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PREOCCUPAZIONE PER IL CONSOLATO DI MADRID

Guiseppe Di Claudio

Cresce la tensione in diverse sedi diplomatiche italiane all’estero a seguito della volontà del governo Prodi di ridiscutere l’attuale rete diplomatica, con la conseguente chiusura di alcune sedi consolari localizzate in paesi europei.
Le motivazioni sembrano ricercarsi in una “decrescente disponibilità di risorse a favore del comparto pubblico ed alla necessità di garantire una maggiore accessibilità, affidabilità ed efficienza degli uffici attraverso una riorganizzazione dei processi”.
Così si è espresso il segretario generale della Farnesina Giampiero Massolo chiamando in causa la Finanziaria 2007. L’ambasciatore Massolo ha dichiarato, tra l’altro: “L'avvio di una ristrutturazione della rete diplomatico-consolare alla luce dell'attuale contesto geopolitico è stato disposto con la Legge Finanziaria 2007, al fine di razionalizzare i costi di funzionamento del Ministero. Sono state pertanto attuate o programmate alcune misure di razionalizzazione, da concludere entro il 2008, consistenti per la maggior parte in accorpamenti di uffici come Bastia, Il Cairo, Lipsia, e più avanti Bedford, Edmonton, Esch-sur-Alzette, Innsbruck, con sedi vicine e di maggiori dimensioni.
“Da tali misure – ha proseguito Massolo – sono attesi in parte risparmi per l'erario ed in parte risorse per l'apertura di nuove sedi, quali un'Ambasciata in Moldova e un Consolato Generale a Mosca, dove la nostra Ambasciata emette oggi circa 250.000 visti l'anno. Si tratta di misure rilevanti, ma che non risolvono la natura strutturale dei problemi di funzionamento della rete. Ci troviamo infatti oggi di fronte ad una duplice sfida. Siamo chiamati, da un lato, a svolgere con crescente efficacia il ruolo di snodo centrale della proiezione esterna del Paese che è proprio della Farnesina, offrendo, attraverso la rete diplomatico-consolare, servizi sempre più diversificati e completi ai cittadini ed alle imprese. Dall'altro, a fronte di risorse decrescenti per il comparto pubblico, dobbiamo ricercare una sempre migliore qualità della spesa.”
L’ambasciatore Massolo non ha parlato della possibile riduzione a Cancelleria del Consolato generale di Madrid, ma le voci sono insistenti e preoccupano il locale Comites.
Al riguardo il Presidente dell’Intercomites Spagna Almerino Furlan ha deciso di rivolgersi al vice ministro Danieli ed ai deputati eletti nella circoscrizione Europa per sollecitare un ripensamento al riguardo.
Scrive Furlan: “la macchina della razionalizzazione e dell’ottimizzazione delle risorse è in marcia ad alto regime di giri, sbancando qualsiasi spesa giusta o ingiusta, sempre che rientri nella categoria della spesa da abbattere. Nel 2007 doveva, nel 2008 dovrà continuare il MAE nell’opera di ristrutturazione della rete consolare nel mondo dando un impulso ai paesi emergenti, in particolare i paesi asiatici, e, in mancaza di nuove risorse, si ridurranno i consolati laddove si pensa non siano strategici o integrabili nelle strutture delle ambasciate delle capitali europee dove le esigenze della collettività nella richiesta di servizi sono o saranno in calo. In questo momento si sta decidendo quali saranno i consolati che verrano chiusi e quali invece aperti.”
E Furlan introduce il discorso sul Consolato generale di Madrid che, secondo le notizie circolanti dovrebbe essere interessato dalla scure dei tagli. “In questo momento il futuro del Consolato Generale di Madrid è in gioco – prosegue Furlan – mentre la collettività è aumentata in dieci anni del cinquecento per cento; la previsione è che la tendenza all’aumento si mantenga. Il Ministero del Lavoro spagnolo ha 116.000 contribuenti italiani, gli italiani iscritti all’AIRE sono 89.000, pertanto se non ci sono cambiamenti nei prossimi anni gli iscritti all’AIRE raddoppieranno. La Spagna è il punto di arrivo degli oriundi italiani del Sudamerica in Europa; i nostri consolati sono intasati dalle richieste di cittadinanza sulla base di una legge a dir poco permissiva.”
“Nonostante questa situazione – continua il presidente del Comites – le risorse umane invece di essere in aumento si stanno riducendo e si sta lavorando per fare un downgrading del Consolato Generale.”
Ma il presidente Furlan si preoccupa anche della caduta d’immagine nei riguardi del Paese ospitante in un momento in cui i rapporti politici ed economici tra i due paesi godono di ottima salute. “ I numeri della bilancia dei pagamenti – prosegue Furlan – registrano 21,2 Mld di Euro di esportazione verso la Spagna, 14,5 Mld di Euro verso l’Italia ed un saldo attivo di 6,7 Mld di Euro; gli investimenti spagnoli in Italia sono aumentati del 95%. Inoltre, gli italiani resident in Spagnai sono in aumento; i turisti nel 2006 hanno raggiunto la cifra di 3 milioni e la Spagna è il primo destino degli studenti italiani in Erasmus/Socrates.”
“Penseranno (gli spagnoli nr) che se facciamo un downgrading delle nostre strutture stiamo facendo un downgrading dell’interesse del nostro Paese verso la Spagna. “
Non c’è paese al mondo – conclude Furlan – dove si riscontri tale aumento in tutti i parametri: se questi fossero i parametri di un’impresa gli azionisti sarebbero seduti attorno ad un tavolo per decidere gli investimenti che si dovrebbero fare per offrire un migliore servizio.”
È fin troppo facile immaginare che i prossimi mesi saranno cruciali per il destino del Consolato di Madrid.

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