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ELEZIONI SUBITO O NO?

Giovanna Canzano dialoga con GIOVANNI LUBRANO DI SCORPANIELLO

Sulle prospettive politiche successive alla caduta del governo Prodi abbiamo sentito l’opinione del giornalista e storico Giovanni Lubrano di Scorpianiello

CANZANO – Lei che ne pensa

LUBRANO – Elezioni subito o governicchio-pateracchio?
Il cerino è nelle mani di Berlusconi, Napolitano e Veltroni. Poiché l’attuale Parlamento non è capace di trovare la ‘quadra’ (come dice Bossi ), occorre andare subito al voto senza perdere altro tempo. Tanto il referendum elettorale può anche essere spostato nel tempo.
Le speranze sono: che Berlusconi tenga il punto sulle elezioni ad aprile; che Veltroni non si faccia condizionare dai vari ‘cespugli’ che tante grane hanno dato al governo Prodi e a lui; che il Presidente Napolitano consideri che una stagione politica si è conclusa che bisogna pensare ad un nuovo contesto.
Le ipotesi di governi-ponte o altre astruserie non vanno secondo me nemmeno prese in considerazione. E, a differenza di quanto fece l’Unione, è necessario presentarsi agli Elettori con un programma basato su pochi punti chiari, tra cui inserisco l’abolizione di enti assolutamente inutili come le Province.

BIBLIOGRAFIA

Giovanni Lubrano di Scorpaniello (si firma GL) è giornalista professionista e storico.
Nato a Tripoli di Libia, si è laureato a Roma, università degli studi, facoltà di scienze politiche, nel 1970. Ha lavorato nella direzione nazionale del partito socialista italiano quale funzionario addetto alla segreteria generale con il sen prof. Francesco De Martino dal 1964-72. Nel periodo della unificazione socialista tra psi e psdi, per designazione della segreteria socialista, svolse funzione di raccordo tra le segreterie del psi-psdi unificati ed il presidente del nuovo soggetto politico, vice presidente del consiglio, on. Pietro Nenni. Esperienza maturata tra il 1966 ed il 1969. Nel 1968 Lubrano preferì di rimanere a lavorare nella direzione socialista, benché lo stesso De Martino, entrato a far parte del Ministero Rumor in qualità di vice presidente del consiglio, desiderasse fortemente la sua presenza nel gab inetto presidenziale di Palazzo Ghigi. Per l’infausta scissione del 1969 de Martino, appena tornato al timone del psi, volle che Lubrano continuasse a collaborare direttamente con lui. Nel frattempo Lubrano, con Giorgio Cabibbe, Mimmo Liguoro, Agostino Saccà e Enzo Leone aveva dato un decisivo impulso all’’alleanza tra dematiniani e manciniani che, nella federazione giovanile socialista italiana, avrebbe di gran lunga anticipato la svolta politica nota col documento ‘De Martino-Mancini-Giolitti-Viglianesi e, nell’estate del 1969 avrebbe provocato il rovesciamento del segretario del partito socialista unificato Mauro Ferri. Lubrano seguì De Martino a Palazzo Ghigi nei governi Rumor e Colombo e, successivamente, fu eletto membro del comitato centrale socialista per la corrente De Martiniana nei congressi di Genova 1972 Roma 1976 Torino 1978.Negli anni in cui De Martino dopo la svolta del Midas fu costretto al ruolo di minoranza nel psi di Craxi, Lubrano diresse l’agenzia di stampa del la corrente demartiniana o di quel che ne rimaneva, che si chiamava ‘Unità e Riscossa socialista’.
Da molti anni Lubrano segue come storico le vicende militari e politiche della patria Italia ed è commendatore della Repubblica dal 2 giugno 2003.

giovanna.canzano@email.it

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