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LA EXXON MOBIL ALL’ATTACCO DEL VENEZUELA E DI HUGO CHAVEZ

di Attilio Folliero e Cecilia Laya*

Caracas,

La più importante multinazionale del mondo all’attacco del Venezuela. Secondo la stampa mondiale di questi giorni, la ExxonMobil, la principale multinazionale del mondo in conseguenza dei presunti danni subiti dalla nazionalizzazione operata lo scorso giugno dal Governo di Chavez, ha chiesto ed ottenuto da un tribunale britannico il congelamento dei beni di PDVSA in Gran Bretagna. Sempre secondo la stampa internazionale, i beni congelati a PDVSA ammonterebbero a 12.000 milioni di dollari!
Per quanto sia assolutamento certo che la Exxon-Mobil è entrata direttamente azione per cercare di affossare la rivoluzione bolivariana di Hugo Chavez, ciò che viene riportato dalla stampa internazionale è asolutamente falso.
Il Ministro dell’Energia e Petrolio, Rafel Ramirez, che è anche presidente della impresa petrolifera statale PDVSA, in una conferenza stampa andata in onda a reti unificate ha smentito categoricamente che a PDVSA siano stati congelati beni per 12.000 milioni di dollari. Ha ammesso che ovviamente esiste un contenzioso con la ExxonMobil, ma si è dichiarato estremamente fiducioso che l’arbirtato internazionale giudicherà a favore del Venezuela, in quanto stato sovrano aveva tutto il diritto di procedere alla nazionalizzazione. Le notizie riportate dalal stampa internazionale ovviamente hanno lo scopo di destabilizzare il paese.
Il contenzioso con la Exxon ovviamente esiste e trae origine dalla nazionalizzazione dei pozzi di petrolio della zona dell’Orinoco, promossa dal governo venezuelano lo scorso giugno, sotto forma di creazione di imprese miste, con maggioramnza in mano all’impresa petrolifera nazionale. La quasi totalità delle imprse estere che operavano nella zona hanno prontamente accettato l’offerta del governo venezuelano. Poche imprese non hanno accettado l’offerta ed hanno fatto ricorso alle istanze internazionali. Tra queste la italiana ENI e la ExxonMobil.
Il vero problema è rappresentato dalla multinazionale ExxonMobil che dietro le pretese economiche ha ben altri propositi.
Che cosa è la ExxonMobil?
E’ di pochi giorni fa la notizia che il gruppo petrolifero Exxon Mobil ha ottenuto nel 2007 il miglior risultato di bilancio in tutta la storia del capitalismo mondiale: ha registrato un utile netto di 40.610 milioni di dollari. Vedasi direttamente alla fonte nel sito della compagnia i risultati di bilancio.
Per capire cosa significa tale somma invitiamo ad analizzare il PIL di tutti gli stati del mondo, che riportiamo in calce nella tabella di fonte CIA. Precisiamo che prendiamo in considerazione i dati della CIA e non quelli del Banco Mondiale o del Fondo Monetario Internazionale, per la semplice ragione che i dati CIA sono piu dettagliati e si riferiscono a tutti i paesi del mondo, anche ai più piccoli. I dati del FMI e Banco Mondiale si “limitano” rispettivamente a 180 e 183 paesi, ossia prendono in considerazione solo gli stati membri. Inoltre, avvertiamo che mentre i dati di bilancio della Exxon si riferiscono al 2007, i dati del PIL degli stati si riferiscono al 2006, ma ciò non influisce sulle nostre considerazioni, dato che i dati del PIL variano annualemnte di pochi punti percentuali.
Abbiamo ordinati i dati dei PIL dei 207 stati in ordine crescente, dal più povero al piu ricco. Per trovare uno stato che ha un PIL superiore all’utile generato dalla ExxonMobil dobbiamo arrivare all’Iraq, ossia 146 paesi, oltre il 70% di tutti gli stati del mondo, hanno un PIL inferiore all’utile di questa multinazionale.
Se poi consideriamo il fatturato della Exxon, che per il 2007 è stato di 404.552 milioni di dollari, troviamo che ben 191 stati hanno un PIL inferiore al fatturato di questa multinazionale. In tutto il mondo ci sono solamente 16 stati che hanno un PIL superiore al fatturato della più importante multinazionale.
Che significa? Questa multinazionale ha un potere superiore alla stragrande maggioranza degli stati sovrani esistenti sul pianeta. Questa multinazionale è in grado di influenzare i destini del mondo e di decidere della vita di milioni, miliardi di esseri umani.
Infatti, se analizziamo brevemente la storia di questa multinazionale scopriamo che non solo ha deciso il destino di tanti esseri umani, condannandoli spesso alla miseria ed alla morte, ma ha deciso il destino di vari stati, cambiandone il corso della storia, ovviamente adeguandolo alle proprie esigenze.
La ExxonMobil fu fondata da John D. Rockefeller nel 1870 con il nome di Standard Oil. Nel 1999 ha assunto il nome odierno grazie alla fusione della Exxon con la Mobil, diventando la più grande multinazionale del mondo. In realtà entrambe queste imprese discendevano dalla originaria Standard Oli fondata da Rockfeller, la quale in base ad una legge antitrast venne scorporata in 34 compagnie nel 1911. Tra le 34 c’erano due che diventeranno in seguito Exxon e Mobil. Attualmente conta circa 90.000 dipendenti ed il campo d’azione principale è sempre stato quello dei carburanti e del petrolio.
Fin dalla sua fondazione questa compagnia è sempre stata oggetto di attenzione per i suoi metodi spregiudicati e spesso al limite della legge.
John D. Rockefeller mediante metodi poco ortodossi ha conquistato i mercati, rovinato i suoi avversari. Assieme a BP e Shell creò un cartello che che dominò i mercati mondiali.

