Fare piena luce sui corsi di formazione per i nostri connazionali all’estero!

PERCHÉ NECESSARIA UNA MOZIONE DI FIDUCIA AL VICE SEGRETARIO GENERALE DEL CGIE?

”Sarebbe ora che il ministero degli affari esteri pubblicasse l’elenco degli enti beneficiari di ogni tipo di contributo destinato agli italiani all’estero e soprattutto dell’ultima generosa elargizione relativa ai fantomatici corsi professionali o di pseudo formazione denunciata sia dalla stampa nazionale che internazionale”.

La richiesta arriva dall’on.le Marco Zacchera (responsabile Esteri di Alleanza Nazionale e Vice Presidente del Comitato per gli Italiani all’Estero della Camera) che più volte, anche attraverso interrogazioni parlamentari, ha chiesto di far luce sulla vicenda denunciando l’esclusione di molti cittadini di nazionalità italiana dai fantomatici corsi di formazione.

“Come mai”- si chiede Zacchera- la Farnesina non ha reso noto l’elenco dei beneficiari e soprattutto come mai non abbia sgombrato il dubbio che gli ultimi generosi stanziamenti non siano andati a finanziare strutture vicino ad alcuni sindacati e patronati ben indirizzati a sinistra?”.

“Come mai “- prosegue l’esponente di AN – “la Farnesina non abbia saputo motivare come sia impossibile garantire servizi essenziali come l’assistenza sanitaria ed i corsi di lingua italiana ai nostri connazionali all’estero ma riesce ad elargire , chissà a quali enti, 900mila euro agli italiani di Algeri (dove di fatto risultano esserci solo 441 cittadini di nazionalità italiana) ; oltre 5 milioni alla Svizzera per una serie di iniziative come l'inserimento di moduli di insegnamento della lingua inglese nelle materie di studio dei corsi ed i 7 milioni di euro destinati all'Argentina di Luigi Pallaro?”

“E’ davvero singolare che per fare chiarezza sulla questione i presidenti dei Comites di Toronto, di Vancouver, di Ottawa e di Montreal abbiano dovuto sottoscrivere una mozione di fiducia nei confronti del vice segretario generale del Cgie, Giovanni Rapanà invocando proprio alla Farnesina il rispetto della trasparenza da parte degli Enti Gestori dei corsi di lingua e di cultura italiana in Canada nella gestione dei contributi”.

“Ancora più singolare”- conclude Zacchera – “ è che il CGIE chieda trasparenza a cose fatte, visto che per legge dovrebbe esprimere il proprio parere obbligatorio sugli orientamenti del Governo concernenti gli stanziamenti dello Stato in favore delle comunità all’estero riguardanti soprattutto i finanziamenti per la politica scolastica, la formazione professionale e la tutela sociale e previdenziale ed i criteri per l’erogazione dei contributi ad associazioni nazionali, patronati, enti di formazione professionale. Perché solo adesso si invoca la legge 241 del 90 ovvero la trasparenza amministrativa?”

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