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Favorire il processo di ingresso delle donne nel contesto nazionale ed internazionale

Festa della donna: l’on. Franco Narducci (Presidente del Comitato parlamentare sugli italiani all’estero) chiede un contesto normativo che favorisca il bilancio di genere.

A New York, presso le Nazioni Unite, si è da pochi giorni conclusa la 52° Commission on the Status of Women dove si è molto e lungamente discusso, per la prima volta, sul tema del finanziamento per la parità di genere e l’empowerment delle donne.
L’on. Franco Narducci, Presidente dell’UNAIE (Unione delle Associazioni di Immigrazione ed Emigrazione), in occasione delle celebrazioni per la Festa della donna, ha sostenuto l’importanza dell’obbligo dei governi a fornire risorse adeguate alla promozione della parità di genere e all’emancipazione delle donne lodando l’iniziativa dell’U.E. che ha appena triplicato, nella nuova programmazione 2007/20013, le somme destinate alle donne la dove sono maggiormente coinvolte . In tale contesto il presidente UNAIE, Capolista del PD nella Circoscrizione estero – Ripartizione Europa, ha affermato che il suo impegno sarà ”profuso per appoggiare le politiche di empowerment e cioè facilitare la presenza delle donne nelle posizioni apicali delle professioni e della politica, nel rispetto delle pari opportunità di partenza, compresa la presenza indispensabile delle donne nei contesti di peace-keaping” ed ha rilevato che anche la “diplomazia può essere arricchita da una crescente presenza femminile che darebbe onore al già tanto volontariato sociale internazionale esercitato”.
“Quindi il mio impegno politico – ha proseguito Narducci – sarà rivolto a favorire il processo di ingresso delle donne nel contesto nazionale ed internazionale nella prospettiva del dialogo delle culture per la costruzione della pace ed il relativo mantenimento”.
“ In questo contesto – ha proseguito il Presidente UNAIE – appare importante che le donne provenienti da Paesi di cultura mussulmana, che si trovano oggi in Europa, siano divulgatrici dei diritti naturali di ogni persona e quindi di ogni donna, in maniera tale che sia rispettata la sua dignità”.
“La politica – ha concluso Narducci – è chiamata a promuovere questo processo che richiede una conoscenza profonda delle radici culturali di ciascuna società per potervi incastonare la novità antica della centralità della persona umana e dei suoi diritti nella prospettiva dell’incontro delle diversità per la costruzione di un mondo di pace”.

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