Ha finanziato ed appoggiato l’avventura militarista del nazismo come nessuna compagnia al mondo con il fine di impossessarsi delle immense risorse naturali della Unione Sovietica (fonte ABN).

Numerose le cause ed i giudizi cui è stata sottoposta: come accennato è stata smebrata nel 1911 in quanto accusata di violare la legge sulla libera concorrenza.

In passato è stata accusata di fronde fiscale e varie volte di violare i diritti umani. Nel 2001, ad esempio, il Tribunale di Washington accusò la ExxonMobil di illecito civile in zone estere, per aver fornito aiuto alle forze militari indonesiane, di guardia agli impianti indonesiani della compagnia; i militari utilizzavano come metodo di “vigilanza” ogni sorta di violenza: tortura, omicidio, stupro. La causa, intentata dalla International Labour Rights Fund, fu rigettata per motivi di sicurezza nazionale (fonte Amnesty Usa).

Forbes ha accusato la Exxon di aver ottenuto le ricche concessioni petrolifere in Angolo, corrompendo i fragili governi locali.

Non mancano nel suo palmares i disastri ambientali, tra i quali il più noto è quello dell’Alaska per il quale ha sborsato a titolo di risarcimento danni oltre mille milioni di dollari.

La Exxon ha attivamente combattuto il protocollo di Kyoto e contestato le teorie scientifiche sui cambiamenti climatici globali. Slynation definisce la Exxon una impresa di criminali, accusandola di aver fondato la American Enterprise Institute (AEI) con il fine di finanziare scienziati impegnati a confutare le tesi del cambiamento climatico.

