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Cari amici e care amiche della “rete”

Il voto all’estero che abbiamo conquistato – esercitato per la prima volta nei referendum sull’articolo 18 e sugli elettrodotti nel 2005 e successivamente alle politiche del 2006 – è un importante punto di partenza al quale dovrà seguire ora il sostegno di scambi di esperienze e progetti culturali, scientifici, sociali e politici che coinvolgano le nostre comunità nel mondo.
Il contributo degli italiani nel mondo sarà indispensabile per costruire una Italia nuova. Il nostro bagaglio di esperienze, di conoscenze e di professionalità rappresenta una preziosa risorsa per il paese, che per troppo tempo è stata trascurata.
Vi voglio ricordare che è stato il primo governo del centro-sinistra ad approvare la legge sul voto degli italiani all’estero, mentre ora altri mettono in discussione questo diritto.
È essenziale, quindi, in questa tornata elettorale partecipare al voto in tanti. Alle elezioni politiche del 2006 votarono all’estero il 42 per cento degli elettori e delle elettrici (su 2.699.421 plichi elettorali inviati, ne tornarono nei consolati 1.135.617). Tanti. Penso che anche alle prossime votazioni ci sarà un’alta partecipazione. Occorre costruire una nuova e moderna Italia. “Si può fare”.

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