Intervista al Senatore Claudio Micheloni presidente del Comitato permanente degli italiani all’estero per il Senato.
Questa sera (26 febbraio) ha presentato degli emendamenti sul voto degli italiani all’estero. Ne vuole parlare?
Ho presentato due emendamenti partendo dalla lettera che il Comitato per le questioni degli italiani all’estero ha mandato a Prodi D’Alema ed Amato alla quale hanno risposto con il decreto solo in parte. Ho insistito oggi chiedendo la creazione del comitato per gli italiani all’estero per le elezioni presso i consolati. Che si creasse un comitato elettorale con rappresentanti di lista e tre persone nominate dai Comites. Questo organismo ci darebbe una grossissima tranquillità nella organizzazione. Garantirebbe il controllo dell’arrivo dei plichi, del loro ritorno, dei voti ecc. Non costerebbe paraltro nulla, contrariamente a quanto affermato dalla quinta commissione. Vuol dire che la quinta commissione non sa che i Comites fanno volontariato puro, non hanno gettoni di presenza né tariffe, nessuno avrebbe chiesto una lira per fare questa cosa. Secondo punto, chiedevo di fare in modo che sul tagliando che rinvia l’elettore che accompagna il suo voto ci fosse la sua firma. In questo modo ci sarebbe maggior difficoltà ad imbrogli se si pensa che vanno aggiunte anche altre informazioni personali specifiche.
D’altronde il voto per corrispondenza è in vigore in molti pese all’estero come la Svizzera è vero?
Sì è vero, questo sistema del voto per corrispondenza è in vigore in molti paesi europei. Pensi che in Svizzera il 50% dei cittadini vota per corrispondenza sia alle politiche che alle amministrative. Anche io che vivo in Svizzera, voto per corrispondenza devo firmare che ho votato, devo apporre la anche mia data di nascita. Dunque, falsificare resta pur sempre un problema, si è vero tutto può essere falsificato ma si creano degli ulteriori filtri. Una decisione che vada in questo senso non ha alcun costo.
Per quanto riguarda le operazioni di spoglio e di scrutinio delle schede?
Ho sollevato la questione non con un emendamento ma con segnalazioni in commissione affari costituzionali questa mattina ed in commissione esteri oggi pomeriggio (26 febbraio). La decisione che ha preso il governo, con il decreto, di raddoppiare il numero dei seggi per fare lo scrutinio del voto all’estero, appare come una buona decisione ma invece è una decisione catastrofica. Lasciare lo scrutinio in una sola sede vuol dire mettere un Comune, in questo caso quello di Roma, in ginocchio. Reclutare daglo otto a diecimila scrutatori è una impresa improba. Noi abbiamo chiesto da tempo che la Corte d’Appello di Roma di coinvolgere altre Corti d’Appello al fine di separare questi voti e rendere fattibile l’impresa. Quale uomo, quale Comune in Italia potrebbe garantire di reperire otto diecimila scrutatori in una sola tornata in una sola città. Mi sembra una cosa assolutamente folle. Mi auguro che queste cose dette nell’aula del Senato, dette in commissione affari costituzionali, in commissione estero, scritte al presidente del consiglio, al ministro degli esteri, al ministro degli interni, alla fine vengano recepite. Io, come semplice senatore, più di questo non potevo fare. Non mi restava altro da fare che scrivere al Vaticano ma non credo che sarebbe stato appropriato. Mi auguro che questo lavoro faccia riflettere. Che da qui al giorno dello spoglio, siano prese decisioni serie che non ci mettano in condizione di creare dei problemi ancora più gravi delle elezioni del 2006.
In aula lei ha fatto riferimenti specifici agli italiani che difenderebbero addirittura l’immagine dell’Italia in cattive acque tra spazzatura ed abbandoni
Ho ricordato in aula, tutte le critiche gli attacchi al voto all’estero. E’ una cosa che ha offeso gli italiani all’estero e questi all’estero sono quelli che stanno invece salvando l’immagine dell’Italia nel mondo altrimenti inquinata e distrutta dal problema dei rifiuti in Campania e dalle scenate che tutte le televisioni del mondo hanno ripreso e che si sono perpetrate in questo Senato. Credo che i milioni di italiani che sono nel mondo con il loro lavoro, con la loro serietà, con il loro impegno sociale politico culturale e professionale stanno salvando il salvabile dal punto di vista dell’immagine dell’Italia nel mondo. Perciò, anche per questi motivi, non meritano di essere offesi ed insultati sulla inutilità del loro voto.
Parliamo della campagna elettorale, lei si ripresenta candidato?
Così si dice. Le liste sono in fase di elaborazione. Sono a disposizione del mio partito che sembra abbia accolto la mia disponibilità e dovrei, stando così le cose, ripresentarmi capolista al Senato per l’Europa. Aspetto le decisioni definitive del partito.
A.S. 2009
Emendamento
Art. 1
Al comma 1, dopo il punto a), aggiungere il seguente:” a-bis) all’articolo 12, dopo il comma 2, aggiungere il seguente comma:” 2-bis). Presso gli uffici consolari è costituito un comitato elettorale circoscrizionale, presieduto dal Console o da un suo rappresentante, con il compito di sovrintendere e di coadiuvare le attività connesse alla gestione del materiale elettorale. Del comitato elettorale circoscrizionale non possono far parte i candidati alle elezioni. I membri del comitato elettorale circoscrizionale sono nominati, tra gli aventi diritto al voto nell'ambito della circoscrizione, dal Console: tre su designazione del Comites e uno per ciascuna lista su designazione dei presentatori delle liste stesse qualora indicati.”
A.S. 2009
Emendamento
Art. 1
Al comma 1, dopo il punto b), aggiungere il seguente:” b-bis) all’articolo 13, comma 6, dopo le parole “certificato elettorale”, aggiungere le seguenti:”debitamente compilato indicando gli estremi della data di nascita e del proprio documento di identità, ove posseduto, e apponendovi la propria firma”.