Manifestazione anticlan: "La camorra non fermerà  il giornalismo d’inchiesta"

Manifestazione anticlan

di Cristina Liguori

A Pignataro Maggiore una reazione forte alle minacce di morte e agli attentati della camorra ai danni dei giornalisti Salvatore Minieri, Carlo Pascarella, Davide De Stavola ed Enzo Palmesano: all’affollato incontro del 26 gennaio 2008, tenutosi nella sala convegni del “Circolo Unione”, organizzato da “Libera informazione”, seguirà nei prossimi giorni una fiaccolata che si snoderà per le strade della città tristemente nota come la “Svizzera dei clan”, feudo delle famiglie mafiose Lubrano, Nuvoletta e Ligato.
La proposta del corteo è stata fatta dal capogruppo dell’opposizione in Consiglio comunale, Raimondo Cuccaro, subito accolta dai giornalisti, dal numeroso pubblico presente e dagli esponenti di “Libera”, Raffaele Sardo – che ha presieduto l’incontro -, Mauro Baldascino e Valerio Taglione che hanno concluso la manifestazione anticamorra.
A Pignataro Maggiore la situazione d’intimidazione camorristica è gravissima – come hanno sottolineato i cronisti oggetto delle minacce – perché le inchieste giornalistiche hanno acceso i riflettori su fatti inconfessabili, quali gli intrecci tra politica e cosche, le cointeressenze tra boss e imprenditori collusi, lo scandalo dei beni confiscati ai clan ma rimasti nelle mani delle famiglie mafiose o sottoposti a un pressante condizionamento criminale. Salvatore Minieri, Carlo Pascarella e Davide De Stavola hanno raccontato la loro rischiosa e appassionata esperienza di giornalisti in prima linea, assicurando che le intimidazioni e gli attentati non fermeranno il loro impegno anticlan.
“C’è una manovra a tenaglia contro i cronisti – ha aggiunto Enzo Palmesano – una convergenza tra politica e camorra per mettere a tacere il giornalismo d’inchiesta. Contro gli stessi giornalisti operano, in inquietante sintonia, esponenti politici che fanno pressioni sugli editori e impongono censure e ritorsioni professionali e boss della camorra che ordinano intimidazioni, attentati dinamitardi e avvertimenti a colpi di lupara”. Al convegno di Pignataro Maggiore è giunto un messaggio di solidarietà del presidente nazionale di “Libera informazione”, Roberto Morrione, letto da Raffaele Sardo. “Un vile attacco all’informazione, una intimidazione per far tacere chi fa e vuole fare vero giornalismo: ha scritto Roberto Morrione.
L’ultima minaccia al giornalista Salvatore Minieri, meno di una settimana fa, si va a sommare a quelle subite dai colleghi Enzo Palmesano, Davide De Stavola e Carlo Pascarella. Obiettivo della camorra è quello di fermare, delegittimare, far desistere il diritto di cronaca e di inchiesta, usando i metodi più efferati, quelli che solamente le appartengono: la violenza, la minaccia, il sopruso”. Roberto Morrione ha poi aggiunto, nel suo messaggio: “Riunirsi in una città come Pignataro Maggiore rappresenta la voglia di rigettare energicamente queste minacce, di superare questa drammatica situazione mettendo insieme la società civile e l’impegno di chi crede in un diritto inalienabile come quello di cronaca e di inchiesta.
Una solidarietà che giunge in maniera forte e decisa anche da Libera Informazione, la cui rete non vuole solamente riunire chi fa giornalismo antimafia ma anche essere un valido punto di riferimento – ha concluso Roberto Morrione – per non sentirsi soli e isolati nell’impegno quotidiano per la libertà di informazione”. Il presidente del “Circolo Unione”, l’avvocato Giovanni Morelli, ha dato inizio alla manifestazione portando il saluto dei soci dell’Associazione culturale e sottolineando di poter interpretare i sentimenti di solidarietà dell’intera società civile pignatarese.(Agorà magazine)

Comitato anticamorra Pignataro Maggiore (CE)

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