessant’anni fa promulgo’ la Costituzione della Repubblica Italiana e nella quale figurano, anche se a volte purtroppo ancora disattese, le norme che equiparono i diritti giuridici e civili delle donne a quelli degli uomini.
A presentarlo (l’autrice e’ deceduta pochi mesi prima della pubblicazione del libro) e’ stata la figlia Chiara che ha ricordato la figura della donna, della madre, della dirigente politica con toni di toccante semplicita’ che hanno coinvolto e commosso tutti i presenti.
Ma questa accentuazione della sardita’ che contraddistingue in Australia le celebrazioni per il centenario dell’istituzione della Giornata della Donna, non si esaurisce alla bella storia di Nadia Gallico Spano. Infatti da oggi iniziano una serie di Conferenze multimediali promosse dalla Regione Autonoma della Sardegna e organizzate in Australia dai Circoli Sardi e da altre istituzioni culturali incentrate sulla storica figura di Eleonora d’Arborea. Le conferenze saranno tenute dalla professoressa Pupa Tarantini, accademica di Oristano che in questo rour australiano (le conferenze si svolgeranno a Melbourne, il 12 marzo, a Sydney venerdi’ 14 all’Istituto Italiano di Cultura,il 16 a Brisbane per concludersi il 19 marzo a Perth dove e’ in corso dei lavori la costituzione di un nuovo Circolo Sardo.
Dicevo poco prima che Nadia Gallico Spano era una delle 21 donne che facevano parte della Costituente degli anni ’40 che ha dato vita alla democrazia italiana. Quante saranno le donne nel prossimo Parlamento Italiano? Speriamo che si possa mantenere la promessa e l’impegno del Partito Democratico di far eleggere donne e uomini nella stessa (quasi!?) misura. Altrimenti si rischia di perdere il contributo importante, indispensabile della saggezza che le donne sanno dare non solo alla famiglia, alla socialita’, alla giustizia sociale, alla politica anche per riequilibrare tutti gli scompensi che da secoli dannano la societa’ italiana.
Sono un convinto assertore dei diritti delle donne e non da oggi. Chiudo con una chiosa personale. Nel 1961, giovane sposo in crisi, mi sentii dire da quella che oggi e’ la mia ex moglie, allora appena 23enne, che mi ringraziava per averle insegnato la dignita’ di essere una persona libera e capace di prendere le sue decisioni. Me lo ha detto lo stesso momento che mi lasciava. Pure nel momento non proprio piu’ felice della mia vita, mi sentii gratificato di quella manifestazione. Ecco perche’ sostengo ancora oggi, con forza e convinzione che la nostra vita politica e sociale non potra’ mai migliorare se non si dara’ lo spazio giusto e legittimo alle donne.