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La Cassazione: l’omosessualità  è un disonore. Applausi alla puntuale replica dell’Arcigay

di Enea Melandri

L'incendio omofobo che illumina la scena nazionale non accenna a spegnersi: dopo le toccanti e profonde sentenze in difesa delle unioni omosessuali e di un giovane immigrato senegale condannato al reimpatrio, la Cassazione fa dietro-front classificando come 'disonorevole' un rapporto gay al pari di uno incestuoso.
Subito si accendono le reazioni di Aurelio Mancuso, presidente nazionale dell'Arcigay “E' gravissimo che un organismo istituzionale come le sezioni unite della Cassazione definiscano 'fatto disonorevole' un rapporto omosessuale mettendolo nero su bianco”. Ampliando la visione dell'articolo 384 del Codice Penale, il giudice ha concesso la non punibilità per il testimone coinvolto in 'fatti disonorevoli', portando come esempio proprio l'omosessualità e l'incesto; “è inaccettabile” aggiunge: mentre il dispositivo ragiona su diritti e tutela del testimone, apre a questo deplorevole parallelismo.
In Italia si sta velocemente diffondendo un clima profondamente omofobo, a cominciare dall'incendio del 'Coming Out', locale gay di Roma, fino al rifiuto di un tassista di trasportare un giovane omosessuale.
“L'omosessualità non può essere un fatto esposto come stigma sociale” continua Mancuso “disonorevole è il pregiudizio”e ribadisce “l'omofobia dei giudici e della classe politica è prodotta dal clima di omofobia dilagante nel nostro paese”.

Come Radicali di Sinistra ci allineiamo totalmente alle dichiarazioni del presidente nazionale dell'Arcigay, e ci schieriamo in difesa del processo giuridico, contro lo svuotamento della sua azione come arma fondamentale della giustizia.

Comitato Politico dei Radicali di Sinistra
Responsabile Politiche Sociali

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