Rifiuti: raccolta differenziata contro l’emergenza nazionale

di Teresa Liguori

ItaliaNostra protagonista di un’iniziativa sperimentale di raccolta differenziata nel lontano 1976 in Calabria.

L’ emergenza rifiuti, che ha investito pesantemente l’area napoletana negli ultimi mesi, ha acceso i riflettori su un problema ambientale di particolare gravità. Queste drammatiche vicende, amplificate dai media anche stranieri, devono far riflettere tutti, visto che nessuna regione può affermare di avere risolto completamente il problema dello smaltimento dei rifiuti: lo spreco e lo sperpero delle risorse stanno causando danni concreti nella vita di ciascuno di noi.
A nostro avviso, è arrivato il momento di impegnarsi per modificare comportamenti ed atteggiamenti, attuando, ad esempio, la raccolta differenziata porta a porta, promuovendo drastiche misure di riduzione degli imballaggi, delle plastiche inquinanti ecc. A proposito, perché aspettare sino al 2010 per sostituire le plastiche inquinanti con quelle biodegradabili? Cosa impedisce di farlo fin da subito? In altri Paesi europei le hanno già sostituite da alcuni anni.
Per quanto riguarda la raccolta differenziata, sappiamo bene che nelle città meridionali, e Crotone non fa eccezione, la percentuale risulta essere tra le più basse d’Italia, con qualche raro Comune virtuoso.
Eppure, proprio a Crotone la sezione di ItaliaNostra sin dal 1975 si è impegnata con attività educative e formative all’interno delle scuole cittadine e con iniziative di sensibilizzazione e divulgazione nel settore della tutela ambientale.
Infatti, l’associazione ha sempre fortemente creduto, in tempi non sospetti ed in una realtà difficile, all’importanza del risparmio delle risorse e del riciclaggio dei rifiuti, tanto da organizzare, fin dal lontano 1976, in via sperimentale, unica nel meridione d’Italia, la raccolta differenziata della carta, in collaborazione con le scuole cittadine.
In alcuni mesi di attività furono così recuperati quasi 100 quintali di carta, trasformata dagli stessi studenti in carta da macero, poi venduta ad una cartiera della zona. Con il ricavato della vendita, furono acquistati dei libri per premiare con una piccola gratificazione quegli studenti che con entusiasmo si erano impegnati per una giusta causa, riuscendo a coinvolgere anche le loro famiglie.
A completare il ciclo della carta, gli stessi studenti avevano provveduto a mettere a dimora numerosi alberi in alcune aree libere della città, che sarebbero poi diventate giardini pubblici.
Uno di questi il 22 Febbraio 2007 è stato dedicato al primo Presidente di ItaliaNostra, diventando Parco Urbano Umberto Zanotti Bianco.
In quel periodo, l’esperienza innovativa della raccolta differenziata non aveva ricevuto, purtroppo, attenzione da parte delle Istituzioni e dei cittadini: i tempi non erano ancora maturi in città per una sensibilità diffusa sui temi ambientali.
Essendo l’iniziativa promossa “dal basso” e non calata “dall’alto” risultò vincente, perché gli studenti riuscirono a comprendere l’utilità di poter risparmiare delle risorse, mantenendo al tempo stesso più pulito l’ambiente, anzi rendendolo più gradevole.
A distanza di tanti anni da quell’esperienza, altri studenti hanno preparato insieme ad alcuni docenti un progetto di educazione ambientale per il recupero dei rifiuti organici, costituiti da scarti alimentari di origine vegetale e carta umida, per trasformarli in compost, cioè in un materiale organico fibroso, ottenuto mediante degradazione aerobica di biomassa vegetale ed utilizzato come ammendante nei terreni e come fertilizzante. Le due classi dell’IstitutoNautico, che hanno ideato e realizzato concretamente tale progetto in un’area adiacente la scuola, hanno vinto il primo premio del Concorso indetto dalla Commissione delle Pari Opportunità provinciale.
Essi hanno voluto inviare un messaggio molto chiaro alla città ed ai suoi Amministratori: dobbiamo favorire una nuova cultura che incoraggi il recupero intelligente ed economicamente conveniente delle risorse, scoraggiando il culto dei consumi usa e getta, che sembra diffondersi sempre più nella società contemporanea.
Sia nel primo che nel secondo caso, pur a distanza di tempo, i giovani di allora e quelli di oggi chiedevano e chiedono una risposta efficace al problema dello smaltimento dei rifiuti urbani, diventati sempre più ingombranti e pericolosi per la salute umana e per l’ambiente.
Riusciranno a farsi ascoltare?(Agorà Magazine)

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