La Exxon influenza direttamente la politica statunitense, attraverso i presidenti che contribuisce a far eleggere; ultimamente ha contrubuito non poco, coi suoi finanziamenti, alle campagne elettroarli dei Bush; tutta la politica energetica statunitense e le varie guerre che gli USA stanno portando avanti sono divute anche alle “necessità” della Exxon.
Nel 1973 ha collaborato attivamente assieme al capitale inetrnazionale, alla Cia ed ai generali fasciscti nel colpo di stato contro il presidente Alñlende. (fonte Aporrea).
Come si vede, dunque, ha decisamente influito, ovviamente in negativo, sui destini di miliardi di esseri umani.
Quali le finalita della Exxon contro PDVSA?
Il vero obiettivo della ExxonMobil non è tanto il possibile risarcimento dovuto alla nazionalizzazione delle imprese impegnate nello sfruttamento dei pozzi petroliferi nella zona dell’Orinoco. No. Il vero obietto è la destabilizzazione del Venezuela e liberarsi definitivamente del presidente Hugo Chavez, che con le sue politiche non solo in Venezuela, ma in tutta l’America Latina sta minando gli interessi di questa e delle altre multinazionali.
L’azione della ExxonMobil rientra, dunque, in una strategia più ampia diretta a far fuori Hugo Chavez e la Rivoluzione bolivariana. Il Venezuela, uno degli stati piu ricchi del mondo, al trenttottesimo posto nella graduatoria degli stati secondo il PIL appare come con un nano di fronte a questa multinazionale.
Pochi mesi fa tutto il mondo aveva gli occhi puntati sulla riforma costituzionale in Venezuela, semplicemente perchè prevedeva la possibilità che un cittadino venezuelano potesse candidarsi alla guida del paese tutte le volte che lo desiderava. Questa semplice regola ha fatto gridare alla dittatura! Nessuno di questi strilloni, però alza la voce contro la vera dittatura: 4 uomini, ossia i grandi manager della Exxon, o di una qualsiasi altra multinazionale, che senza regole, senza dover rispondere del proprio operato a nessun popolo, se non al ristretto popolo dei capitalisti e proprietari dell’impresa, dirigono e decidono dei destini di miliardi di esseri umani e di interi paesi.
Questi 4 uomini hanno deciso di affossare la rivoluzione bolivariana e probabilmente ci riusciranno considerato il potere che hanno, ma nessuno di quegli strilloni alza la voce. Nessuno è capace di dire una sola parola contro questi 4 “anonimi” manager della Exxon: Rex W. Tillerson, presidente, MarK W. Albers, J. Stephen Simon e Donald D. Humphreys. Se vogliamo essere più democratici estendiamo il potere agli altri sedici membri del consiglio di amministrazione: L. J. Cavanaugh, A. T. Cejka, K. P. Cohen, H. R. Cramer, M. J. Dolan, M. E. Foster, H. H. Hubble, A. J. Kelly, S. R. LaSala, R. A. Luxbacher, C. W. Matthews, P. T. Mulva, R. D. Nelson, S. D. Pryor, S. K. Stuewer, A. P. Swiger.
Tabella: PIL degli Stati del mondo nel 2006
N Paese PIL
1 Niue 10
2 Tuvalu 15
3 San Marino 48
4 São Tomé e Príncipe 71
5 Kiribati 76
6 Anguilla 109
7 Capo Verde 128
8 Belize 141
9 Isole Marshall 144
10 Palau 145
11 Isole Cook 183
12 Micronesia 232
13 Sierra Leone 236
14 Eritrea 244
15 Tonga 244
16 Dominica 279
17 Isole Salomone 286
18 Guinea-Bissau 293
19 Samoa Americane 334
20 Vanuatu 341
21 Timor Est 349
22 Suriname 398
23 Samoa 399
24 Comore 402
25 Saint Vincent e Grenadine 428
26 Lesotho 437
27 Saint Kitts e Nevis 453
28 Grenada 454
29 Gambia 463
30 Mongolia 540
31 Isole Marianne Settentrionali 633
32 Gibuti 702
33 Seychelles 712
34 Burundi 776
35 Santa Lucia 825
36 Guyana 837
37 Isole Vergini Britanniche 840
38 Bhutan 841
39 Liberia 903
40 Antigua e Barbuda 905
41 Maldive 906
42 Repubblica Centrafricana 1.550
43 Mauritania 1.569
44 Groenlandia 1.700
