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Giordano insiste e la direzione conferma

Si è appena conclusa la direzione del PRC.

Nel mio intervento ho ribadito coerentemente quanto ho scritto su questo blog la scorsa settimana.
Ovviamente le scelte fatte nelle ultime settimane dalla segreteria insieme agli altri partiti sono state confermate ed appoggiate, anche con motivazioni diverse, dalla stragrande maggioranza degli interventi.
Forse una novità c’è: Giordano nella sua relazione ha proposto di applicare per le candidature i criteri della Conferenza di Organizzazione di Carrara. Cioè, per chi non lo sapesse, oltre alla norma antidiscriminatoria di genere, il limite delle due legislature al parlamento o in consiglio regionale e l’incompatibilità con incarichi di direzione territoriale.
Dico forse perché non è stato detto, ne chiarito, se tale criterio si applica anche ai non iscritti al partito. Dico forse perché una cosa è prevedere l’alternanza uomo donna nelle liste ed un’altra è comporre le liste in modo che il risultato finale sia il 50% ad ognuno dei sessi. Dico forse perché ancora se ne deve discutere con gli altri partiti e sarebbe piuttosto discutibile che ognuno applichi un criterio diverso.
Ma questo lo discuterà definitivamente il Comitato Politico Nazionale del 22 e 23 febbraio.
Vorrei soffermarmi, ora, su un problema politico che giudico irrisolto.
Giordano ha annunciato che mercoledì sarà disponibile una bozza del programma elettorale, che verrà discussa dal CPN e da molte assemblee, prima che sia definitivamente depositata, insieme alle liste, come previsto dalla legge elettorale.
Mi sbaglierò, ma dubito che il tema del bilancio del governo Prodi e soprattutto quello del rapporto con il PD possa essere trattato in modo soddisfacente nel programma, visto che tre dei partiti della lista pensano che la prospettiva debba essere quella di riproporre il centrosinistra come scelta strategica. Inoltre, secondo me non basta dire, come ha detto Giordano, che la lista è autonoma dal PD. Non si può, infatti, trascurare che l’autonomia è una risultante della scelta di Veltroni contro la quale si sono sgolati Mussi Diliberto e Pecoraro Scanio. E non si può dire, come ha detto Giordano, solo che “l’opposizione non è un disvalore”. Questo lo pensano anche i più pallidi liberali ed è cosa ben diversa da quanto abbiamo sostenuto in tutti questi anni.
Del resto, anche nella direzione del PRC di oggi, in qualche intervento, si è riproposto un rapporto privilegiato con il PD e si è fatto l’elogio della cultura di governo.
Comunque sono pronto a ricredermi, sulla base del testo del programma elettorale.
E’ questione di pochi giorni.
Infine alle mie, e di altri compagni e compagne, critiche, sul fatto che si siano prese decisioni fondamentali senza consultare gli iscritti e convocare gli organismi dirigenti, Giordano ha risposto che tutto è stato fatto sulla base del mandato del Comitato Politico Nazionale del 15 dicembre. Ed ha citato un brano dell’ordine del giorno di quel CPN. Le parole di Giordano (le ho annotate) sono state: “E’ obiettivo da perseguire con determinazione e nel rispetto di quanto previsto dallo Statuto, la proposta di presentare liste unitarie nelle prossime elezioni”. Ma ha omesso le seguenti tre parole: “regionali e amministrative”. Il link al testo dell’odg del CPN del 15 dicembre è:

Se si potesse decidere una lista unica alle politiche, il simbolo, il candidato premier e il rapporto con il PD sulla base di quel mandato ognuno lo può giudicare da se.
Continuo a pensare che sarebbe stato, non solo più corretto ma anche più saggio, procedere con una rapida consultazione degli iscritti e con puntuali riunioni degli organismi dirigenti.
Anche per il bene della campagna elettorale.

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