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Obama vince su Hillary e l’avversario repubblicano si prepara ad affrontarlo

UNA FINESTRA SUL PIANETA AMERICA

L’IMPLICITO RICONOSCIMENTO DI MCCAIN

HOUSTON, TEXAS – Le nuove vittorie di Barack Obama nel Wisconsin e nello Stato di Washington hanno ricevuto il riconoscimento implicito del candidato designato dei Repubblicani John McCain.
Il Senatore dell’Arizona che ha incassato da poco l’appoggio del vecchio Bush ha iniziato subito l’attacco a quello che ora sembra il suo probabile avversario finale, definendolo come un “appello eloquente ma vuoto al cambiamento”.
Si configura cosi per Obama uno scontro su tutti i fronti: uno interno con Hillary Clinton, che cercherà d’aggrapparsi all’aiuto dei superdelegati, ed uno esterno con McCain che questa sera, galvanizzato dagli ultimi risultati, ha fatto un discorso che alcuni hanno definito quasi presidenziale e da “Stato dell’Unione”.
Il detentore della nomination repubblicana deve fare attenzione a non ripetere l’errore di calcolo dei Clinton che ora, per eccesso di confidenza, versano lacrime amare e sono gettati nuovamente nell’imbarazzo di una nuova, cocente sconfitta.
McCain farà bene a non sottovalutare l’enorme entusiasmo suscitato da Barack Obama che continua ad estendere le sue simpatie in settori nuovi dei suoi sostenitori: le donne, i bianchi di sesso maschile e fra gli Americani della borghesia, senza dimenticare i giovani e gli studenti che hanno costituito sin dall’inizio lo zoccolo duro del suo elettorato.
Proprio per questo passo falso, McCain è stato criticato subito dagli analisti. Non è piaciuto molto il suo discorso a tema col quale ha caratterizzato il suo avversario democratico come un vestito vuoto capace solo di fare buoni discorsi. Le parole del capolista repubblicano sono state caratterizzate in effetti da un contrasto stridente col successo del favore popolare per il vincitore democratico del Wisconsin e dello Stato di Washington ed è sembrato subito apparente che il detentore della nomination repubblicana aveva completamente mancato il bersaglio adottando una posizione di critica sterile che non ha avuto fino ad ora molto successo fra gli Americani i quali non gradiscono la pubblicità negativa e le zuffe elettorali.
Sarà forse più produttivo per McCain chiarire meglio i programmi puntando con decisione sui temi cari all’elettorato conservatore e definendo specialmente la sua posizione in fatto d’immigrazione che per il senatore dell’Arizona, è stata fino ad ora un vero e proprio tallone d’Achille e l’origine di molte critiche anche da parte degli stessi Repubblicani.

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