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Alle compagne ed ai compagni di sinistra democratica per il socialismo europeo

LETTERA APERTA

Care compagne, cari compagni, abbiamo aderito a SD per una serie di motivi che, purtroppo, non trovano più alcun riscontro nell'attuale linea politica del movimento. Nel momento in cui i DS decidevano di sciogliersi nel PD, volevamo continuare a batterci per avere in Italia una “Sinistra come in Europa, autonoma, socialista e laica” (questo il titolo della manifestazione che insieme promuovemmo a Milano il 20 giugno 2006, che anticipò la piattaforma e la composizione della futura Mozione Mussi).
La funzione di SD era, come risulta dai documenti fondativi, quella di rafforzare una presenza politica legata al PSE e solidale col movimento sindacale nella migliore tradizione socialdemocratica e laburista, pur nel rigoroso rispetto della reciproca autonomia.
SD si attribuiva un compito strategico, quello di lavorare per cambiare ed unire la sinistra, superando la classica divisione tra riformisti e massimalisti, spingendo tutti a mettere a frutto la comune esperienza nel governo Prodi per evolvere verso l'assunzione di una cultura “di governo”, premessa per la convergenza verso una grande sinistra unita, larga, plurale e laica.
Un processo di valore storico, in grado di colmare la voragine politica apertasi tra il PD e la sinistra antagonista, evitando così l'avverarsi della profezia della morte della sinistra (della sinistra “normale” con vocazione maggioritaria e riformatrice) insita nella nascita del nuovo partito-contenitore di stampo americano.
Le concrete azioni politiche del gruppo dirigente nazionale di SD, culminate nell'adesione al cartello della “Sinistra Arcobaleno” e nella candidatura di Bertinotti, a nostro avviso non sono coerenti con la ragion d'essere del movimento. Oltre ad essere il frutto di decisioni prese in modo del tutto verticistico (il che contraddice palesemente quello spirito di apertura verso forme più democratiche di partecipazione, che pure SD si era riproposta di inaugurare e promuovere), quell'adesione ci pare infatti del tutto sbagliata anche sul piano strettamente politico.

Grazie a questa scelta discutibile (ma mai realmente discussa), ora abbiamo infatti di fronte un'aggregazione della sola sinistra c.d. “radicale”, egemonizzata da RC e dalle culture di interdizione, chiusa al rapporto con la Costituente Socialista in Italia e con il PSE in Europa, con dichiarata vocazione alla “opposizione creativa”, per nulla solidale con la parte di gran lunga maggioritaria delle confederazioni sindacali e poco rispettosa della loro autonomia.
Una aggregazione che sembra essersi consegnata ad un gioco delle parti col PD, nel quale il PD non paga dazio per le sue posizioni sempre più confindustriali e clericali perché l'unica alternativa si auto-rappresenta come estremista e di testimonianza.
Un'operazione elettoralistica, utile forse per salvaguardare i destini personali di un piccolo gruppo, ma oggettivamente complice di un ulteriore avvicinamento di quel che resta della sinistra italiana verso il capolinea della marginalità.
Di questo stato di cose la dirigenza nazionale di SD porta a nostro avviso tutta la responsabilità (anche a dispetto dell'impegno generoso di molti compagni delle realtà locali).
E poiché non possiamo condividere questa linea rinunciataria ed incoerente, né possiamo riconoscerci nelle modalità con cui si è pervenuti ad assumere questa scelta, abbiamo deciso, con grande rammarico, di dimetterci da Sinistra Democratica o di non rinnovare l'iscrizione nel 2008.
Non intendiamo aderire al PD e non condividiamo la scelta di quelli che nel PD si candideranno, anzi, intendiamo continuare a batterci per gli obiettivi originari di SDpSE, in un rapporto di collaborazione con tutti i partiti, le associazioni, i movimenti della sinistra con vocazione di governo, con particolare attenzione e solidarietà per le forze che fanno riferimento al PSE e perciò alla Costituente Socialista, pur senza nasconderci carenze e difficoltà.
Con voi, care compagne e cari compagni di SD, se lo vorrete, manterremo aperto un dialogo costante ed un sincero spirito di cooperazione, perché crediamo in una sinistra unita, nuova, larga e plurale e, quindi, con una consistente area socialista.

Luciano Belli Paci, comitato promotore nazionale SDpSE
Felice Besostri, comitato promotore nazionale SDpSE
Donatella De Gaetano, coordinamento prov. SDpSE Milano
Nicola Di Biase ,SDpSE Zona 6 Milano
Francesca Lacaita, comitato promotore prov. SDpSE MI
Sergio Mattia, comitato promotore prov. SDpSE MI
Giovanni Scirocco, coordinamento prov. SDpSE Milano
Francesco Somaini ,comitato promotore prov. SDpSE MI
Raffaele A. Vilonna, comitato promotore prov. SDpSE MI

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