45 Isole Faroe 1.700
46 Ruanda 1.968
47 Figi 2.045
48 Tagikistan 2.066
49 Togo 2.089
50 Swaziland 2.195
51 Malawi 2.202
52 Kirghizistan 2.255
53 Aruba 2.258
54 Montenegro 2.270
55 Somalia 2.483
56 Liechtenstein 2.487
57 Moldavia 2.574
58 Isola di Man 2.719
59 Guernsey 2.742
60 Laos 2.773
61 Guam 2.773
62 Barbados 3.142
63 Zimbabwe 3.146
64 Nuova Caledonia 3.300
65 Palestina 3.450
66 Niger 3.638
67 Guinea 3.798
68 Polinesia Francese 3.800
69 Papua Nuova Guinea 4.167
70 Benin 4.622
71 Nicaragua 4.871
72 Ciad 4.967
73 Madagascar 5.059
74 Jersey 5.100
75 Repubblica del Congo 5.163
76 Georgia 5.234
77 Namibia 5.329
78 Malta 5.447
79 Zambia 5.795
80 Burkina Faso 5.832
81 Mali 5.847
82 Haiti 5.964
83 Bahamas 6.159
84 Repubblica di Macedonia 6.225
85 Mozambico 6.323
86 Armenia 6.600
87 Cambogia 6.600
88 Gabon 6.931
89 Nepal 6.948
90 Mauritius 7.175
91 Guinea Equatoriale 7.644
92 Paraguay 7.754
93 Repubblica Democratica del Congo 7.980
94 Senegal 8.331
95 Honduras 8.478
96 Uganda 8.526
97 Afghanistan 8.800
98 Bosnia-Erzegovina 9.217
99 Giamaica 9.230
100 Albania 9.306
101 Brunei 9.531
102 Myanmar 9.600
103 Botswana 9.761
104 Ghana 10.210
105 Bolivia 10.330
106 Uzbekistan 10.830
107 Macao[a] 11.560
108 Bahrein 12.140
109 Giordania 12.520
110 Tanzania 13.130
111 Etiopia 13.320
112 Islanda 13.710
113 Estonia 13.890
114 Azerbaijan 14.250
115 Uruguay 14.500
116 Trinidad e Tobago 14.900
117 Yemen 15.070
118 El Salvador 15.160
119 Turkmenistan 15.180
120 Camerun 16.270
121 Cipro 16.370
122 Panama 16.470
123 Lettonia 16.500
124 Costa d'Avorio 17.190
125 Kenya 17.430
126 Serbia 19.190
127 Libano 19.890
128 Repubblica Dominicana 20.550
129 Costa Rica 21.390
130 Siria 24.260
131 Sudan 25.500
132 Oman 27.250
133 Sri Lanka 27.400
134 Bulgaria 28.060
135 Angola 28.610
136 Bielorussia 28.980
137 Lituania 30.200
138 Qatar 30.760
139 Ecuador 32.730
140 Tunisia 33.290
141 Libia 34.200
142 Lussemburgo 34.530
143 Guatemala 35.250
144 Croazia 37.420
145 Slovenia 37.920
146 Cuba 40.000
147 Iraq 40.660
148 Slovacchia 47.720
149 Vietnam 48.430
150 Kazakistan 53.600
151 Marocco 58.070
152 Kuwait 60.720
153 Bangladesh 69.340
154 Perù 77.140
155 Romania 80.110
156 Ucraina 82.360
157 Nigeria 83.360
158 Egitto 85.370
159 Algeria 90.000
160 Nuova Zelanda 98.390
161 Colombia 106.800
162 Cile 111.800
163 Ungheria 113.200
164 Filippine 116.900
165 Repubblica Ceca 118.800
166 Singapore 122.100
167 Pakistan 124.000
168 Malesia 132.300
169 Israele 140.300
170 Venezuela 149.900
171 Emirati Arabi Uniti 164.000
172 Portogallo 176.800
173 Hong Kong 188.700
174 Iran 193.500
175 Thailandia 197.700
176 Finlandia 199.000
177 Sudafrica 201.400
178 Irlanda 204.400
179 Argentina 210.000
180 Grecia 223.800
181 Danimarca 257.300
182 Norvegia 264.400
183 Indonesia 264.700
184 Arabia Saudita 276.900
185 Austria 310.100
186 Polonia 337.000
187 Taiwan 346.400
188 Turchia 358.500
189 Belgio 369.600
190 Svezia 373.200
191 Svizzera 386.100
192 Paesi Bassi 612.700
193 Australia 644.700
194 Russia 733.600
195 Messico 743.500
196 India 804.000
197 Corea del Sud 897.400
198 Brasile 967.000
199 Spagna 1.084.000
200 Canada 1.088.000
201 Italia 1.785.000
202 Francia 2.149.000
203 Regno Unito 2.346.000
204 Cina 2.518.000
205 Germania 2.872.000
206 Giappone 4.883.000
207 Stati Uniti 13.210.000
– Unione Europea 13.730.000
– Mondo 46.760.000
N.B. Dati in milioni di dollari. Lo Stato del Vaticano non appare.
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* Attilio Folliero, politologo e internazionalista italiano residente in Venezuela. Cecilia Laya, economista venezuelana de la USB. Entrambi gestiscono il sito web de lapatriagrande.net

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