Italiani all’estero, Australia

di Pietro Schirru

Per carità…

Sono tornato in Australia sabato mattina, 23 febbraio, verso le dieci. Un po' rimbambito come si conviene ad un “giovane-anziano” come dopo le circa 30 ore tra attese a Roma, volo per Tokyo, attese all'aereoporto di Narita, arivolo fino a Sydney, attesa bagagli, fila da mezz'ora per il controllo del caffe' Illy che compro in Italia e, per concludere, un'altra mezz'ora per riuscire a salire su un taxi.
Ebbene (se cominciassi questo paragrafo usando la lingua inglese avrei iniziato dicendo well), sono partito per l'Italia per partecipare alla Costituente del Partito Liberale, del quale sono delegato, per approvare lo Statuto. Riunione questa svoltasi a Roma sabato 16 febbraio. Nel pomeriggio di quel giorno ho anche partecipato ad una riunione di tutti i delegati eletti all'estero che erano presenti a Roma. Il sottosegretario agli Esteri, Franco Danieli, comunica tra l'altro la decisione del PD di ricanditare tutti i parlamentari uscenti. Si aggiunge anche che nel caso di uscenti di sesso maschile è necessario candidare al secondo posto candidate di sesso femminile. Naturalmente ho votato a favore dello Statuto, del Manifesto dei Valori e del Codice Etico del Partito.
Legittimato da questa appartenenza politica, convinto assertore che in questo difficile momento della vita politica italiana occorre fare fronte comune per fronteggiare l'alleanza di piu' Destra che Centro guidata da Berlusconi, mi ritrovo in Australia un'agenzia di stampa che tratta notizie degli italiani all'estero questa titolazione, che riporto testualmente:

“In Sudafrica, il PD candida Romina Crosato, 29 anni
Australia: Teresa Restifa (PdL) e' pronta per le politiche”

Sembrano sicure le candidature del Popolo della Liberta' nella circoscrizione estera per quanto riguarda la ripartizione “Oceania Asia e Africa”. Si tratta di candidature forti che vengono riproposte dopo le elezioni del 2006: Luigi Casagrande e Teresa Restifa. Il PD pare intenzionato a confermare Fedi per Montecitorio e Randazzo per Palazzo Madama, entrambi eletti nel 2006.
Attenzione al prossimo paragrafo che riguarda lo scrivente e una specie di scombussolamento della normalita' derivante da una lista del PdL e del PD. Questo il seguito:

“Ora pero' gli equilibri potrebbero spostarsi decisamente perche' al Partito Democratico verrebbero a mancare i voti della sinistra piu' radicale che sembra intenzionata a opporre un candidato molto forte e radicato sul territorio. Il nome che circola in queste ore e' quello di Pietro Schirru, giornalista in Australia dal 1972 che proviene dal CGIE. Una sinistra divisa”.

In queste quattro povere, miserrime e miserabili righe c'e' tutto il peggio della disinformazione e della provocazione propagandistica. Da un lato mi si lusinga “candidato molto forte e radicato sul territorio” (ma che sono un albero?), pero' capace (diciamo chiaramente responsabile) di spostare gli equilibri. Cioe' sarei io, Pietro Schirru, la persona che “contagiata dalla Sindrome di Sansone cioe' quella di morire (solo politicamente, be', almeno questo) con tutti i Filistei, come mi ha scritto un caro vecchio amico prima di procedere con altri commenti che, penso, non sarebbero tanto lusinghieri nei mei confronti?
Bene. Non e' che mi sorprenda la tattica dell'impiccio, dell'inciucio, come sempre declama Di Pietro. Mi sorprende che gli oppositori di Veltroni abbiano scelto me come l'elemento da sbandierare per indebolire il fronte del centrosinistra. Manco mi avessero offerto un appoggio per una candidatura!
Non ho lobbies alle spalle, non sono legato a mafie, mafiette, consorterie, loggie. Sono un laico, ateo, con le sue precise idee politiche e con una incapacita' congenita a tradire i miei ideali. Non dico che certe tematiche della sinistra radicale non appartengano anche al sottoscritto. Ma in politica, come ho imparato tanti anni fa grazie ad un grande leader comunista, Palmiro Togliatti, che quando fu messo in discussione per aver approvato nel 1946 l'articolo 7 della Costituzione sul Concordato con il Vaticano, disse che in politica prima di essere degli idealisti occorreva essere realisti.
Comunque nessuno mi ha offerto una candidatura e, dal canto mio non ho sollecitato nessuna investitura. Ma non dico neanche che sono del tutto d'accordo con tutte le candidature proposte dal PD nella circoscrizione di nostra pertinenza. Perché non si puo' da un lato affarmare la necessità di cambiamento rifiutando giustamente di ricandidare Circiaco De Mita, ultraottantenne e da mezzo secolo in Parlamento e poi, sull'onda della riconferma ai parlamentari uscenti, ricandidare persone come Pollastri, Pallaro, Randazzo etc. che fanno a gara con lo storico DC esautorato Ciriaco.
Io, per parte mia, se qualcuno mi avesse davvero proposto una candidatura, mi sarei chiamato fuori, anche per l'eta'. Ma, lo dico senza falsa modestia, per l'intelligenza. Punto e a capo.

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