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Fanno piagne tutti

di SARA DELLABELLA

Dopo lo show dell'Onnipotente Mastella, come ha amato definirsi mentre rassegnava le sue dimissioni da Ministro della Giustizia, l'onorevole Clemente ha lasciato trasparire commozione e persino qualche lacrima.
Ecco piange Mastella, ma “fanno piagne tutti” ha commentato qualche amico romano. Fanno piangere tutti gli applausi e la corsa alla solidarietà che hanno circondato il Guardasigilli ancor prima di sapere, di conoscere e valutare con equità la vicenda. Bè, i voti di Mastella nella storia sono stati Bi partisan, hanno fatto comodo sia alla Destra che alla Sinistra, ed è naturale che il coro della solidarietà facesse il giro dell'aula. Tanto Mastella, rimane sempre al centro, sono gli altri che si spostano, lui che colpa ha?
Mastella Ministro della Giustizia, e Sindaco del feudo di Ceppaloni. Un castello a forma di cuore (o di cozza dicono i giornalisti più maligni) e una moglie indagata. Scegliere l’amore e lasciare la poltrona per la propria amata, senza che la stessa rinunci a nulla e rilasci alcuna dichiarazione in conferenza stampa e poi riscoprirsi dopo qualche ora indagati a sua volta. E’ una storia strana, è strano che un Ministro attacchi duramente il proprio apparato amministrativo, denunciando l’accanimento della magistratura verso la politica. Ma che messaggio è? Siamo di fronte ad una casta che si chiude, e non è piu capace di condannare e prendere le distanze da certi personaggi. Ce ne fosse stato uno che abbia aspettato di schierarsi, che abbia speso una parola sull’operato della Magistratura. Ma allora i magistrati buoni sono solo quelli morti? Ma si sa, questo è il Paese, dove se il Papa viene contestato tutte le associazioni scendono in piazza, ma se i magistrati vengono lasciati soli no. E’ il paese dove il Ministero della Giustizia è in mano ad un laureato in Filosofia, oggi anche indagato insieme alla moglie e a mezzo partito del Campanile.
Un uomo Mastella, che nel momento più critico della sua carriera, ha ancora il diritto di dire che vigilerà sull’operato del governo, e sarà intransigente proprio in quanto esterno. Da indagato e confinato a Ceppaloni, esprime solidarietà all’altro confinato del momento, Papa Ratzinger. Ma che Paese è? Dove l’umiltà dell’indagato si permette di minacciare? Ma a chi la stiamo dando la seconda possibilità? alla classe politica o a questo governo che certi giorni sembra essere trapassato da un pezzo? C’è gente che riesce a vivere una vita intera senza violare mai una norma penale, e chi pur facendolo continua a occupare scranni di potere. Bocche di bei pensieri, dalle mani lunghe. Ora pro nobis, libera nos a malo… Mastella in primis

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