di Dino Nardi -Zurigo-
Ho avuto modo di leggere in questi giorni un commento di Maria Bernasconi su LALTRAITALIA, un portale online di Zurigo, rilanciato poi da diverse agenzie di stampa e dallo stesso Teletext della televisione pubblica elvetica curato dal settimanale RINASCITA, che, raccogliendo alcune voci ed indiscrezioni, ha scritto che Dino Nardi non verrebbe candidato dal Partito Democratico nel collegio europeo alle prossime elezioni politiche. Nello stesso commento Maria Bernasconi aggiunge che, in contemporanea, ci sarebbe anche un mormorio insistente secondo il quale Nardi si candiderebbe, invece, in una lista “socialista” (con i verbi sempre rigorosamente al condizionale!). Bene, mi si consenta di ricordare che il sottoscritto è sempre stato ed è tuttora notoriamente “un socialista riformista” che, da tempo e contrariamente ad altri compagni, ha fatto la scelta, prima, dei Democratici di Sinistra e, oggi, del Partito Democratico tanto da essere uno degli eletti nella costituente del PD alle primarie dello scorso ottobre 2007.
Ciò premesso è certamente offensivo che da parte di qualcuno si sia messa in circolazione (strumentalmente?) la voce, raccolta da LALTRAITALIA di una mia possibile candidatura in un partito diverso dal PD, come se avessi l’ossessione di una candidatura, anche se è vero che da tempo vengo strattonato a destra e manca affinché riveda la mia scelta politica soprattutto alla luce dell’ormai imminente appuntamento elettorale.
Come pure è intollerabile che dirigenti del PD in Svizzera, ma non solo, fin da prima del lancio giornalistico di LALTRAITALIA abbiano alimentato tali voci e messo in dubbio la mia serietà.
È vero che solo i cretini non cambiano mai idea (specie in politica e gli esempi quotidiani sono sotto gli occhi di tutti), tuttavia, sono convinto che ognuno di noi abbia solo una valore che non costa niente e cioè la dignità personale. Pertanto se il Partito Democratico, come sembra, intende rinunciare a candidare Dino Nardi, nonostante che alle ricorrenti scadenze elettorali, sia in liste del PSI , poi in quelle de L’ULIVO ed infine in quella de L’UNIONE, abbia raccolto moltissimi consensi tra gli elettori in Svizzera ed in Europa questo non è certamente un problema di Nardi ma, forse, dello stesso PD.
Vorrà dire che il sottoscritto, pur ritenendo incomprensibile una tale scelta da parte del partito, se non sarà candidato alle prossime elezioni politiche lavorerà, comunque, insieme a tanti altri amici e compagni, per il successo di Walter Veltroni e del Partito Democratico.